È proprio vero: anche le formiche, nel loro piccolo, si incazzano.
Ieri 14 medici hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica su quanto sta avvenendo al Businco e al Brotzu.
Non è un gesto da poco, in un ambiente quale quello sanitario nel quale, una fraintesa e generalizzata interpretazione dei doveri del dipendente verso l’azienda, ha di fatto messo il bavaglio a medici e infermieri. Nessuno apre più bocca per il timore di essere poi destinatario di provvedimenti disciplinari, con buona pace della libertà di parola e di pensiero.
Tutto in azienda può risultare essere informazione sensibile per il suo buon nome, niente si può raccontare o denunciare.
Per esempio, voi direste che è accaduto in un ospedale sardo che il paziente, sedato, abbia dovuto aspettare, sempre sedato, il chirurgo per due ore, perché questa nobilissima figura aveva altro da fare rispetto all’orario convenuto? Voi direte che non è accaduto, invece è accaduto. È dimostrabile? No, perché nessuno è disponibile a testimoniarlo. Di ureteri che vengono tagliati e non riconosciuti e poi ritrovati nell’analisi del laboratorio di anatomia patologica ho già detto in un altro articolo, ma anche questo, come si può dimostrarlo? In teoria sì, si potrebbe, ma con un percorso di indagine lungo e tortuoso che si concluderebbe, comunque, con la naturale constatazione che c’è stato un errore non per dolo. Il dolo, semmai, è continuare a far operare chi un giorno taglia un uretere, un altro l’iliaca, un altro ancora il corno della forca.
È in questo clima obbligatoriamente omertoso che si inserisce come una luce nella notte il coraggio dei 14 medici.
In verità, aveva già iniziato a far chiarezza nei mesi scorsi la Corte dei Conti, che aveva mandato la Guardia di Finanza a fare domande sul paradosso di primari reclutati e non messi in alcun modo nelle condizioni di operare. Poco o molto che sia, la magistratura contabile sta facendo la sua parte in Sardegna a ridurre le microtirannidi burocratiche, almeno quelle che comportano l’uso di risorse pubbliche in modo improprio.
Ma l’esposto ha un altro coraggio, che è quello che piace a me. È il coraggio di chi mette di fronte alla magistratura l’impudenza di chi pensa in qualche modo di non dover rendere conto a nessuno.
Trentasette pagine sono veramente tante per un esposto.
La prima parte è dedicata alla vicenda del dottor Tuveri, il primario di chirurgia che non deve operare, perché diversamente pesta i calli a Tizio o a Caio, svela le incapacità di Sempronio, disturba i numeri del tal ospedale e così via. La vicenda di Tuveri è un film dell’orrore amministrativo che non si riesce neanche a raccontare per quanto appare pervicace la volontà, dopo averlo reclutato, di creare le condizioni perché prenda atto che per lui non c’è posto, con azioni, reazioni, ostacoli, finte aperture, chiusure certe, processi disciplinari e chi più ne ha più ne metta.
La seconda parte è dedicata alla nomina del primario di chirurgia toragica. Questo invece non è un film dell’orrore, è un film sull’antipatia. Si bandisce una manifestazione di interesse per sostituire il primario andato in pensione; partecipano in due, uno dei quali è una dottoressa brava ma che non piace ai vertici e che chiameremo Cistaisulcazzo. Ovviamente, viene scelto l’altro concorrente che, però, rinuncia alla nomina. Allora che cosa si fa? Si nomina non Cistaisulcazzo, ma il primario di anatomia dell’apparato digerente delle zanzare. Cosa c’entrano le zanzare? Nulla, ma l’importante è non nominare Cistaisulcazzo. Tuttavia, anche lo zanzarologo si dimette, e allora? Manco per le palle, si nomina l’autista del CTM e così via.
La terza vicenda è bellissima, potremmo intitolarla La volpe e il Marchese del Grillo. Funziona così. Il Marchese decide di partecipare a un concorso per una struttura complessa, ma è in aspettativa in quanto Marchese e, paradossalmente, dovrebbe essere proprio lui, in qualità del marchesato che ricopre, a decidere sul concorso cui intende partecipare. E allora cosa fa? Si sospende dal marchesato giusto per il tempo di essere nominato vincitore e poi riprendere il Marchesato. Aicci Totus!
Ecco, adesso tutto questa devastato scenario è finito sul tavolo di magistrati, carabinieri e Guardia di Finanza.
Non si scherza più.
Adesso capiremo chi ha responsabilità e chi no e, forse, si respirerà.
La politica dei Cinquetasche da che parte stava in tutto questo? Ditelo voi che non avrete alcuna difficoltà a immaginarlo.
Ricordiamo il grande de Gasperi, che non voleva le regioni; ma ricordiamo anche il generale dalla Chiesa. Gli domandarono:”cos’è la mafia?” “La mafia – disse – è lucrare!”
Quando da Cagliari “partono” 40 euro l’ora per un OSS d’una cooperativa ospedaliera e lei ne intasca 9, è tutto detto.
Forse la parola vita ai politici non è ben nota e nemmeno sapere di stare lì per perder come a me è successo ma grazie a Dio sono qui a dire a dire che sono delle persone squallide che chiaramente come sappiamo tutti pensano solo alle loro tasche e a sistemare i parenti e questo in Italia viene costantemente da anni ai danni di quelle eccellenze in questo caso della medicina soprattutto oncologica e puramente Sarde che vengono inserite nell’album di chi mi sta sul cazzo per favorire amici e parenti, figlio o nipote che poi professionalmente racchiude in sé un bagaglio di incompetenza ed inesperienza solo per scalzare chi veramente è degno di impugnare un bisturi come Escalibur 0 di utilizzare un macchinario robotizzato per salvare una vita avendo dedicato una vita per questo, in Sardegna, ma soprattutto a Cagliari in tutti settori in tutta le professioni si denota sempre una forte gelosia che viene chiaramente irrorata e coltivata da questi signori politici ignoranti spesso e volentieri incompetenti col culo al caldo nelle loro poltrone, aspettando fine mese per incassare un stipendio assolutamente non confacente alle loro capacità e intanto la gente può morire tranquillamente e che Dio l’abbia in gloria
Caro Prof,
tratto da un suo precedente articolo “- orgoglioso di essere uno dei pochissimi professori universitari che non partecipa allo schifo in atto nell’università italiana e in quella sarda, dove rettori designati dai predecessori, ratificati poi dal popolo bue, designano a loro volta i successori, come nelle monarchie europee, quelle che muoiono e si estinguono solo per indebolimento genetico. L’Università, che era il luogo del controcanto del sapere alla propaganda del potere, è diventata una dépendance dei peggiori costumi autocratici italiani: ho telefonato all’Inps per la pensione -”.
Il sistema di trasmissione monarchica che lei descrive non si verifica solo per i rettori ma anche per i prof. ordinari e associati. A me sembra scontato che una volta raggiunta una certa massa critica di asini saccenti, che si autodefiniscono cattedratici, ma che invero sono stati paracadutati in quelle posizioni per amichettismo, parentela, grembiule, politica, qualsiasi sistema è destinato a collassare. Incluso mutantis mutandis il nostro servizio sanitario nazionale e quello regionale. Attualmente in Sardegna come in tutta Italia il sistema è talmente parcellizzato (feudale) che ha attirato l’attenzione del The Lancet Regional Health Europe. La descrizione impietosa e precisa delle storture di quello che un tempo era considerato uno dei migliori sistemi sanitari del mondo è riportato in questo articolo (https://shorturl.at/sbMWe). Venti sistemi sanitari differenti, uno per ciascuna regione. E in Sardegna altri 12 sottoregni (8 ASL, 2 AOU, ARES, AREUS) voluti a tutti i costi dalla precedente giunta. Per 1.5 milioni di abitanti. Con una spesa di poco sotto ai 4 miliardi di euro, circa la metà del bilancio regionale. Per avere cosa in cambio?
E in tutto questo “La politica dei Cinquetasche” come li chiama lei non c’entra proprio nulla visto che il DL40 non è ancora operativo e che le dirigenze sono esattamente le stesse di quelle volute dalla giunta Solinas. Tranne la direzione generale di ARES per le dimissioni anticipate di Annamaria Tomasella in quota Lega.
Luogo dove chi si impegna, dimostra serieta’, capacita’ conoscenze e competenze professionali viene messo da parte, preferendo la mediocrita’ e gli incopetenti
E vogliamo parlare della chirurgia della mano? Dopo che Massimo Temussi ha smantellato lo splendido reparto del Marino , alcuni dei chirurghi, ex primario compreso, sono finiti al Brotzu ma operano poco o niente. Io sono stata messa in lista d’attesa per un intervento di tunnel carpale alla mano sinistra nel mese di luglio 2023 e perciò a giorni festeggerò i 33 mesi di permanenza nella lista, comunque inutili perché siccome per i dolori alla mano non dormivo la notte, ho cacciato fuori 2000 euro e mi sono fatta operare nel privato.
Conosco il Dott.Tuveri da 8 anni, durante i quali mi ha seguito e mi segue per un mio problema specifico al pancreas. Non mi soffermo a dire che stiamo perdendo una eccellenza a livello mondiale in campo medico, perché questo è noto a chiunque, ma sottolineo che parliamo di una persona straordinaria a livello umano, di non comune disponibilità ed accoglienza verso tutti i suoi pazienti. Se la Regione assiste, più o meno consapevolmente a questa incredibile vicenda, senza muovere un dito o, peggio ancora. rendendosene complice, beh, questa è una vergogna planetaria
Eee quando si scrive di Sanità occorre indossare una armatura ; di corpo ne abbiamo uno solo e, facendo gli scongiuri, c è un tempo in cui la sua voce pone in allarme.
Epperò una cosa è il tempo biologico, insieme alla sua innegabile “Giustizia” altro paio di maniche invece, è il tempo delle Istituzioni.
Non nomino il termine “Politica” , gli metto le virgolette per ascoltare il rumore del peso che porta con sé. E, infatti, e non è una questione grammaticale , si dà Politica se non esiste un problema “Businco” o “Brotzu”. Le due cose si escludono a vicenda
Ora Alessandra, va bene che siamo in periodo Pasquale, ma ti ricordi di un anno fa quando parlavi alla TV Nazionale con Giubilo, alla Panella..alla Gruber..a quel giornalista di Libero che aveva sostenuto che eri BRAVA e che si rammaricava per la gestione Meloni nella scelta del candidato??
Dovresti ricordarlo perché , malgrado Google sia saturo di notizie sulla decadenza e molto molto meno di quei gratificanti momenti, avevi posto il problema Sanità in cima alla scala delle priorità.
Ma la Storia ci restituisce , intatto, il medesimo dramma : i sardi fanno fatica a ricevere un offerta compatibile con le esigenze del proprio corpo e ancora peggio, Strutture come quelle citate sono poste in discussione e si arriva addirittura alle carte bollate.
A proposito, ho letto ma non so se è vero che un Esponente della Sinistra verdi ha partecipato alla protesta! Non so se è vero ma se lo fosse è la matematica prova che , in verità in Sardegna la Politica è veramente assente.
Ma alla luce del dettagliatissimo elenco riportato su questo articolo di Paolo Maninchedda, non sarebbe stata via migliore quella di pensare a una Finanziaria che contenesse oltre il semplice stanziamento contabile, anche una possibilità di rassicurante assunzione di medici e infermieri ? Discorso terra terra.
Lo so, è stato ribadito da più parti ed è storia ma occorre che siano sempre e sempre più numerosi quelli che te lo ricordano.
Alessandra, nella tua azione non si coglie Politica perché fai quello che VUOI. Questo è il punto! Potevi fare la Finanziaria, ma hai voluto il commissariamento delle ASL.
Ora la SARDEGNA non può contare né l’uno né l’altro.
P.s. : ti ricordi i sorrisi tuoi, del tuo Leader Nazionale e di quello locale, gaudenti Primaverili?
Sono la Prima Donna Presidente della Sardegna!!!!
Al solito promesse impegni frizzi e lazzi,poi s i politici eletti ma neanche tanto,o si fanno imbavagliare o partecipano al grasso banchetto.vigliacchi.quattro mesi senza una legge di bilancio lasciando la regione allo abando però chissà perché per gli stipendi regionali compresi i OMISSIS politici,una deroga è stata approvata all unanimita.
Egregio, l’imposizione di un rigidissimo regolamento che chiudesse la bocca agli operatori sanitari discende dalla gestione Dirindin (la Rombo di Soru) e ricordo ancora le tante contestazioni disciplinari che piovevano come se non ci fosse un domani nel regno cagliaritano di Gumirato. Tanta fu la foga che si contesto’ l’infrazione persino ad un delegato sindacale il quale, come ovvio, gliela fece ingoiare. Tante, ma veramente tante, storture del SSR di oggi discendono da quella sciagurata legislatura. Per ulteriori informazioni citofonare Ragazzo per tutte quelle case di cura passate di mano a beneficio dei grandi centri finanziari non sardi (https://www.lanuovasardegna.it/regione/2018/12/22/news/fallite-due-cliniche-della-famiglia-ragazzo-1.17589731). Saluti.
Possiamo parlare anche del primariato della S.c. Chirurgia Generale e d’ Urgenza???
Fatto il concorso dopo anni, vince ” l’amico di turno”, si dimette dopo solo 10gg, ma la graduatoria non può essere utilizzata per il secondo è ovviamente il “cistaisulcazzoditurno”…….
Meritocrazia Mai!
Soldi utilizzati per tutti questi concorsi????…..ovviamente di noi poveri contribuenti
… e si custa est sa ‘amministrazione’ della Presidente degli impossibili? Comente la podent leare sos magistrados?
Ant a fàghere miràculos issos puru?
E sos “consiglieri” ite sunt, totugantos “in estasi” ispetendhe àteros miràculos o miraculados?
E comente nolla podimus leare sos Sardos totu? Semus tougantos disponìbbiles a nolla leare in…?!
Ajó, Alessandra, torradiche a ue fis: decaditi!!!
Che vergogna, poi si lamentano quando le persone non credono più nella politica. Abbiamo seriamente bisogno di una vera classe politica che agisca seriamente su tutti i fronti, dalla sanità ai trasporti, alle politiche locali, all’istruzione. Siamo veramente allo sbando….
…mmmmh … nel corno della forca ? ( cit . popolare )
Ma soprattutto dove stava RombodiTodde col suo staff di esperti e consulenti?
E Frantziscu Sedda? In coma patologico/contabile?
Pro caridade, non bat’uno chi si sarvada. 🤮