Per la prima volta dopo tanti anni, la riunione del Collegio Regionale di Garanzia Elettorale, che nei prossimi giorni esaminerà le rendicontazioni dei candidati alle elezioni regionali 2024, non sarà rituale.
Il mondo politico sardo è attraversato da un clima di preoccupazione dovuto alla possibilità che irregolarità di rendicontazione possano turbare, se non interrompere, il normale svolgersi della legislatura regionale.
Si parla di una difformità tra atti firmati da persone diverse per lo stesso soggetto politico, con differenze nei saldi.
Ciò che pochi sanno, compreso me fino a ieri, è che non è indifferente la natura dell’errore o del reato. Se cioè si è violata la norma sui massimali di finanziamento, non si incorre in una sanzione, ma in una decadenza.
Come spesso accade in Sardegna, una questione così importante è stata circondata da un velo di spessa discrezione.
Viceversa c’è da augurarsi che su questi numeri vi sia un soggetto politico (e non un singolo, che si esporrebbe all’inevitabile reazione del potere) che proceda a un accesso civico, per capire la natura dei fatti e la lettura che ne darà il Collegio.
Aspettiamo.
Chiarissimo Professore il tema è cruciale e vedremo le sue evoluzioni.
La norma è molto chiara: “…. in caso di violazioni dei limiti di spesa previsti per i singoli candidati, il Collegio applica la sanzione amministrativa pecuniaria non inferiore all’importo eccedente il limite previsto e non superiore al triplo di detto importo. Inoltre è previsto che il superamento dei limiti massimi di spesa consentiti per un ammontare pan o superiore al doppio da parte di un candidato proclamato eletto comporta, oltre all’applicazione della predetta sanzione, la DECADENZA dalla carica.
Per l’applicazione delle suddette sanzioni amministrative pecuniarie si applicano le disposizioni generali contenute nelle sezioni I e II del capo I della legge n. 689/1981e s.m.i., salvo quanto diversamente disposto”.
Chi vivrà vedrà e crediamo nello stato di diritto.
Egr. Prof.
Il mio orrido culturale. ben più profondo di quello di Su Sterru in agro di Baunei, mi pone alcuni interrogativi:1) visto che il Collegio di garanzia elettorale si trova c/o gli Uffici Giudiziari della Corte di Appello di Ca col compito di verificare il rispetto delle norme su disciplina, trasparenza e contenimento della spesa elettorale di ogni candidato: 2), perché non opera rendendo pubblici il numero degli accertamenti, delle sanzioni per le eventuali scorrettezze riscontrate e, soprattutto, se sono mai state fatte richieste di espulsione di consiglieri eletti la cui esecuzione è demandata al Pres. del Consiglio Regionale? 3) il fatto che lei ritenga opportuno che sia un soggetto politico e non un privato a chiedere di sollevare “la spessa riservatezza” che circonda l’attività del Collegio , non pone qualche dubbio sul perché non vengano resi noti gli esiti delle verifiche svolte negli anni in seguito alle varie elezioni comunali, provinciali e regionali? 3) Perché non se ne conosce l’azione? 4) Sarà per la privacy o perché è un calderone dove è problematico arrivare a definire la provenienza dei fondi utilizzati dai candidati? ( Il caso del presidente di una regione.. rivierasca, floreale e canzonettistica si configura essere la classica eccezione che conferma la regola!)
Mi associo nell’attesa. della conclusione sia del caso da lei illustrato che di quello da me per inciso richiamato e per il quale lunedì arriverà la prima conferma o smentita.
Ossequi deferenti.
Luigi – hai ragione! John Wayne direbbe “la questione puzza di bruciato lontano un miglio” . Ad maiora.
Ottima analisi 🔝🔝🔝
Già il conteggio delle schede ha dato qualche problema ed ha lasciato dei dubbi irrisolti, se poi è in dubbio anche la rendicontazione finanziaria degli eletti, non mi stupisce la recente fibrillazione in Corte d’Appello per una temuta invasione notturna nel sistema informatico e la dubbia movimentazione di due fascicoli, mi sembra, relativi alle ultime risultanze elettorali !!!!!
Non rimane che attendere gli sviluppi.
Se così fosse sarebbe di una gravità inaudita, altro che gombloddo!
Ringraziando della segnalazione, più che “discrezione” si ripropone il grave problema di una Sardegna-colonia-mediatica-italiana. Qualsiasi cosa verrà fuori, sarà sapientemente protetta con pannelli fonoassorbenti (in attesa di quelli fotovoltaici) inchiostrati a dovere. Emerge con forza l’assenza – e conseguente necessità – di un gruppo capace di informare, indignare e far riflettere, generando volta per volta qualche caso nazionale. Sardo.
Gioeje, siete? Siete chi,?
L’impressione è sia tutto un gioco e che tutti non siano meglio dei bulli. Non ci sono coltellate, ma sfuriate, battute più o meno pubbliche, attacchi preordinati.
Siete tutti colpevoli di questo generale degrado. Degrado non politica.