di Annachiara Valle (da www.famigliacristiana.it)
La data non è stata scelta a caso. Il 24 marzo, giorno in cui – correva l’anno 1980 – veniva ucciso monsignor Oscar Romero, è anche la giornata nella quale si commemorano i missionari martiri per iniziativa del Movimento giovanile missionario delle Pontificie opere missionarie.
In ricordo dell’arcivescovo di San Salvador, beatificato il 23 maggio del 2015, quest’anno la Giornata avrà per tema “Donne e uomini di misericordia”. Come scrive don Michele Antuoro, direttore di Missio Italia, “sono loro che hanno saputo vivere la ricchezza della missione di Gesù”.
Nel 2015 le persecuzioni contro i cristiani si sono ulteriormente inasprite, estendendosi a Paesi in cui in passato erano assenti. Nell’arco di tempo compreso tra il primo novembre 2014 e il 31 ottobre 2015, i cristiani uccisi per la loro fede sono saliti a 7.100, contro i 4.344 dello stesso periodo 2013- 2014, e oltre 2.400 chiese sono state attaccate, distrutte o gravemente danneggiate, più del doppio rispetto all’anno precedente, quando gli attacchi furono 1.062. È quanto emerge dalla edizione 2016 della Word Watch List, la classifica dei 50 paesi in cui i cristiani sono più perseguitati. La Word Watch List è redatta ogni anno da Open Doors, Porte Aperte, l’organizzazione non governativa nata dall’attività di un cristiano protestante olandese, Andrew van der Bijl, che da oltre 60 anni documenta la situazione dei cristiani nel mondo. Per la quattordicesima volta consecutiva, questa triste classifica è aperta dalla Corea del Nord (Paesi in cui si calcola che i cristiani detenuti nei campo di lavoro forzato siano tra i 50 e i 70 mila). Seguono Iraq, Eritrea. Afghanistan, Siria, Pakistan, Somalia, Sudan e Iran. Non mancano anche Messico e Colombia.
Un massacro che non accenna a diminuire come dimostrano, purtroppo, anche i recenti tristi eventi come quello dell’assassinio delle quattro suore di Madre Teresa, nello Yemen.
Intanto la Caritas italiana, con la fondazione rerum.eu, ha pubblicato il suo 15 esimo audiolibro proprio sui testi di Oscar Arnulfo Romero. L’ultima parola, con prefazione del cardinale Oscar Rodríguez Maradiaga, mette a disposizione alcuni degli scritti dell’arcivescovo salvadoregno riletti dal sindacalista Maurizio Landini, dall’attrice Eleonora Mazzoni, dal teologo Giuseppe Gambardella, dal regista Fabrizio Bucci, dalla giornalista Susanna Petruni. “Nell’anno della misericordia”, ha spiegato il cardinale Maradiaga, “questo audiolibro può essere di stimolo per riflettere sul modo di intendere la pastorale della carità” e per ricordare l’eredità che monsignor Romero ha lasciato a tutto il popolo: la fiducia nella riconciliazione e nella giustizia, la capacità di mettere sempre i poveri e i deboli al primo posto. Per continuare la sua opera e condannare l’idolatria del denaro, “il potere del denaro che sfrutta l’uomo più povero“. “Che chi ha condivida ciò che è e ciò che ha”, diceva Romero, e che “non continuino a tappare la bocca con la violenza a chi fa loro questo invito, né ancor meno continuino a uccidere coloro che cercano di ottenere una distribuzione meno ingiusta del potere e delle ricchezze nel nostro paese”.