Mi astengo dal commentare alcuni spifferi di stampa che riferiscono i patemi d’animo di aree di parte del mondo politico che sembrerebbero voler fare partite di calcio solo tracciando loro il campo, nominando l’arbitro e avendo anche la sicurezza della vittoria.
Taccio sul silenzio imbarazzante che sta calando nei media compiacenti sulle suppletive di Cagliari. Chi intende candidarsi? Con quali schieramenti? Perché?
Io suggerisco sempre di non sottovalutare l’intelligenza, la libertà e la determinazione delle persone: non tutti i sardi stanno subordinati ai piedi del letto di uomini di potere.
Tutto è aperto, nessuna prospettiva è preclusa, purché l’obiettivo di fondare e rilanciare la Nazione Sarda sia affermato e difeso.
Esistono anche i sardi liberi, che non devono chiedere un favore a nessuno, che hanno subito persecuzioni giudiziarie di chiara origine e orientamento politico e mai una cortesia giudiziaria, che non amano né il lusso né il denaro, che non fraintendono l’amicizia con la complicità, che non opprimono gli amici e i conoscenti con insane ambizioni, che hanno un sano desiderio di liberare il cielo da un certo politico parassitario. A questi sardi sono rivolte le primarie nazionali della Sardegna.