di Paolo Maninchedda
Ieri la Giunta ha approvato il nuovo dl sugli appalti. È stata varata anche una nuova procedura per i disegni di legge di grande rilevanza: li si adotta, li si espone al dibattito pubblico per trenta giorni (la proposta sarà sul sito della Regione dal 30 aprile con spazio dedicato per inviare proposte, correzioni ecc.), poi li si riapprova definitivamente e li si manda in Consiglio regionale. Lo scopo è fare vagliare la proposta dai soggetti interessati, dai cittadini, dall’Università ecc., in modo da perfezionarla, correggerla, ridurla o implementarla, prima del passaggio in Consiglio che può così far sintesi in condizioni di maggiore consapevolezza e competenza.
Paradossalmente, il giorno dopo questa approvazione preliminare, cioè oggi, ci si occuperà del crollo della 554 bis, lo si farà prima in sede tecnica in Assessorato (ore 12) e poi in sede pubblica, a Sinnai, alle ore 18. Anche in questo caso, il dibattito pubblico ha la funzione di verificare le soluzioni, non certo di organizzare processi di popolo contro persone, peraltro, che non avevano alcuna responsabilità ai tempi in cui l’opera è stata progettata e realizzata.
C’è un nesso tra la nuova legge sugli appalti e i vecchi crolli.
La nuova legge si pone sulla lunghezza d’onda della legislazione europea e non incentiva in alcun modo l’utilizzo della procedura del massimo ribasso.
Al contrario, tutti gli articoli lavorano su un sistema di premialità che viene attivato con l’adozione della procedura dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
In secondo luogo, la legge lavora molto sulla programmazione dell’opera pubblica: occorrerà giustificare perché si fa quella determinata opera e perché la si fa in quel determinato luogo e in quel determinato modo.
Si promuove la Qualità architettonica, cioè tutti quegli studi che dovrebbero garantire l’ecosostenibilità di un’opera e la sua realizzazione a regola d’arte, con materiali e procedure razionali, sostenibili, belle e solide.
Si promuovono gli Acqusiti verdi, la riduzione della produzione dei rifiuti, la riduzione delle emissioni, l’utilizzo dei materiali locali.
Si incentiva l’associazione tra i Comuni, l’utilizzo dell’art. 15 del Decreto legislativo 228 del 2001 sugli imprenditori agricoli. Si rafforzano le procedure di collaudo. Si creano gli elenchi unici per le forniture in economie dei servizi di ingegneria e di architettura, si realizza l’indirizzo europeo e nazionale sull’utilizzo delle micro imprese negli appalti sotto soglia e l’utilizzo dei giovani architetti e ingegneri. Si promuovono borse di studio e concorsi di idee.
Se fosse stata vigente nel passato questa legge, forse la 554 bis non sarebbe crollata.
Oggi avremo due incombenze: capire definitivamente che cosa è successo in modo da stabilire se e come si è sbagliato; in secondo luogo occorrerà capire che cosa si può fare per rimediare e in quanto tempo. L’estate è alle porte.
Approvato il disegno di legge sugli appalti.
Comments on “Approvato il disegno di legge sugli appalti.
Oggi confronto con Anas, tecnici e amministrazioni sulla 554 bis.
I crolli si combattono progettando e realizzando bene”
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Nella giungla degli appalti pubblici tra “procedura aperta” e “procedura negoziata” ogni pubblica amministrazione la gestisce come meglio crede, chi considera il ribasso solo sulla incidenza dei materiali e chi include anche la quota manodopera, chi applica la media ponderata e chi gestisce il tutto al massimo ribasso.
Un lavoro pagato male sarà sempre un lavoro malfatto e di poco valore, non ne tra vantaggio l’ente appaltente e tanto meno l’appaltatore.
Sono curioso di leggere questa Tua nuova proposta sperando che muti la moda del risparmio per forza.
Se volete lavori ben fatti, pagateli, solo così potete pretendere.
Mariano
…massimo ribasso …massimo danno ! …disincentivare la procedura del Massimo Ribasso …era ora : GRAZIE !
Forse bisognerebbe far adottare la procedura dell’offerta economicamente più vantaggiosa anche nella scelta dei progettisti che ormai pur di accapparrare un incarico (per vivere) propongono dei ribassi assurdi, con conseguente qualità al ribasso degli elaborati progettuali. Anche nell’offerta economicamente vantaggiosa occorrerebbe comunque verificare sempre che quanto proposto in sede di gara venga poi attuato in sede di progettazione/realizzazione. Infine, ma per prima, la buona programmazione sta alla base della buona spesa delle risorse finanziarie, come fa il classico buon padre di famiglia. Saluti