Sto Bartolazzi, poraccio, non è male, è intelligente; c’ha solo er difetto della padrona, mica è corpa sua se quela lo cazzia, je dice de spazzà qua, de spolverà là, de fa un giorno er matto e l’atro il savio, è sbattuto, poraccio.
Però a me sta simpatico, regge, se dimena, ne pija e ne dà, se vede che nun po fa ciò che vorrebbe e che je tocca de difenne la linea, anche quanno sta tutta storta e senza senso, ma lui è bravo e la difende, se applica, che je voi dì?
Qualche jorno fa j’è toccato de mannà affanculo un consigliere d’opposizione ar bar de consijo.
Ce stava questo qua, mezzo imbriaco de superbia e de alcool post aula, che come l’ha visto entrà j’ ha detto: «Te offro un caffé, assesore?».
Quelo, che c’aveva li cojoni spappolati a coriandoli da tutte le fregnacce ascortate pe fa approvà sta leggina sbajata che lui manco voleva, je s’e girato e j’ha detto: «Sta bono, su, torra al paese tuo e non me importunà, tanto a Roma a te no te ce mannano e noi nun te vojamo».
L’ha furminato, quelo s’è messo a tirà fori il petto che pareva un colombo in calore, però se l’è pijata tutta, de tacco e de punta. C’ha dignità l’assessore mio.
Ora ‘sto pover’omo dell’assessore mio, nun ce riesce a tené la lingua ferma, è gajardo, e l’artro giorno m’ha messo su un numeretto con Videolina che manco Zelig.
Stefano Fioretti je s’è avvicinato tuto garbato e pettinato, come fa lui, e j’ha fatto ‘a domanda sur Sudan, com’era justo; fatto è che l’assessore mio ha sentito er richiamo del palcoscenico, della battuta e come se n’è uscito (min.11:49)? «Qui siamo in una situazione che se reciti l’Ave Maria sei accusato de sessismo». E c’ha fatto pure er sorrisetto l’assessore mio, solo che Fioretti a momenti m’è svenuto sul posto per le risate, il cameraman ha vacillato e My Dear s’è presa un incazzo!, ma un incazzo!, perché a lei l’umorismo je risurta tossico, troppo prossimo alla critica, e quanto all’Ave Maria, My Dear c’ha quarche dubbio che tutto sia a posto, perché c’è discriminazione tra l’Ave Maria e il Padre Nostro, e che diamine, a una “sia benedetta” e all’artro “sia fatta la tua volontà”, non stamo a scherzà su queste cose.
Ora però ‘a padrona c’ha un ber problema: Zelig ha chiamato l’assessore mio. È nata una stella, cari belli, a voi i primari, a l’assessore mio le luci della ribalta, er sorriso, le macchine, Milano, Roma, Via Veneto, ‘a cacio e pepe, er carciofo alla giudea… nun c’è storia, è perso!
E’ abbastanza sorprendente che dopo un anno di lavoro, la sanità in Sardegna non abbia indicato alla Presidente che qualcosa non va. L’assessore è sicuramente persona molto intelligente, ci mancherebbe, ma spesso per dimostrarlo sceglie modi che suonano come autogol. Termine calcistico che casca a fagiolo considerato che al suo esordio, l’assessore ha scelto un modo per presentarsi, che definire sbagliato è un eufemismo, perchè Rombo di Tuono è una divinità laica da queste parti. Come pure memorabile è stata la ricetta dell’azoto per risolvere il problema “lingua blu”. Da qui, la rimodulazione della definizione iniziale con rombo di azoto.
Il fatto è che la brillantezza non emerge granché dalla compagnia, la giunta è pesantemente in deficit di soluzioni. Il convento passa questo.
A carnevale ogni scherzo vale
l’assessore e la Presidente chissà se leggono gli articoli sulla sanità di Franco Meloni pubblicati dall’Unione Sarda in particolare quello di Oggi primo Marzo
….esilarante !!!!!! Le fatiche amministrative condite da vero humor !!!! Purtroppo poco adeguate al clima bizzarro di una stagione politica nefasta .
Tuttavia,ridiamo finché ne abbiamo ancora voglia : il futuro sembra rabbuiarsi ancor di più : brutti nuvoloni neri si stanno avvicinando in un orizzonte poco definito !!!!!
Ma allora RombodiTodde è anche capace di fare qualcosa di buono? 😂😂😂
…a mimmi m’è praxiu Meda candu adi nau ca cun su muschittu de sa lingua blu serbidi s’ azoto liquidu…
Noni, no era gadduresu; era a lu mancu logudoresu, di la campagna, però.
E nudda, roddulata dilla risa.
Ma lu chi li ha cumbitatu lu caffeni, gadduresu di Terranoa era?