Quando furono approvate le leggi per contrastare lo spopolamento, scrivemmo questo articolo sull’indecenza che riconosceva 15.000 euro per la ristrutturazione della casa ai sardi che risiedono in un comune sotto i tremila abitanti e li negava a tutti gli altri.
Adesso che siamo sotto elezioni, tutti i sardi che vivono nelle città e si pagano le ristrutturazioni per intero dovrebbero ricordarselo. Una ristrutturazione a Macomer non gode di incentivi; a Borore, a Silanus, a Dualchi e a Noragugume sì. Una ristrutturazione a Sassari si paga, a Stintino gode di un contributo di 15.000 euro. Una ristrutturazione si paga a Valledoria per intero, è invece scontata fino a 15.000 euro a Santa Maria Coghinas e a Badesi. Questa non è politica, è scrotoleria cerebrale.
Denunciammo che la mancata distinzione tra comuni costieri e comuni dell’interno avrebbe trasformato la legge in un incentivo all’acquisto di case da parte di milanesi, bolognesi, torinesi ecc. solo in alcuni paesi costieri e non in altri.
Facemmo notare che il trasferimento auspicato di sardi dalle città ai paesi non avrebbe aumentato la popolazione sarda, ma semplicemente ne avrebbe determinato una diversa distribuzione fittizia (per esempio, il figlio di una famiglia sassarese oggi può acquistare una casa a Trinità d’Agultu con il contributo di 15.000 euro, trasferendo fittiziamente la residenza).
Adesso sono state approvate le delibere attuative e i relativi allegati.
Lo scempio è atterrato.
La stupidità ha trovato la sua ipostasi.
Leggete e apprendete, oltre ciò che ho già detto, che il contributo può essere concesso ad un nucleo familiare in fase di costituzione, composto anche da una sola persona, anche qualora il nucleo di provenienza abbia beneficiato del medesimo contributo per un’altra abitazione. Esempio: il padre di una famiglia residente a Ventimiglia compra una casa a Stintino e beneficia del contributo con un cambio di residenza fittizio. Il figlio, a sua volta, si costituisce in nucleo autonomo e compra un’altra casa a Stintino e beneficia di un secondo contributo.
Turismo no, edilizia no, eolico no, fotovoltaico no, miniere no, alluminio no,
What else?
Da anche fastidio ,che con le tasse che paghi nella pensione o stipendio, ristrutturano gratis le case popolari e tu che hai sacrificato per una casetta o appartamento ,v lo vedi andare in malora , perché non hai la possibilità di risanare i danni del tempo
Lo siamo.
Prof., perché non spendere due parole, per i suoi quattro lettori , sul trapasso dell’on Oppi e sui funerali di regione con i soldi dei Sardi?
Si regalano soldi per ristrutturare case, poi non trovi scuole, uffici postali, servizi sanitari ecc. e in questi paesi non ci rimani.
Si potrà anche ristrutturare casa a sbafo, ma senza servizi di prossimità e senza un’adeguata accessibilità ad essi, difficilmente i giovani decideranno di tirar su famiglia nei paesini sardi dell’interno e in tanti paesini costieri ( i pediatri, i medici di famiglia, gli insegnanti, i cassieri di banche e poste ecc. non li trovi nelle bianche spiagge bagnate da acqua cristallina).
Insomma, avremo tanti bei paesini colorati ma vuoti 11 mesi l’anno, da utilizzare come cartolina emozionale da offrire al dio turismo.
Che dire! I 4 soldi di tasse pagati dai poveri sardi vengono gettati letteralmente alle ortiche.
Come nella migliore tradizione dei sergenti,……..figli e figliastri .
Un’istrale
“Ciò che mi rode è che agli occhi di un milanese di media intelligenza, noi Sardi, noi tutti, compresi quelli che non condividono queste sciagurate follie, appariamo stupidi, profondamente stupidi.”
Un decadimento senza fine.