Botta e risposta con Coldiretti
Ricevo, volentieri pubblico e rispondo
Egregio Assessore, quello che Lei dice avrebbe un senso solo se in Sardegna facessimo tutto quello che è necessario fare per risolvere i nostri problemi, invece così non è. Lo si vede ogni giorno, basta uscire dagli uffici ovattati della Regione e stare in mezzo alla gente. Per non essere vago e qualunquista però le voglio fare due esempi che rientrano nell’ambito del mio compasso: il mancato rinnovo delle concessioni demaniali marittime a fini di pesca ed acquacoltura.
RISPOSTA
Ringrazio vivamente il signor Manca perché ci mette nome e faccia, a differenza di altri.
Entriamo subito nel merito.
(…) A questo punto sono maturate distanze notevoli tra la Coldiretti e le mie personali convinzioni politiche.
Io penso che le responsabilità dell’Agea e del ministero dell’immacolato ministro Martina siano enormi e di conseguenza penso che non solo la Coldiretti abbia sbagliato a coricarsi sul e con il ministro ma abbia anche inaugurato una subordinazione ministeriale pericolossissima per la Sardegna, perché se chi da anni commette abusi con i soldi dei sardi viene anche ringraziato dal più grande sindacato di categoria, potete ben capire che cosa farà negli anni a venire. La Coldiretti ha coscienza sindacale ma non ha coscienza nazionale sarda (e lo si è visto anche durante il referendum costituzionale, durante il quale la Coldiretti è stata costretta dai suoi vertici romani a schierarsi per il Sì). Questa volta, però, l’assenza di coscienza nazionale sarda ha un costo economico, perché il prezzo del latte migliorerà a breve solo se (…)