Nuoro: i betili, tra noi, con la nostra luce
La bellezza della mostra di Olivo Barbieri al MAN di Nuoro (4 marzo – 25 giugno), voluta e prodotta dalla Fondazione di Sardegna, sui menhir e sui dolmen della Sardegna è bella e struggente non perché è opera di un grande artista e fotografo, ma perché è intelligente, perché è ermeneutica, perché ha capito che i menhir sono in mezzo a noi, perché il nostro passato irrisolto ci vive dentro e a fianco. Noi non monumentalizziamo, nel bene e nel male, noi inglobiamo, ci portiamo tutto dietro, nelle campagne silenti e di lato alle villette, negli stipiti delle jacas di ingresso alle tanche, come nei muri di recinzione. Noi ci portiamo dietro il passato come Rodrigo Mendoza si portava dietro le sue armi in Mission. Noi sentiamo i morti come vivi.
È una mostra sul tempo, che in Sardegna, per ribellione antica, non esiste (non a caso il video promozionale inizia con la ripresa della foto di un orologio sgangherato appeso a una parete di Ortueri).