Sull’Unione Sarda on Line, il presidente della squadra di calcio del Bosa che gioca nel campionato di eccellenza, polemizza con me per ciò che vado denunciando da giorni sui soldi impunemente distribuiti dal Consiglio regionale a specifici e selezionati privati tra i quali, appunto, il Bosa.
Sostiene Calaresu: «Abbiamo fatto una richiesta alla Regione, tramite il consigliere regionale Alfonso Marras, per avere ristoro economico dopo due anni in cui non abbiamo potuto usufruire del campo sportivo comunale. Due stagioni in trasferta sono dure da affrontare: per questo abbiamo dovuto pagare trasporti, società e campi di altre società in altri paesi per poter affrontare il torneo. Negli anni scorsi diversi Comuni hanno aiutato le loro società con finanziamenti, quello di Bosa mai. E mai –per questi aiuti – ho sollevato dubbi sulla correttezza del campionato. Chiedo allora se i 4,2 milioni stanziati tempo fa per il turismo a Macomer, il famoso turismo macomerese, non abbiano drogato il mercato, visto che Bosa è rimasta senza un euro».
Cominciamo dalla fine. Non so davvero nulla di 4,2 milioni euro assegnati a Macomer per politiche del turismo; so però che quando ero assessore regionale ai lavori pubblici gli stanziamenti per opere verso Bosa furono superiori di dieci volte quelli per Macomer. Ne fui orgoglioso perché fu giusto. A Bosa c’è un fiume che, in determinate circostanze, minaccia la città. Bisognava e bisogna proteggerla. Io finanziai con convinzione dragaggi del fiume, sistemazione della diga e degli argini, nonché il canale sul rio S’Aladerru per portare fuori dalla città le acque meteoriche (e non solo) dei pendii circostanti. Lo feci insieme a Augusto Cherchi, lo feci col sostegno di tanti bosani che non pensano solo al proprio interesse, ma vogliono vivere in una città vivibile, sana, sicura, ben organizzata. Oggi Bosa vuole riportare l’acqua nel canale tombato di via Lamarmora. Una scelta gravissima. Non so quale tecnico possa sostenere che quel canale, rimanendo coperto, è in grado di smaltire le acque. Se poi si pensasse di aprirlo, allora bisogna ricordare gli allagamenti e gli odori dei tempi andati. Posso, signor Calaresu, essere dispiaciuto per vedere il lavoro di protezione di Bosa buttato alle ortiche con metodi discutibili (vorrei sapere chi ha detto o scritto al commissario ad acta per gli espropri che non vi era più necessità di lui) e vedere una politica di protezione urbana sostituita da una politica di distribuzione a piacere di soldi pubblici come se si trattasse di fare giri al bar?
Seconda questione. Invito il signor Calaresu a trovare nella mia carriera politica un solo emendamento che avesse per oggetto il regalo di denaro pubblico a soggetti privati. Come pure lo invito a scorrere i bandi fatti dal mio assessorato sotto la mia gestione e a individuare anche solo indizi di favoritismi, o una sola procedura che non fosse corredata da criteri e punteggi che la rendessero trasparente.
Veniamo adesso alla portata delle dichiarazioni del sig. Calaresu. Egli sostiene che il Bosa ha inoltrato una richiesta, tramite il consigliere regionale Alfonso Marras, per un ristoro di costi. Domanda: a quale soggetto si è rivolto il Bosa per avere dei ristori? Alla Regione? E secondo quale legge? E quale legge prevede che attraverso un consigliere regionale un privato possa ottenere soldi pubblici? E perché, visto che lo ha fatto la squadra di calcio, domani non dovrebbe poterlo fare un privato cittadino che fa il pendolare? E perché la richiesta è stata inoltrata attraverso l’on. Marras e non all’assessorato dello sport? E perché le altre squadre, almeno fino al 2021, hanno dovuto partecipare a un manifestazione di interesse regolata dall’Assessorato e invece il Bosa, attraverso l’on. Marras, ottiene direttamente un contributo?
Le risposte possono essere tante, ma una è indiscutibile: la legge che dà i soldi al Bosa (come ad altri soggetti privati) è esattamente un tipo di legge, chiamato “legge provvedimento” che la Corte Costituzionale ha ripetutamente dichiarato illegittime perché incostituzionali. E sa il signor Calaresu perché sono anticostituzionali? Perché una legge non può essere arbitraria, invece è arbitrario scegliere di premiare il Bosa e non le altre squadre di eccellenza o tutte le squadre degli altri campionati dilettantistici.
In uno Stato di diritto serio, un legislatore che consapevolmente e col dichiarato intento di fare un piacere a un privato, propone e concorre ad approvare una legge che l’ordinamento dice chiaramente che non si dovrebbe approvare, dovrebbe essere perseguito, ma purtroppo l’Italia è uno Stato di diritto a intermittenza ideologica e quindi il suddetto legislatore dei regali e dei favori può addirittura divenire modello.
nel caso del Sig. Presidente (figura peraltro degna di stima perchè si assume con spirito volontaristico la gestione di un organismo che dovrebbe essere “società sportiva” e in realtà è un’azienda) si assiste ad un tentativo di rattoppo che è peggio dello strappo.
il vero scandalo è che il calcio di eccellenza è tutt’altro che dilettantistico; tecnici e giocatori vengono lautamente retribuiti esentasse (finchè dura se la godano) e nei bilanci, per creare i fondi necessari, c’è un bel giro di fatturazioni che vanno e vengono, da parte di soggetti compiacenti, e non penso siano sconosciute alla guardia di finanza (che giustamente avrà ben altro da controllare)
detto ciò, egregio presidente, con tutto il rispetto, non cerchi di far indossare alle società della categoria le candide vesti di enti di promozione sociale e educativa, perchè sarebbe un vero insulto alla nostra ed alla Sua intelligenza
Mi chiedo: se un servizio pubblico di interesse economico generale deve essere sottoposto a procedure complesse per evitare di incorrere in aiuti di stato incompatibili, nel caso della finanziaria regionale non sarà il caso di segnalare i tanti e chiarissimi aiuti di stato incompatibili?
Avanti tutta, Professore!
Sei un grande Paolo e sempre un piacere leggere i tuoi articoli
… qualche Squadra di Eccellenza è forse più eccellente di qualche Altra Squadra ? Che poi fare sport agonistico sia particolarmente oneroso è vero …ma è vero per tutti quelli che fanno sport agonistico ! Se ne faccia carico in parte la Regione visto che non lo fa il Solito Stato Sleale … Giusto ?
Buongiorno Paolo
Qualcosa mi sfugge.
Non mi occupo di programmazione. In termini del tutto esecutivi opero nell’erogazione e rendicontazione di fondi comunitari programmati da bandi pubblici e compresi nell’ampio strumento finanziario settennale (POR, PSR).
Ho al mio attivo:
POR 2000/2006
PSR 2007/2013
PSR 2014/2020 (+2020/2022).
Qualcosa la ho chiara sulle scelte di distribuzione delle risorse.
Ordinariamente si destinano risorse in base a parametri che tengono conto della vivacità di spendita di un settore oppure in base a quegli elementi che soddisfano il raggiungimento degli obiettivi di programmazione politica della UE: insediamento giovani per ricambio generazionale, aggregazione dell’offerta ecc.
La lettura del disegno di legge. Non è la prima volta ma …
Mi interrogo sul livello politico degli emendamenti nel loro complesso: è una lista di spesa senza politica.
Perché una associazione si e altre no?
Assurdo. Si dovrebbe leggere: interventi per dotare le associazioni di attrezzature xxx.
Oppure: interventi per favorire il recupero del patrimonio xxxx.
Così, nell’ambito di un disegno politico con un fine specifico si potrebbe stabilire una priorità verso l’uno o l’altro soggetto.
Ci potrebbero stare pagine e pagine di commenti. Invece la lettura suscita una nausea tale da giustificare una valanga di conato.
Il massimo dei minimi si può leggere nell’intervento in cui ad una fondazione si concede un contributo per l’azione tesa al contrasto del “drammatico” tema dello spopolamento delle campagne. L’aggettivo che ho virgolettato, proprio la sua presenza denota il carattere ridicolo del contributo.
Chi ha scritto intendeva proprio nascondere il nulla.
In un contesto ordinario non ci sarebbe necessità di rafforzare l’importanza dell’intervento. Invece chi ha scritto, proprio con l’esigenza di giustificare ha aggiunto l’aggettivo.
E così i contributi per le squadre di calcio. I presidenti, sull’unione on line sostengono ragioni “imperscrutabili”.
Qualcuno ci salverà?