Sempre meno liberi, sempre più connessi. Un libro per diventare parzialmente anonimi digitali
di Paolo Maninchedda
Mentre i media sardi parlano di elezioni come si parla dei fatti di cronaca (con la differenza che i fatti di cronaca fanno vendere di più), noi dobbiamo studiare, capire e prepararci. Mentre la politica si avvicina sempre più allo spettacolo e si allontana dalla cultura e dalla conoscenza, noi che vogliamo costruire una patria diversa dobbiamo sapere; abbiamo l’obbligo di faticare per sapere.
Antonello Soro, garante della privacy della Repubblica Italiana, ha pubblicato un libretto molto importante, che vi suggerisco di leggere: Liberi e connessi, Codice edizioni, Torino 2016, 12 euro.
Il Presidente del Consiglio Renzi e il sottosegretario alla presidenza Lotti, noti per essere comunicatori sicuri di sé stessi, dovrebbero leggere il libro. Leggano per esempio il capitolo 10: «Hacking team», dedicato alla società che ha prodotto il software Galileo utilizzato dagli organi inquirenti per effettuare intercettazioni da remoto. Oppure, adesso che vogliono licenziare i dipendenti pubblici pigri, leggano il capitolo 6 e si impadroniscano di una parola impronunciabile: “whistleblowing”, che indica l’azione dei whistleblowers, letteralmente i ‘soffiatori di fischietto’, cioè i dipendenti che segnalano illeciti nell’ambito della propria organizzazione. Potremmo chiamarli i ‘pentiti’ del lavoro dipendente e dopo averli identificati dovremmo anche chiederci che cosa sarà di loro e di noi a seconda non del soggetto denunciante ma di colui che riceve la denuncia, della sua capacità di manipolare le persone deboli ecc. ecc.