Autore: Paolo Maninchedda
Oristano: finalmente si comincia a dire che i testimoni vacillano
Sono troppi i testimoni, ormai, che al processo per l’inchiesta Ippocrate dicono “non ricordo” o addirittura, come è accaduto ieri, “non ho mai detto queste cose”.
Questa è la terza volta che accade in udienza.
Finalmente i cronisti la registrano come un fatto imbarazzante.
L’odio verso di noi, e verso di me in particolare, di alcuni giornalisti non riesce a prevalere su una realtà imbarazzante.
Crollo a Cagliari: prima di arrestare, cercate di capire
Sono due giorni che tutti noi di Lingue che insegniamo negli edifici di ex Geologia abbiamo l’animo e l’espressione di chi ha visto una replica della distribuzione arbitraria della vita e della morte. Potevamo essere tutti là sotto e invece siamo tutti qui. Ad altri è andata molto peggio. Persi nelle riflessioni sulla precarietà della…
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Nuovo audio di Berlusconi. Fine corsa.
Questa è la trascrizione del nuovo audio di Berlusconi, trasmesso poco fa dalla 7 e lanciato da La Presse. Possiamo avere una certezza: non si rende conto. Possiamo avere un’altra certezza: l’applauso dei parlamentari attesta che anche loro non si rendono conto. Possiamo avere una terza certezza: Forza Italia non può andare né alla Difesa,…
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Crollo a Cagliari: non è stata la mano di Dio
Non ci sono vittime.
Il sindaco di Cagliari #Truzzu ha invitato a ringraziare il Signore per la mancata strage. Ha dato così voce al senso comune che affida al buon cuore di Dio le tragedie evitate.
In realtà, immaginare gli angeli che sorreggono la struttura fino alla fine delle lezioni è confortante, ma sommamente ingiusto […]
Il #Rettore ha fatto bene ad andare subito sul posto. I comandanti fanno così: non scappano.
E questo non è abuso di potere? Siamo agli sceriffi senza stella
Primo punto: chi cavolo è o crede di essere l’assessore agli enti locali per decidere in materia di ordine pubblico? Sulla base di quali atti discetta di ordine pubblico? Da quando in qua un ente meramente amministrativo decide autonomamente, senza neanche sentire il Prefetto, il Questore o l’intero Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, di derogare alle leggi per ragioni di ordine pubblico non accertate, non segnalate, non verificate dalle autorità competenti? Da quando in qua le ragioni di ordine pubblico possono essere evocate a piacere a seconda dello scopo che si vuole raggiungere?
La lezione di un musicista
Ricordiamo il suo nome: Yuriy Kerpatenko.
Era il direttore della filarmonica di Kherson. È stato ucciso dai russi a casa sua per essersi rifiutato di dirigere la sua orchestra nel concerto del 1 ottobre, voluto dai russi per sancire, dopo i referendum, il clima di rinnovata pacificazione a loro dire scoppiato nelle regioni annesse […]
Sono tantissimi i martiri della libertà. Molti sono sconosciuti. Oggi, nel nome di Yuriy, proviamo a rendere omaggio a tutti loro, ascoltando la musica che più ci fa sentire persone, non uomini o donne, non macchine biologiche, ma spiriti liberi, senza vincoli, senza confini. Ascoltiamola in piedi: per lui.
Quando c’è Solinas, si tace. Commedia dei giornali sardi. Con un PS: il semolino a Bultei è andato male. Sms di Solinas
La notizia di oggi è che nell’inchiesta sulla casa di cura di Monastir vi sono delle intercettazioni tra l’onorevole #Satta e il presidente #Solinas, ritenute significative, ma non penalmente rilevanti, dal Gip.
Posto che i giornali hanno fatto strame, anche nella storia recente, della carne di mille persone solamente citate in una conversazione captata dalla Polizia Giudiziaria, hanno messo in piazza relazioni sentimentali, hanno valorizzato le parolacce dette in contesti informali da persone comuni in modo da farle sembrare più volgari di quel che erano, oggi i due giornali hanno nascosto questa notizia sotto titoli che si guardavano benissimo dal fare nomi e cognomi. Si potrebbe dire: “Ottima pratica”. Se non fosse riservata esclusivamente al Presidente della Regione, mentre per gli altri, anche in processi in corso vale il #linciaggio.
Solinas: un sms porta dal ristorante al refettorio, ma non funziona
L’ansia purificatrice di Solinas ha un che di pacchiano, come il discorso di La Russa al Senato, che è sembrato una sgangherata sequenza di ringraziamenti (sbagliato e ruffiano quello al Papa) pronunciato da chi vorrebbe essere accolto in società nonostante il curriculum e i modi. Nel frattempo, mentre padre Solinas si pente e passa al semolino, il governo uccide il telescopio a Lula, gli aerei costano un occhio della testa, la Coldiretti minaccia la Giunta (ma è la stessa che aiutava Solinas e Murgia a salire sul camioncino o sono cambiati i dirigenti?), i sardi sono devastati dal caro energia, le aziende chiudono, i temporali incombono ecc. ecc. Oremus.
La realtà smaschera la commedia dell’insularità
È accaduto in questi giorni che mentre il comitato per l’insularità, pensato da chi lo anima come camera di compensazione politica e sociale tra le classi e le forze politiche della Sardegna (= ambizione di togliere la politica vera dai parlamenti e dalle piazze e portarla nei salotti, cioè in ambienti più controllabili e controllati),…
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