Premessa: mai adulato il cardinal Becciu, anzi, io sono tra i pochi sardi non folgorati dalla sua carica e dal potere che fu.
Tuttavia, come i lettori di questo blog sanno, quando il popolo, che ha quasi sempre più torto che ragione in questioni di giustizia, fa a pezzi un uomo su istigazione dei potenti, a me si girano le orecchie.
Mettiamo in fila i fatti.
Sono stati trovati soldi nei conti di Becciu e dei familiari?
No. Becciu non è un avido, non si è arricchito facendo il cardinale.
Becciu è colui che ha combinato il disastro del palazzo di Londra?
No.
Becciu ha fatto dare i soldi alla Marogna per attività forse inesistenti?
Sì, ma la colpa è di dabbenaggine, non di furto o di sottrazione indebita.
Becciu ha fatto dare una commessa di lavoro al fratello falegname?
Sì, ma non è un reato e comunque sarebbe molto interessante se lo stesso esame minuzioso compiuto sugli atti di Becciu fosse svolto su tutti i cardinali, i vescovi e i preti e poi, a seguire, su sindaci, deputati, senatori, magistrati, prefetti e questori.
Becciu ha tentato di registrare una conversazione telefonica col Papa?
Sì.
È grave?
Sì
Cosa rivela?
Il tentativo disperato di acquisire prove a vantaggio della sua innocenza con metodi ridicoli, per niente sofisticati e anche un po’ ingenui rispetto a quelli cui, per esempio, sono sottoposti i cittadini dagli apparati di sicurezza dello Stato italiano quando li sospetta di qualcosa. Becciu non chiede al Papa di mentire; gli chiede di confermare, che è diverso. E siccome una nipote abbastanza imperita lo aiuta a registrare, c’è chi pensa ad un’associazione a delinquere? Ma davvero? Perché non pensare invece a una compagnia di commedia dell’arte, è più congruo.
Becciu e i suoi familiari chattano in sardo e chiamano puzzinosos quelli che perseguono il cardinale. Accidenti che fatto grave! Veramente un reato imperdonabile! In sardo, quella lingua che, da ciò che ho letto, la Gdf di Oristano non conosce o non capisce, posto che Zizzu è banalissimo diminutivo di Franziscu, puzzinosu è, tra gli insulti, il più cordiale!
Becciu usa un’iperbole per significare che il Papa non lo sta aiutando e dice”Mi vuole morto”. Accipicchia che scoop! Da prima pagina!
E mentre noi tutti commentiamo queste stupidaggini, nessuno torna a pensare al palazzo di Londra.
Io un’idea tutta personale sulla questione del palazzo di Londra me la sono fatta a intuito, senza prove, e giacché tutti parlano a sentimento, lo faccio anch’io.
È agli atti che Becciu non ha deciso né il palazzo di Londra né altre speculazioni finanziarie del Vaticano. Semmai le ha avallate, non le ha impedite, ha mantenuto la consuetudine, ma non le ha decise.
È agli atti che il Papa è stato imprudente su questa vicenda, o meglio, ha agito come fa lui, per approssimazioni, con avanzamenti e arretramenti, per cercare di calibrare dopo un po’ la decisione più giusta. Ma ha commesso un errore: volendo porre fine alla vicenda rapidamente e col minor danno, se n’è occupato troppo. Adesso è impegnato a recuperare la distanza, a evitare schizzi di fango.
In questa vicenda i player sono alcuni finanzieri e alcuni altri prelati dotati di poteri reali e diretti sulle risorse del Vaticano. Il punto vero della vicenda è questo: perché alcuni finanzieri avevano in mano alcuni altri di questi prelati?
Becciu e Bergoglio intervengono sempre in forma ancillare, ma tutta l’opinione pubblica ricorda i loro nomi, e in particolare quello di Becciu, e non quello dei prelati e dei loro amici finanzieri che usavano a piacimento i soldi della Chiesa.
Questo è il punto! Cos’è talmente importante per un prelato da essere condizionabile dall’esterno sui soldi della Chiesa? Il prestigio. E che cosa intacca di più il prestigio di questi tempi? Ecco, trovare questa risposta sarebbe davvero un passo avanti.
Si dovrebbe davvero tornare a parlare di chi ha tratto vantaggio da ciò che ha fatto, non di chi non ne ha tratto alcuno, come Becciu e Bergoglio.
Ma questo è troppo sofisticato per la mob justice italiana.
Meglio una forca.
Meglio lo spezzatino psicologico e morale cui viene sottoposto ogni giorno Becciu, ottimo capro, ottima coperta che un giorno copre la testa e un giorno i piedi di qualcosa di marcio che ancora il Papa non è riuscito ad estirpare da casa sua, con dolore di noi tutti.
Anche lui, però, anche il Papa deve abbandonare la furbizia con cui crea i paraventi pubblici a qualche suo errore di precipitata e falsa giustizia. Per fare pulizia, bisogna catturare le merdone non sgridare gli impigriti gatti domestici. E le merdone vaticane sono più viscide di quelle cagliaritane.
Un continuo, perficace tentativo di sputtanarlo. Come volevasi dimostrare anche procura vaticana è fatta di uomini che, nella loro miseria umana, diventano realmente accusatori diabolici.
Tutti pronti ad esprimere giudizi…finalmente una voce fuori dal coro. Condivido tutte le sue osservazioni. Sinceramente ho trovato ridicole quelle notizie e incomprensibile l’attacco mediatico sferrato in pochi giorni sulla base di pettegolezzi tratti da una chat famigliare. Io ho pensato alla disperazione di un uomo oppresso dal senso di ingiustizia, che cerca elementi per provare la propria innocenza e non alla malafede, all’imbroglio.
Poi farci credere che abbia cercato di estorcere una confessione ad un incapace sofferente, appena uscito dalla sala chirurgica dell’ospedale, è stata senz’altro una licenza poetica, visto che in realtà le dimissioni risalivano a dieci giorni prima.
Insomma, è proprio vero che nessuno è profeta in patria.
Egregio Luca, e torniamo al vezzo italico, confondere le colpe con i reati. Quanto a colpe, certamente i cristiani sono più colpevoli di altri considerando la grandezza di gesù; lo sono come gli altri considerando la natura umana. Il problema è che in Italia il popolo vuole la pelle non di chi ha commesso un reato, ma di chi ha visto le sue colpe smascherate, così da continuare a tenere segrete le proprie. È lo stesso schema apotropaico che Gesù sfidò quando salvò l’adultera dalle pietre. Becciu non le piace? Neanche a me, ma io mi pongo il problema di chiedermi chi cazzo sono io per giudicarlo, lei mi pare non soffra di questa maledizione. Oggi ho solo voluto scrivere che Becciu viene usato, perché è perfetto per lo scopo, per non aprire la fogna dei rapporti tra addetti delal Segreteria di Stato e finanzieri. Io sono convinto che la fogna sia quella, non Becciu. Becciu è lo stagnino giusto perché tutti lo guardino e si dimentichino della fogna. chiero? Perdoni la durezza delle parole, sto per andare dal dentista e sono nervoso!
Signor Patta, se non fosse che Lei cambia sempre nomi e nomignoli per non assumersi mai la responsabilità di ciò che dice, le risponderei per le rime.
Se non fosse stato per il preambolo l’articolo sembrerebbe essere scritto da “chi ha sempre adulato il cardinal Becciu, oltre che essere tra i tanti sardi folgorati dalla sua carica e dal potere…”
Per i fatti sarà la giustizia e la storia a dirci se sara pienamente colpevole.Il punto qui è sempre lo stesso: la chiesa cattolica come attività prevalente “svolge”quella di partorire personalità con psicologia incline per così dire agli affari finanziari ed economici,nella maggior parte va da se (cardinali,vescovi,preti etc,chi nn ha avuto a che fare con qualcuno della chiesa??? Io potrei scrivere un libro) invece che applicare il Vangelo,C’è una quantità talmente spropositata d intrighi in Vaticano che qualunque altro Stato”corrotto” quest ora sarebbe “commissariato”,Vede Prof.,quello che non convince per nulla è l estetica e l etica di Becciu(nn solo la sua naturalmente)e in Italia,in Vaticano solo seguendo la Legge,le cose nn vanno così bene…mi conceda questa per similitudine;tantum religio potuit suadere malorum ( L.).Cordialmente lm
Una tristezza infinita.
Che cosa deve dedurre un povero cristo che malapena riesce ad avvolgere un pranzo con la misera cena, difronte a tanti principi della chiesa che da oltre cinquant’anni infangato il Vangelo?
Nella ns epoca, ricordiamo markincus e il saccheggio dell’obolo di San Pietro, ad opera del banchiere dagli occhi di ghiaccio Calvi. Le elemosine di de Pedis, noto capo della Magliana, che si era “comprato ” una tumulazione in una cripta di una basilica romana. Non dimentichiamo il porporata che partecipava alle sontuose cene “eleganti ” sempre del fuorilegge de Pedis, e che abbandonava il salotto buono, poco prima che iniziassero i balletti rosa.
Abbiamo negli occhi ancora le immagini televisive di quando Berlusconi, fra una seduta terapeutica della nipote di Mubarak e una rappresentazione di un balletto botticelliano delle olgettine , il premier, correva alla scaletta dell’aereo papale per salutare in uscita o in entrare “su Mannu” in visita pastorale fuori le mura vaticane. Nessuno ha mai alzato un dito per dire che non era il caso, visto che l’uomo di arcore era rincorsa da cento procure perché indagato per istigazione alla prostituzione. Qualcuno obiettera’ che prima della morale cristiana c’è la ragione di stato!!!!!
Se questi, i principi della chiesa, sono i veicolatori del Vangelo, non chiediamoci perché le vocazioni stanno all’anno zero, le chiese restano vuote e i bambini, finito il catechismo, non sanno più di odore d’incenso..