E dunque ieri abbiamo dovuto leggere sui giornali acefali che la Giunta regionale si compiaceva di aver speso, attraverso Argea, 375 milioni di euro di contributi in agricoltura, cosa, a detta dell’Ufficio Propagazione Balle Preconfezionate per Citrulli, mai accaduta prima.
Al mio paese, che è un paese che ride poco o nulla e che è durissimo nel conflitto sociale, ‘dire balle’ è reso con la bellissima espressione metaforica ‘fratassare‘, verbo che significa anche e soprattutto ‘intonacare‘. Quando si insegna che una lingua non è solo uno strumento ma anche una cultura (si pensi al verbo in sardo per ‘nevicare’, ‘froccare‘= it. cadono fiori) si intende proprio additare le tantissime espressioni metaforiche (tutto è segno, con buona pace dei realisti) con le quali le comunità hanno imparato a pronunciare l’ineffabile, cioè il senso delle cose.
Questa Giunta ‘intonaca’ molto, spruzza cemento a coprire muri ammuffiti, con profonde lesioni di incapacità, ma i giornali glu glu si bevono tutto senza fare una sola domanda, sono i giornali passa-vivanda.
Quale sarebbe il miracolo compiuto da Solinas e la sua Giunta per aver pagato i 375 milioni?
Nessuno. O meglio, forse il miracolo è che il Presidente (o forse don Ignacio de La Faula Fratassata y Rai y Muron) sa fare le addizioni.
Non è un fatto da trascurare, ma certamente, mentre rassicura sul livello culturale dei vertici sardi, niente ci dice sullo stato del comparto agricolo.
Infatti i fantastilioni di cui mena vanto la coppia di fatto Christian-Ignacio, altro non sono che pagamenti dovuti e che avvengono in automatico, senza nessun sforzo organizzativo.
Si tratta dei soldi che ciascun allevatore o agricoltore, riceve in base alla propria situazione aziendale (tot euro per ogni ettaro coltivato, tot euro per ogni capo allevato, etc).
Sono i pagamenti per le, cosiddette, misure a superficie o a capo.
Non ci vuole nessun miracolo: avviene tutto in automatico.
Se Solinas fosse capace di fare un miracolo, dovrebbe riuscire a fare spendere le centinaia di milioni destinati ad investimenti produttivi e per migliorare le aziende.
Invece, sugli investimenti, la spesa è zero, riporto zero, elevato n ma sempre zero.
Su questo fallimento grave e reiterato, la coppia di fatto tace.
E tace perché è tutto fermo in una palude di incertezza e disordine nel quale la coppia di fatto ha sprofondato l’intero sistema delle Agenzie agricole e dell’assessorato, in mano a chi, dopo due anni e mezzo di tirocinio lautamente retribuito, è tentato/a di confondere i fondi strutturali europei con le infrastrutture agricole.
Le scadenze vere si avvicinano, quando i soldi veri non spesi dovranno essere restituiti, e lì non ci saranno trionfi da festeggiare, ma macerie da portare via.
Canapa Dopo la cerimoniosa presa in giro del Consiglio regionale al comitato dei coltivatori di canapa di qualche mese fa, con esiti nulli, oggi possiamo leggere, solo sull’Unione Sarda (e non è un caso, data la scelta manettara e procurista della direzione exeunte della Nuova), seppure a pag. 45 che è come dire “nella punta del casino”, che il Tribunale del riesame ha annullato il sequestro di 11mila piantine di canapa sativa sequestrate un mese fa a Usellus. Il Tribunale ha dato ragione alle tesi difensive degli avvocati Lorenzo Simonetti e Claudio Miglio, non a caso del foro di Roma (c’è tra gli avvocati sardi una trionfante maggioranza di toghe che difendono i propri clienti, ma sempre a patto di non confliggere troppo con le Procure; e che diamine, tutti portiamo famiglia!) e ha dissequestrato le piante.
La notizia non conquista le prime pagine, a differenza delle operazioni di Polizia dei mesi scorsi (alcune assolutamente legittime contro veri trafficanti, altre di pura propaganda e fondate non sulla legge, ma sull’ideologia sovrapposta alla legge) ma è molto importante per il diritto e per la giustizia.
Speriamo che questo pronunciamento dia forza ai parlamentari ronf ronf per fare quella piccola correzione alla legge sugli stupefacenti che ha combinato un guaio nel comprendere nelle tabelle delle piante vietate anche la cannabis sativa che un’altra legge dello Stato, invece, incentiva.
Egregio Tanino, capisco la tua volontà di colpirmi, ma devi prendere meglio la mira. Quest’anno i pagamenti sulla Pac sono in ritardo di due mesi rispetto a quando i pagamenti venivano fatti dall’Agea e rispetto a quando sono stati fatti in Italia. Quanto all’asin finale, è un’ottima lezione di astio.
Sei un uomo astioso . Uno dei problemi più sentiti dal mondo agricolo era proprio il ritardo con cui venivano pagati i contributi comunitari , e l’aver accreditato al pagamento l’Agenzia Regionale ha risolto il problema : ora vengono pagati con ottima puntualita’ .Quando tu eri Assessore regionale cio’ Non avveniva e gli agricoltori se ne lamentavano nella vostra piu’ Completa indifferenza .Asin
Ha scritto bene professore, piante intere e spezzoni di piante sono state dissequestrate sotto dettato del gip, le infiorescenze separate dal reato della pianta o appunto dagli spezzoni di queste non vengono dissequestrate perché ritenute illecite!!! Quindi, le infiorescenze ancora attaccate alla pianta o agli spezzoni di questa non sono stupefacenti e quindi lecite, quelle separate in automatico diventano illecite e sulle stesse viene conteggiata la quantità totale di principio attivo da esse estraibile,( lavorazione impossibile per un agricoltore che non possiede un laboratorio con attrezzature specifiche).
Questo è solo uni dei punti cruciali sui quali bisognerà fare battaglia in tribunale, sempre e solo a carico del povero agricoltore che ha investito un po’ di risparmi per incrementare il suo reddito, basandosi anche sulla circolare della agenzia delle entrate che dichiara di applicare l’IVA al 22% sulle infiorescenze di canapa e del 10% sulla biomassa !!!