La Nuova Sardegna ha dato notizia ieri che il Comune di Bosa avrebbe dato un incarico a un professionista per progettare l’allargamento del canale tombato di via Lamarmora e poi richiuderlo.
La natura dell’incarico, poi, è favolosa per quanto è folle e sconsiderata. Quello che segue sarebbe il quesito posto al professionista:
«Sarà possibile scoperchiare il canale tombato di via Lamarmora, risolvere le problematiche presenti allargandolo tanto da consentirgli di drenare lo stesso volume di acque che si sarebbero potute convogliare nel nuovo canale di S’Aladerru per poi tombarlo nuovamente tenuto conto della normativa vigente?».
In soldoni, la genialata dell’amministrazione comunale consiste nell’aumentare il volume delle acque drenate da un canale tombato interno alla città, che scarica in un fiume che tende a insabbiarsi (con amministrazioni che tendono a perdere i finanziamenti per i dragaggi).
La cosa straordinaria è, poi, che una volta allargato il canale per renderlo capiente fino a tollerare un volume di acque che non ha mai drenato, lo si voglia nuovamente tombare. Le persone intelligenti non possono che concludere che l’obiettivo vero non è proteggere Bosa dalle alluvioni, ma avviare una procedura progettuale che può arrivare anche a conclusioni diverse da quelle auspicate, ma che comunque consenta di poter dire che non si è rimasti inattivi.
Il problema è un altro.
Il problema è dire a chiare lettere che mentre l’amministrazione precedente, acclarato il conflitto di interessi che colpiva il Consiglio comunale di Bosa nel decidere sugli espropri per la realizzazione del canale sul rio S’Aladerru, aveva chiesto e ottenuto la nomina di un commissario ad acta per procedere alla realizzazione del canale, questo Consiglio comunale, invece, decide di neutralizzare il commissario (non riesco a capire, dagli atti pubblicati che fine abbia fatto e con quali motivazioni) e di cambiare strategia, aumentando la portata dell’acqua immessa nel centro urbano.
In buona sostanza, la morale della favola è la seguente: se un canale di pubblica utilità attraversa terreni di consiglieri comunali o di loro parenti e affini, il canale non si fa e si porta l’acqua dentro la città.
Contenti i Bosani, contenti tutti.
Il parcheggio a pagamento ripeto apagamento, primo non è un parcheggio ma uno sterrato pieno di immondizia di ogni tipo che nessuno togli da mesi, . Non ci facciamo hella figura con i turisri, l’immagine di degrado, sudiciume e nessuno provvede, segnalo da snni questa cosa senza risultati. Vengo wui da anni , cittadina bella, ma abbandonata al degrado
E poi fanno i servizi a Videolina con belle riprese dall’alto, per pubblicizzare Bosa e l’operato dell’amministrazione, così non si vede la sporcizia e lo stato totale di abbandono della città. Riprese fatte ad hoc che danno una “ingannevole” immagine di Bosa oltre a far credere che agli eventi estivi vadano un sacco di persone, come ai concerti di musica classica che “Hanno invaso la città, il fiume…etc” per riprendere le parole del sindaco durante l’intervista. Bisognerebbe spiegare al primo cittadino che la musica non invade ma al limite inonda i cuori. Purtroppo ad invadere Bosa, sarà invece tutta l’acqua e la melma che uscirà da ogni dove, anche in senso figurato. Carissimi Bosani, chiamatelo pure Karma!
Chi sta distruggendo il paesaggio di Bosa sono gli stessi Bosani , che non si rendono conto, di come hanno distrutto la spiaggia di Bosa Marina con quella barriera monumentale che circonda la spiaggia che la allargata del triplo , e’ una fatica arrivare in riva al mare .hanno costruito attorno case , intorno alla spiaggia senza criteri paesaggistici. La torre mai curato il verde e tutto ciò che la circonda . Bosa ha un immenso patrimonio artistico culturale ,monumenti storici , come la chiesa di Sant’ Antonio, la chiesa del Rosario, la chiesa di Santacroce , sono da troppi anni in un completo stato di abbandono totale, ci sono i finanziamenti, ma questi lavori non vengono effettuati , come mai? Ci sono altre chiese che hanno bisogno di ristrutturazioni come la cattedrale, e la chiesa del Carmelo.e chiesa di San Pietro.Di chi e la colpa di questa noncuranza ?.ditemelo Voi cittadini di Bosa .per non parlare di quel tratto di strada che attraversa sa polta che prosegue fino al Cimitero, circondata di sterpaglie a rischio incendi sporca, come tante altre all’interno della città.. questa lettera e’ dedicata a tutti i politici locali eletti per la Regione Sardegna, da 30 anni a tutt’oggi , e’ quelli attualmente in carica , in Regione Sardegna, Provincia di Oristano, e Comune di Bosa .il mio sogno e’ quello di passare in provincia di Sassari, per fare gemellaggio turistico , con Alghero . Perché siamo vicini , oppure la speranza e’ che vengano abolite le Regioni , allargare i comuni , per controllare ognuno il proprio territorio, Alghero , produce , Bosa non produce , perfino la Malvasia di Bosa , se le aggiudicata , Magomadas , e Modolo .
Per chi non conosce la lingua sarda sarebbe carino pubblicare la traduzione, molte grazie 👋
Canale aperto come ad Amsterdam, ponti per attraversamento veicolare e pedonale, aiuole, panchine e fontanelle, Bosa potrebbe riacquistare la visibilitá che al momento é carente…
Battiato avrebbe detto: POVERA BOSA …….
Bravo Antonio Spanu. Altro che tombare di nuovo il tutto in favore della inciviltà di quelle persone che nel canale ora buttano di tutto dalle ferraglia a detriti di ogni tipo, ostruendo di fatto il canale. Un canale aperto con una portata doppia rispetto all’attuale ,, videosorvegliato e quindi ispezionabile a vista, con ponticelli e abbellito e ben curato e con il fiume dragato non sarebbe male, ma temo che, debba ancora aspettare e rimettere la paratia come piove. Io intanto mi preparo per la prossima ondata. Paratia alta 100 cm è pompa sommersa,con la speranza non mi rientri dal vater… In tal caso ho il piano b.. La canoa.. Ci rido, ma c’è da piangere. Chi non ha provato non sa. Attenzione alle ondate.
Forse quei consiglieri comunali la vorrebbero trasformare in una piccola Venezia?
Meno male che non sono riusciti a tombare anche l’articolo!
Mi sembra l’ennesima scelta scellerata! Non capisco la necessità di tombare i canali naturali , quando, prima o dopo, la natura si ribellerà , e così ne piangeremo le conseguenze!
Non suni ancora iscaddados?
Ma lasciare i canali aperti, fare dei ponticelli con verde, fiori, pezzi di storia di Bosa, abbellire ciò che c è e “fluvializzare” ulteriormente la città farebbe così schifo? Non si è in grado nemmeno di sistemare le cose distrutte, nemmeno la lungimiranza di capire che, se vuoi vivere di turismo devi far trovare un posto bello, non rappezzi fatti e rifatti con materiali discutibili .
Ma cun d-unu risurtadu bonu, però: chi sos Bosanos no ant a tènnere prus disizu de abba!!! (de abba durche). E unu disizu catzadu! Podent zai pessare a ndhe fàghere carchi àteru.