Riceviamo e volentieri pubblichiamo sull’autorizzazione a un impianto a 350 metri dalla Reggia Nuragica di Barumini
Ho avuto la fortuna di insegnare Legislazione dei beni culturali per più di 30 anni e tutti gli studenti hanno dovuto sopportare lo stesso avvio. Alla prima lezione chiedevo di chiudere gli occhi, di immaginare una Sardegna senza più un nuraghe e di raccontare le loro sensazioni. È stata la loro lezione e mi hanno insegnato tantissimo.
Era poi facile approfondire insieme i contenuti della Convenzione Unesco per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto o di quella del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società. Diventava esperienza condivisa capire perché, dai tempi più remoti, i vincitori hanno sempre sistematicamente distrutto il patrimonio culturale dei vinti.
La conoscenza della normativa italiana ha chiarito come dal 1909 i nostri beni siano definitivamente protetti, creando molta complessità a chi ne sia, talvolta casualmente, in possesso. Ancor più se di natura archeologica, da quando, il fascismo li percepì come un fondamento del nuovo Stato da costruire.
Ora, in Sardegna, non è più così.
Il pronunciamento del TAR del 29 maggio è un punto di svolta, che dà evidenza pubblica alle più recenti norme in materia di transizione energetica (e alla ‘distrazione’ della Soprintendenza rispetto all’accensione dei vincoli). I rischi sono chiaramente illustrati dalla stampa del giorno dopo: tutta la nostra Isola, tutta, diventerà a brevissimo (non rischia di) paesaggio industriale, la nostra identità è assalita mortalmente e il nostro futuro è segnato. Nessun ritorno di sviluppo e di occupazione, solo quella spoliazione definitiva che non riuscì a tanti dominatori da Roma in poi, col saccheggio di boschi, terre, minerali, persone. Siamo all’ennesimo scempio coloniale: dopo il sacco agricolo romano, quello boschivo tosco-piemontese, quello minerario italiano e nordeuropeo, per far girare aziende, lontano da qui, e far correre treni a 300kmh, lontano da qui.
Perché Renato Soru su queste pagine è vox clamans in desertum? Perché non ‘espropriare’ i progetti come la legge consente di fare? Perché la Regione, che ha competenza urbanistica primaria, non legifera d’urgenza, con quella tempestività che contraddistinse la legge 8 del 2004? Perché, se non altro, non si costituisce sistematicamente in giudizio?
Dobbiamo considerare questa fine di maggio la fine di ogni speranza di resistenza giudiziaria e normativa?
In ogni caso resta la via dell’iniziativa popolare e politica, ma dobbiamo perseguirla subito, impedendo come a Pratobello ogni assalto al territorio. Non dobbiamo fare molta fatica, basta chiedere lumi ai nostri vicini Corsi, che hanno ben chiaro il valore della loro identità territoriale e non se la fanno scippare.
Franco Sardi
@ Salvatore Pusceddu No Salvatore, non riempì le discariche, data l’esigua quantità di spazzatura che giunse in Sardegna. In compenso, i fascisti gli riempirono di monnezza il giardino di casa.
Ma Soru che tanto predica ,non era lui che per un tozzo di pane vendette la Sardegna alla mondezza napoletana riempiendo le nostre discariche
Fanno solo schifo non vedi altro stanno rovinando la natura per carità
Marisa, concorda con l’articolo del dott. Sardi.
È una ignominia che le istituzioni sarde non reagiscono a tale scempio.
Ho creduto in questa nuova giunta che nel suo programma dichiarava di voler tutelare il nostro territorio e salvaguardare la nostra identità.
Spero di non dovermi ricredere
E che la presidente todde si impegni seriamente per bloccare tali disastri.
Decretazione d’urgenza della Regione Sardegna per stoppare qualsiasi progetto di impianti eolici e fotovoltaici.
Riprogrammare con i Comuni e i loro cittadini eventuali alternative.
In Spagna il fotovoltaico viene utilizzato sopra immobili non storici e su serre nelle campagne.
Sempre in Spagna vengono individuati pochi siti già compromessi (sempre con il consenso della popolazione) per l’eolico.
Se Solinas ha firmato le autorizzazioni per sacco eolico e. Foltavoltaico) l’opposizione che faceva? Dormiva ?!…come sempre… sia che governi o sia all’opposizione ,non sii accorgono di nulla.
Non c’è storia,..tutta questa classe politica si assomigliano sempre di più ,tranne che sull’antifascismo,per il resto egalite’
La solita indecenza amministrativa come la regione Umbria che ha revocato il divieto alle moto di percorrere i sentieri di collina e montagna.
Meno male che nel settembre scorso sono stato a Barumini e me lo sono proprio goduto.
continuo a vedere e sentire sempre no a tutto, la transizione energetica e il futuro , quando fu impiantato il parco eolico nel mio paese mi fu detto cosi, io ribattuto a allora Sindaco ma il paesaggio del altopiano cosi e compromesso , guarda tutti gli enti di tutela hanno approvato ………….Oggi i difensori sono i pastori che li hanno nei loro terreni ,, non gratis naturalmente . in televisione vedo molti salottieri . Ma il problema esiste ed vorrei vedere altre proposte a parte quella gia buona di Soru
Buongiorno,
è da almeno un anno che sto dicendo, dopo aver attraversato la Corsica in lungo e in largo, che loro pur non avendo neanche un millesimo della nostra storia e relative tradizioni, sono riusciti a creare una vera e propria loro identità, provate a girarla e ve ne renderete conto, li nulla entra e nulla esce se loro non vogliono, a Parigi l’hanno capito bene da decenni…e non osano imporre nulla … anzi…
Ricordate, non esiste un una parco eolico o fotovoltaico, un MC Donald, un negozio cinese , extracomunitari che circolano come vogliono , case in vendita etc etc, entrate in un bar , un negozio ,un supermercato e sentite che musica ascoltano ,cosa vuol dire … Vuol dire che sono padroni della loro terra …loro da molto tempo hanno solamente detto no …e a Parigi l’hanno capito bene …e se il governo francese non interviene significa che ha ben chiaro quali siano i rischi….qui invece siamo da sempre ostaggi di tutti….regione compresa … Basterebbe farle capire di essere contrari e non certo solo con manifestazioni o moratorie varie ( specchietto x allocchi). a buon intenditor poche parole…. Corsica docet…..Sta a noi prendete in mano la situazione…. governo centrale e quello regionale sono conniventi ,non faranno mai niente…….soldi , potere e scheletri nell’armadio…..gli altri si arrangino…. 20.000 anni di storia ( perché tanti sono) buttati al vento, da una generazione di rammolliti…. Rincoglioniti da smartphone e tv…. e purtroppo siamo destinati alla capitolazione….
I OMISSIS prima di commentare come sempre a cazzo si dovrebbero almeno documentare chi ha firmato le autorizzazioni per il sacco eolico e fotovoltaico della Sardegna. Magari al di là della loro OMISSIS potrebbero anche scoprire che le autorizzazioni portano la firma di Solinas ,non certo della TODDE.
Le attività grilline di sono esaurite con il NO TAV e NO GAS l’attuale compagine governativa sarda è intenta a moltiplicare poltrone su cui posare sacre chiappe lmportate ; non ha tempo ,ne forse voglia ,non sa o non vuole saper come arrestare l’onda dei pirati energetici che hanno preso di mira la Sardegna .Un buon movimento popolare , senza l’ausilio legislativo di urgenza credo non sia sufficiente a respingere i predoni moderni .Soru , prenditi cura di questo movimento e guidalo con intelligenza e sapienza verso il legittimo respingimento !!!!!.
Caro Sardi, la smetta di distrarre la presidentissima. Sta facendo da navigatore di rally e non sia mai che la macchina sbandi per colpa sua. Lasci che sbandi l’intera sardegna
Partecipo con il cuore e non fisicamente, in quanto non residente, a qualsiasi iniziativa che tenda a invertire l’orrore che ci stanno facendo subire. Almeno una volta, Stiamo Uniti.
Partecipiamo a questi convegni per creare un ampio movimento che faccia pressione e si confronti con la politica per indurlo a squotersi dall.immobilismo.
Scrivete al presidente dell’ordine degli Architetti PIANIFICATORI E PAESAGGISTI.
Ma nois Sardos semus ancora frimmos all’ennesimo pianto e pistamentu de abba! Prantinosos! Pipiedhus chentza babbus e ni mamas chi nosi apant imparau a fàere a mannos, e noso créschios de prammos ma chentza fàere a mannos e callai a ciorbedhu, cun ‘politici’ de una política mìsera e miseràbbile, pedhitzona, no intèrprete de su bisonzu mannu, diritu e dovere, libbertade e responsabbilidade personale e colletiva de sa Sardigna e de is Sardos, ma a dignidade de bestiaminedhu prus apedhiaos a promissas e torracontighedhos personales de pedidores pedulianos o de buteghedha tricolore de destra, de centru, de manca e de vattelappesca! Intelletuales mudurcos e istudiaos maniales, manorbas de un’istadu colonizadore a ispompia manna, a braga, a pompa bódia. Bravi! Chei cudhos de Don Rodrigo, foras calicunu. E Sardigna e gente isfrutada de benes e ispérdia, sa gioventude sèmpere rastrellada e mandhada a bochire e a si fàere bochire in totu is gherras de libberatzione de s’Italia e de colonialismu e imperialismu macu suo e angenu, o fata fuire emigrada, o lassada avilida a pedire piagheredhos e ringratziare bendhendho fintzes s’ànima vita natural durante, e oe imbeciada chentza mancu fìgios e ne nebodes, chentza mancu isperàntzia, totu iscioloriaos, ibentiaos che binu fuliau e de fuliare a sa fogna ca est solu abbariolu de colore, totugantos solu cherindho su torracontighedhu chi bieus a distàntzia de unu prammu de su bicu de su nasu ibertandho s’agiudu de is ladros de Pisa e de aterue.
Si custa amministratzione RAS e ‘opposizione’ no pigant provedimentos immediatos comente podent fàere chentza divisiones istùpidas, e ca dhos podent pigare e sinono mutint totu is Sardos a fàere fortza paris, po impedire s’invasione assurda interessada a si che pinnigare is milliardos de su PNRR a costu de fàere dannu no solu a sa Sardigna e mancu ùtile a nemos si no a is ammuntonadores de capitales, cust’amministratzione, custu Cossìgiu RAS che meritant bogaos a sonos de corru a cadhu a s’àinu.
La Sardegna, ancora una volta, priva di una classe politica seria, è sotto scacco, la totale incapacità di gestire una transizione, creando condizioni immorali di transAzione, ha portato, come scrive benissimo Sardi, alla spoliazione credo definitiva, di una terra che subisce, viene depredata e ottiene, come da recente notizia, due spiccioli per compensare la predazione
Dove sta l’errore? Nel non aver compreso, ancora una volta, che davanti a una svolta epocale, all’ultima, probabilmente, rivoluzione industriale, si doveva ragionare sul futuro dopo il superamento del fossile, cosa ha fatto la politica sarda? Nada, niente, assolutamente niente, ha nicchiato, come sempre non ha scelto e ha aderito alla narrazione corrente, una vergogna totale, birgonza manna come si dice dalle mie parti, oggi a Macomer c’è il solito convegno, andrò ad ascoltare e spero ci sia lì spazio per gli interventi, mi piacerebbe dire che niente può farsi di queste enormi opere, se non si apre una discussione che coinvolga tutte le parti, io sono il paesaggio che mi ha cresciuta, io sono le dune che ho attraversato e i boschi che mi ha no accolta, chi di noi È Sardegna non può accettare tutto ciò