Questo è l’assestamento di Bilancio presentato dalla Giunta Todde, di fatto una mini manovra da circa 500 milioni di euro. Era una buonissima occasione per dimostrare nei fatti un modo diverso di pensare il governo della Sardegna e di realizzarlo. Invece no, tutto come ai tempi di Solinas, con qualche sofisticazione in più. Cito subito un esempio, quello delle norme in materia di Lavoro, per dare la misura del degrado politico cui si sta arrivando.
Cantieri di lavoro negli ospedali L’Assessore del Lavoro ne ha combinato una delle sue. Si legga con attenzione l’art. 11 dell’Assestamento.
Desiré vuole realizzare un cantiere occupazionale “per disoccupati e disoccupate professionalmente qualificati da attivarsi presso le aziende del Servizio sanitario regionale, relativamente a progetti di integrazione socio-sanitaria e a progetti di supporto ai servizi di assistenza e cura all’interno dei presidi ospedalieri“.
Chiariamo l’obiettivo. I cantieri occupazionali sono quelli che la Regione organizza per occupare disoccupati che il mercato del lavoro non riesce ad assorbire. Io inventai i Cantieri verdi, con i quali abbiamo messo a dimora alberi in tutta la Sardegna. Altri li avevano promossi sul decoro urbano, sulla pulizia delle strade, sui sentieri di campagna ecc. ecc.
L’Assessore Manca ha scelto le Asl e, nello specifico, gli ospedali. La norma, infatti, dice che questi fantomatici progetti socio-assistenziali devono svolgersi ‘all’interno dei presidi ospedalieri’.
Chiariamo i beneficiari. Trattandosi di progetti socio-assistenziali non sono né medici né infermieri. Essendo professionalmente qualificati si tratta di OSS (Operatori Socio-Sanitari) e di ausiliari.
Si stanziano dunque 18 milioni di euro in tre anni per riempire gli ospedali di OSS e ausiliari.
Ma il bello deve ancora venire.
Con quali soldi vengono finanziati questi cantieri in camice bianco e tutti rigorosamente dentro gli ospedali?
Li si finanzia definanziando un progetto sperimentale per cantieri gestiti dai Comuni, destinato a laureati per il recupero del patrimonio archeologico (L.R. 1/2023, art.12 c.9), nonché i cantieri di lavoro per i lavoratori provenienti da situazioni di crisi occupazionale nelle aree di crisi (L.R. 9/2023, art.99, commi 1 e 2). Adesso si può capire perché l’Assessore Manca ha avuto paura di ricevere i Confederali sulle aree di crisi.
Il quadro è dunque completo: si definanziano i cantieri di lavoro per le aree di crisi, si smonta un ottimo progetto sui beni archeologici, si crea così un tesoretto e lo si destina a reclutare rigorosamente nelle Asl e rigorosamente negli ospedali, ritenuti più affidabili e controllabili dei Comuni, per l’assunzione solo di OSS e ausiliari.
Ovviamente, il comma 3 dello stesso articolo 11 dell’Assestamento di Bilancio prevede che con delibera di Giunta proposta dall’Assessore del lavoro d’intesa con quello della Sanità siano disciplinate le modalità di attuazione del cantiere di lavoro ospedaliero. Ma tu guarda, casualmente gli assessori del Lavoro e della Sanità della Regione Sardegna sono dello stesso partito. Ma tu guarda, i Cinquestelle!
E dunque si scippano i cantieri di lavoro ai Comuni delle aree di crisi, si smontano i cantieri comunali a contenuto archeologico, e si mette su un fantomatico cantiere di lavoro ospedaliero (evidentemente il casino che c’è negli ospedali non basta) completamente controllato dalla filiera di comando Cinquestelle. Che dire? Va in scena una spudorata greppia grillina, con i Comuni muti, i sindacati distratti e i consiglieri regionali con maschera, pinne e boccaglio pronti per il mare. Continuiamo così. Viva sant’Antonio!
Senza criterio Le manovre di Bilancio portano due firme: quella del presidente e quella dell’assessore. Conosco bene l’assessore, Giuseppe Meloni, e per come lo conosco questa manovra non può essere farina del suo sacco.
Viceversa è coerente con altri atti della Todde diffusi in questi giorni.
Si consideri questo documento: la tabella dei criteri per le proposte di progetti a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) inviata alle Asl e, si presume, alle altre articolazioni dell’amministrazione. Qui siamo al dilettantismo puro, condito con impudenza. Come si può leggere, si pone tra i criteri politici e programmatici la “Aderenza al programma elettorale di coalizione”. In un atto della Giunta, si deve richiamare la coerenza col Piano Regionale di Sviluppo che si deve presentare insieme alla prima finanziaria, non certo il programma elettorale. Il problema è che non si conosce la differenza.
Un programma elettorale può limitarsi a enunciare obiettivi; il Programma Regionale di Sviluppo, invece, deve pianificare le strategie per raggiungere gli obiettivi dichiarati, programmare le azioni necessarie a conseguirli, individuare i titolari di funzione, prevedere un sistema di controllo dell’attuazione, essere capace di immaginare correzioni in corso d’opera. Non conoscere la differenza tra i due spiega perché non si sa fare atterrare l’aereo e spiega anche lo stato confusionale nel quale si stanno elaborando queste carte. Come si fa a porre tra i requisiti tecnici dei progetti finanziabili con l’FSC quello dei “cronoprogrammi realistici” e tra i criteri procedurali quello della “maturità dei progetti” , e poi inserire tra i progetti- bandiera la Ferrovia Abbasanta-Nuoro-Olbia che ha un livello di progettazione pari a zero? O come si fa a finanziare con l’FSC la Multiutility regionale (acqua, energia, rifiuti) quando non esiste e, se esistesse, di tutto avrebbe bisogno, fuorché di fondi FSC? Ma soprattutto, come si fa a dichiarare di voler fare una Multiutility e a fare il contrario nell’assestamento di bilancio, come vedremo? Che cosa è il Centro di eccellenza Bonifiche, un altro dei progetti-bandiera? È un progetto approvato e cantierabile al punto da poter vantare un cronoprogramma realistico? E infine, la cosa più riprovevole, che cosa significa il criterio “Priorità degli Assessori”? Le risposte sono tutte negative e dimostrano secondo quale concezione illiberale e confusa è stato elaborato anche l’assestamento di Bilancio. Non è farina di Meloni.
Solinas ha fatto scuola È un assestamento che racconta, tra le righe, una storia. Sono circa tre anni che la Regione stima in difetto le entrate e in eccesso le spese (uso termini divulgativi). Questa volta ci sono circa 600 milioni in più di entrate e 275 milioni circa in meno di uscite. O si interrompe questo trend o la Regione continuerà a generare avanzo di amministrazione, cioè somme incassate e non spese. Come si fa a cambiare il trend? Bisogna imparare a usare bene il bilancio pluriennale, iscrivendo in quello annuale solo le somme che realmente possono essere spese nell’esercizio. E invece si continua con il solito andazzo. Per esempio: si concede un contributo di 4 milioni di euro al Consorzio Industriale provinciale di Nuoro per la messa in sicurezza e la realizzazione anche in concessione “del complesso dell’approvvigionamento idrico dell’agglomerato industriale di Ottana”. Due obiezioni: siamo a luglio. Quando mai in cinque mesi il Consorzio riuscirà a appaltare i lavori? Forse, dico forse, riesce a avviare la procedura. Forse riuscirà a spendere 200mila euro. Il resto? Il resto produrrà residui passivi. E poi, nel merito: come si fa da un lato a agitare lo spettro della Multiutility acqua, energie, rifiuti e dall’altro a affidare al Consorzio Industriale di Nuoro un compito tipico, direi da statuto e da concessione, di Abbanoa? Ma le vicende onerosissime di Predda Niedda non hanno insegnato nulla? È evidente che la Presidente Todde sta cercando ragioni per mantenere in piedi un carrozzone senza più scopo, come testimonia l’illegittima delibera che, a dispetto di Dio e dei Santi, ha attribuito sempre al Consorzio provinciale di Nuoro l’impianto di compostaggio di Tossilo-Macomer. Ma è chiaro al Presidente che se lei vuol fare la Multiutility, mentre Tossilo, con il suo inceneritore, ha titolo per entrarvi, Nuoro ne ha solo per attività marginali? E allora, perché affidare a Nuoro attività tipiche di Abbanoa, interferenti con il percorso della Multiutility? La risposta sembra essere la solita logica nuorese della predilezione dell’uovo alla gallina, e infatti la città è piena di frittate mal fatte.
Sempre alla stessa logica di produzione di residui vanno iscritti i 6,8 milioni stanziati per l’Ambiente per interventi urgenti sui sistemi informativi e sulle infrastrutture tecnologiche a supporto delle sale operative e delle comunicazioni di protezione civile (qualcuno dovrebbe far di conto di questo salasso pressoché annuale che dura da almeno vent’anni) e per l’acquisto di mezzi per l’antincendio (cosa sacrosanta, ma che si riesca a spendere 4,5 milioni di euro da qui a fine anno, la vedo dura).
Le mance Ovviamente, anche in questo assestamento di Bilancio, non mancano le mancette a questa o quella associazione. Ve ne è uno anche di 50.000 euro. Qui il malcostume è condiviso tra amministratori pubblici e percettori di questi stanziamenti ad personam. Chi riceve questi soldi, si giustifica mettendo in risalto la bontà delle proprie azioni, ma non riesce a vedere che in una legge ciò che conta è il precedente che si inaugura ed è chiaro che i soldi dati a privati graditi al mondo politico, l’ignominia della scorsa legislatura, hanno come origine i soldi dati a associazioni che svolgono pure attività meritevoli, ma che non vogliono sottostare a una disciplina generale che li metta alla pari con altre associazioni, consenta alla Pubblica Amministrazione di fare avvisi pubblici aperti a tutti e che finanzi i progetti meritevoli fino ad esaurimento del plafond. No, le migliori associazioni vogliono soldi per sé destinati a loro per legge e così hanno aperto il varco ai soldi dati anche ai centri fitness. E così accade che si diano 300.000 euro all’Associazione Agnus Dei per Filming Italy e che glieli dia, dopo opportuna istruttoria, il Turismo e non la Cultura e che altri 500 mila vadano al Padel e che a darglieli non sia lo Sport ma il Turismo. Tutto ad libitum.
È in questo quadro di disordine, favori e mancanza di visione, che si inseriscono oltre che norme che non hanno alcunché di finanziario e che un Presidente del Consiglio con adeguata formazione avrebbe dichiarato intruse (perché, per esempio, si modifica la legge sullo sport e si prevede di correggere la dizione attuale “per la partecipazione a campionati non professionistici” e la si integra con “campionati giovanili professionistici” ampliando la platea degli utenti senza aumentare lo stanziamento, cioè candidando tutti a prendere di meno?) anche progetti che hanno un che di inquietante. Il migliore, nell’orrore, è quello presentato da Desiré Manca, Assessore del Lavoro, di cui vi ho parlato.
Questo è il mondo degradato che non sa fronteggiare la speculazione energetica. I cinesi, tanto tempo fa, persero la libertà per l’eccessivo consumo di oppio. Noi la stiamo perdendo per assuefazione alle mance.
Buongiorno Prof., non trova che sotto il milione di euro non ci dovrebbe essere spazio in una LEGGE regionale?
Gli interventi puntuali sembrano inarrestabili. Ma non dovevano cambiare metodo?
Egregio Fausto, o Caio Duilio (come devo chiamarla?), chi sono io lo trova in rete in tutte le salse e quando vorrà misurarsi con me in una gara di QI o di cultura generale sarò a sua disposizione, ma se anche fossi uno sconosciuto assolutamente incolto, niente e nessuno potrebbe impedirmi di rilevare le contraddizioni e le magagne di chi governa. Lei, invece, in perfetto stile Cinquetasche non parla della questione posta all’attenzione dei lettori, ma cerca di zittire chi la pone, con un argomento ridicolo quale è il seguente: “ma Lei critica sia la Dx che la Sx”? Sì, io sono un’azionista e come tale non sono di Dx, certamente, ma neanche della sinistra italiana. Resta il fatto che essere di Dx o di SX qui, rispetto al caso in esame, non è conferente. Se invece il suo ragionamento è “se si è di Sx non si deve criticare questa Giunta”, bene, questo è il malcostume della Sx italiana per cui io non mi ci riconosco. Mi ritrovo nel liberal-socialismo europeo, nel miglior azionismo italiano, nel federalismo degli esordi dell’Europa, ma non nel settarismo italico.
Cosa si vuol pretendere da un banda di OMISSIS, si stanno preparando la strada x le prossime elezioni, ho sempre detto che i soldi nostri servono x foraggiare chi è amico, gli altri pedalare e muti, finché dura continueranno a fare così
Grazie Maninchedda per le informazioni su alcune scelte di bilancio della giunta Todde e dell’assessora Manca. Al di là dei tecnicismi che lascio a chi è competente, la vedo col cervello “fino” di un contadino: “Certo che anche la questione OSS va risolta, ma nella Sanità sarda le priorità sono altre!”
Gentilissimo Mauro, lei ha ragione, ma questo obiettivo, in una Regione ordinata, si può perseguire autorizzando le Asl ad assumere per le esigenze dei reparti e del territorio, non definanziando i cantieri occupazionali destinati ai disoccupati delle aree di crisi.
Agnus Dei, di Tiziana Rocca.
E’ un’associazione che promuove fiere e eventi con sede a Roma
Qual’è il motivo per cui questa associazione riceve sistematicamente una parte delle imposte che pago?
Hanno partecipato ad un bando pubblico? La loro selezione, peraltro ripetuta (nel senso di confermata) nel tempo, ha portato qualcosa oltre che un pò di soldi ai proprietari kazazi (fino a qualche mese fa ceceni) di un noto resort della costa sud della Sardegna? L’attività di questa associazione come si combina con quella della Fondazione Sardegna Film Commission che sembra fare esattamente la stessa cosa che fa la presidente Tiziana Rocca? Io questa curiosità me la toglierei. Chi è che ha chiesto in assestamento di mettere 300 mila euro per finanziare le attività di un’associazione romana che, da quel che si legge, tutto quello che fa è portare delle persone più o meno famose in un hotel (sempre lo stesso? si), scattare qualche foto e invitare i notabili locali a qualche cena?
Comunque, aspettiamo la firma del dirigente che adotterà l’atto. Magari si becca una denuncia e poi vediamo come si difende.
PS per anticipare le fesserie di qualcuno. La legge regionale non supera alcun principio costituzionale né quanto prevedono le norme nazionali. Si chiama gerarchia delle fonti. Per i meno sofisticati, principio del “se vuoi farti le vacanze, te le paghi tu”.
Caro Prof Maninchedda,
grazie per le informazioni sull’assestamento di bilancio della giunta.
Ma ringrazio in particolare per il “cantiere occupazionale”, pensato se non ho capito male, per un ingresso massiccio di OSS negli ospedali sardi.
A me, vista l’inerzia e confusione che regna in ARES, non sembra affatto una cattiva iniziativa. Pensi che in Sardegna ci sono 2116 OSS idonei all’assunzione che …aspettano. Ci sono graduatorie attive che non vengono utilizzate, come ad esempio in AOU. Pensi che solo in Arnas Brotzu mancano, dichiarazioni della DG, Agnese Foddis, 600 OSS.
Per la sanità siamo in tempo di guerra e ARES usa procedure da tempo di pace. Credo che la “scorciatoia” utilizzata dall’assessore al lavoro possa consentire di evitare in tempi più rapidi che ogni notte gli infermieri dell’ARNAS Brotzu, ma credo anche quelli degli altri ospedali dell’isola, subiscano una metamorfosi. E si trasformino in OSS. Aumentando il rischio clinico per gli utenti finali: i pazienti.
Egregio Maninchedda, francamente non so chi lei sia (politico?) ma una cosa di lei mi balza subito all’occhio: anche lei, come tutti gli ex politici e/o politici trombati, sembra avere insito in sé il Verbo che le permette di pontificare su tutto e di più, sia che il governo della Sardegna sia in mano alla dx che alla sx. Ora io mi chiedo: ma noi Sardi continuiamo a eleggere incapaci funzionali a governarci? Aveva forse ragione il vicerè quando diceva che eravamo :”pocos, locos e malunidos? “
Tecnicamente: ‘assestamento’ di bilancio = ‘ consolidamento” politico: nel solco de ‘ su connottu’.
Stia al merito. Quanto al passato, io non ho mai fatto cose del genere.
È il solito modo per sparare fango sui 5 stelle.
Da quale pulpito viene la predica si capisce.
Ma chi scrive non pensa che c’è qualcuno che ricorda le fesserie fatte in passato, dalle giunte della parte da cui viene la critica?
Gli influencer non pensano. Agiscono a destra e a manca. Sono trasparenti e se c’è una cosa che li fa incazzare sono le bugie.