Categoria: Politica
Direttori generali a mezzo servizio: nasce il supremo mandarino sardo
Ma il Presidente Solinas, memore delle vasellinanti congiure democristiane e comuniste (e come dargli torto?) si tiene le braghe del potere con le bretelle, ma vuole anche la cintura.
E allora, ecco la soluzione: è scritta nell’articolo 3 della proposta di legge.
Si istituisce il ruolo di Segretario generale della Regione, cioè il super super direttore.
Il sogno di tutti i Presidenti: il dirigente che tutto conosce e tutto muove e solo a lui risponde. Il Presidente sdegnosamente regna, il Segretario governa, assessori e direttori generali obbediscono. […]
Ponte Morandi e Sassari-Olbia: quando i morti sardi non contano
Quante persone sono morte sulla Sassari-Olbia? 85 dal 1995 al 2011. Ad oggi siamo, tragicamente, vicini a 90. Quante vittime sul ponte Morandi in un giorno? 43. Lì commissari straordinari con poteri enormi di deroga delle folli leggi italiane, qui burocrazia e manette selettive. Questa logica della carne sarda da cannone, che data (in questo aveva ragione Lilliu) dai tempi dei romani, mi ferisce le carni.
Il golpe(tto) di Solinas (assessori in sonno, partiti in cionfra)
Solinas mette in legge il declassamento degli assessori e l’accentramento dei poteri (altro che Soru!), la subordinazione dei direttori generali ai superdirettori. Il tutto nel silenzio della pigrizia. Nei giorni dello sfratto dell’assessore dell’agricoltura, dell’imminente bocciatura del Piano Mancini, della manina d’aiuto alla Lega da parte del Pd a Roma (prima di parlava di governi amici, adesso di “opposizioni amiche”), noi ci impegniamo a star fuori da questo pantano, a vivere eremitici, a non candidarci a niente ora e per sempre, ma liberi di testa, di tasca e di cuore, a continuare a dire la verità […]
Il Presidente del consiglio scrive ai Parlamentari per correggere il Presidente della Giunta. Di due non ne fanno uno
Piccola stampa ignobile
Le cronache di oggi degli eventi di ieri sulla crisi Air Italy e sulla continuità territoriale sono a dir poco lunari. Giornali che raccontano un mondo che non c’è (accordi con il Qatar, Corsi, Lombardi, compagnie pubbliche impossibili, prese per il naso ai lavoratori grandi come palazzi). E tutto per quattro soldi pubblici.
Per fare i giornalisti ci vuole coraggio e indipendenza.
Segreto di Stato sugli aerei, trasparenza sulle merendine
La Giunta impedisce all’opposizione di guardare dentro il pasticcio della continuità territoriale. Sugli aerei oppone il segreto istruttorio, ma avvia l’indagine sulle merendine. L’assurdo è l’abbraccio mortale tra opposizione e maggioranza. Mai vista una vittima (l’opposizione) così masochista. Siamo al bondage politico (a chi piace).
Sanità: assuefatti al peggio
I parenti chiedono al primario di parlare col suo collega dell’ospedale italiano.
Risposta: “No, perché mi stanno sul cazzo”. Questa libera volgarità, questo pressapochismo generalizzato, questa licenza di indifferenza è la migliore immagine dell’abisso nel quale l’ignoranza sarda al potere si diffonde per li rami, dagli aerei ai tessuti. L’educazione è l’unica, profonda, rivoluzione […]
Peculato di uso: rischio epidemia di reato
Ora, però, per me la vicenda è interessante per il bellissimo reato per cui Simeone è stato condannato: peculato d’uso per l’utilizzo della macchina pubblica per il percorso casa privata-ufficio. Mi chiedo: ma è vero? Perché se è vero e solo solo la polizia giudiziaria acquisisse le percorrenze delle auto blu dell’amministrazione regionale negli ultimi sei sette anni, interrogasse gli autisti e considerasse i costi, bé, il galeotto Simeone con i suoi 300 euro ne uscirebbe candidato alla beatificazione per onestà praticata e non esibita. Insomma, è sempre la solita storia: dipende se sei o non sei figlio di qualcuno, se sei un topo di città o di campagna, se sei, come dicevano gli spagnoli, hijo de algo!
Giustizia: impuniti di reiterazione dell’errore
La possibilità della reiterazione del reato produce carcere per gli indagati (e la valutazione del rischio è un fatto eminentemente soggettivo, ma nelle Facoltà di Giurisprudenza non si insegna più che al giudice si richiede sia la subtilitas intelligendi che la subtilitas applicandi), mentre la possibilità della reiterazione dell’errore del magistrato non è neanche astrattamente contemplata. Nella vita comune, chi sbaglia paga; in magistratura, chi sbaglia resta se non scoppia troppo baccano […]