Abbanoa: nel mirino di chi?
di Paolo Maninchedda
L’Unione dice che io sarei nel mirino. Non so bene di chi, ma se si pensa che lo sia di questi arruffapopolo da fine settimana pre-elettorale si sbaglia, perché per tenere qualcuno nel mirino, è necessario che questi si nasconda, cioè sia in qualche modo un bersaglio sfuggente. Io non scappo da un beneamato nulla, vado al lavoro tutti i giorni e torno a casa la sera. Di quale mirino si parla? Non c’è bisogno di mirino, io sono ‘a vista’, tutti i giorni, dove vogliono e come vogliono. Niente da nascondere, tutto in chiaro: bilanci messi in ordine, posti di lavoro salvati, fallimento evitato, tubature marce tolte da sottoterra, soldi impegnati per rinnovare reti e impianti, certificazione di qualità realizzata, organismo di valutazione attivato, rinnovati tutti gli organi, piano contro gli sversamenti a mare avviato, autorità di monitoraggio sollecitate e attive, deverticalizzazione della società realizzata, politichetta clientelare e affaristica cancarata. Quale mirino?
Certo è che ancora c’è molto da lavorare, ma da lavorare, appunto, non da polemizzare o chiacchierare per cercare di far carriera politica sull’acqua. Sull’acqua è riuscito a camminare uno solo, gli altri sono inevitabilmente affondati.