Ieri 22 Maggio nella sede sassarese del Partito dei Sardi, in presenza dell’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, si è tenuto un incontro sul tema degli appalti pubblici a cui hanno partecipato una trentina di imprenditori locali.
I titolari di imprese edili, agricole, florovivaistiche, dei servizi, hanno esposto le difficoltà incontrate nel partecipare alle gare bandite nell’Isola, da cui le aziende sarde vengono regolarmente estromesse. I problemi riguardano le procedure burocratiche, le disposizioni sempre diverse adottate dalle varie stazioni appaltanti (comuni, province …) e soprattutto la scarsa competitività delle imprese davanti a bandi che – ha detto un imprenditore – sembrano fatti apposta per favorire i grandi gruppi nazionali che giocano al massimo ribasso per poi subappaltare a ditte locali, alle quali spettano le briciole.
L’assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, presidente del Partito dei Sardi, e il coordinatore provinciale Ottavio Sanna, hanno illustrato le iniziative politiche avanzate dal Partito e dall’assessorato, all’interno della Giunta Pigliaru, per favorire la partecipazione preferenziale delle imprese sarde agli appalti pubblici.
“Stiamo preparando una serie di atti amministrativi e normativi in questo senso- ha detto l’assessore – a partire dalla nuova legge regionale sugli appalti pubblici. Questa legge prevede l’istituzione di un osservatorio regionale degli appalti – ha detto ancora Maninchedda- che sarà uno strumento importantissimo per monitorare l’andamento delle gare e dell’esecuzione dei lavori.
Per evitare che la maggior parte degli appalti sia appannaggio di organizzazioni specializzate della Penisola – ha spiegato l’assessore – bisogna agire su più fronti. Innanzitutto istituire forme di premialità che favoriscano le imprese sarde. Uno strumento efficace sarà l’albo di solidarietà civile delle imprese, dove si registreranno i punteggi acquisiti per la partecipazione volontaria a lavori di pubblica utilità e in situazioni di emergenza. Nell’alluvione di Olbia – ha detto Maninchedda – abbiamo avuto un esempio di come numerose imprese abbiano partecipato gratuitamente ai primi interventi di ricostruzione. L’albo di solidarietà civile assegnerebbe a quelle imprese dei vantaggi per la partecipazione ad appalti pubblici.
Un’altra forma di premialità riguarderà le imprese che forniscano materiali e personale “a km 0”, ossia in prossimità del cantiere”.
La Regione istituirà inoltre l’Atto Unico di regolazione sulle forniture in economia, ed un albo dei fornitori collegato.
Altre iniziative riguardano la partecipazione delle imprese agricole in interventi diretti, senza passare per gare nazionali di appalto, per la mitigazione del rischio idrogeologico, applicando il decreto governativo 228 del 2001.
Sulla crisi delle imprese edili collegata al problema abitativo della città di Sassari è intervenuto il coordinatore provinciale di Sassari, Ottavio Sanna, il quale ha proposto fra le altre cose l’attivazione di politiche di housing sociale. Si potrebbero finanziare ristrutturazioni nel centro storico – ha detto Sanna – da preferire a nuove costruzioni per l’edilizia popolare, con l’istituzione di fondi pubblici patrimoniali che sarebbero alimentati dai canoni agevolati di locazione, ma anche istituire dei concorsi che prevedano la partecipazione di finanziatori privati, i quali, collegati con fondi finanziari Avrebbero le garanzie derivate dagli affitti a canone agevolato in parte sostenuti da denaro pubblico.
Ruggero, dici solo una parte della verità. La legge serve eccome e la farò e non complicherà la vita a nessuno.
La storia siamo noi, nessuno si senta offeso,
siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare,
questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.
E poi ti dicono “Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera”.
Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere,
siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere.
E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sa benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano
Ma per carità! Una legge regionale sugli appalti e’ il modo migliore se vogliamo complicare le procedure ancora di più di quanto sono oggi. Il quadro normativo e’ già abbondantemente delineato dalle direttive Ue e dalla normativa nazionale e non si sente proprio il bisogno di leggi regionali. Se le imprese sarde vogliono aggiudicarsi le gare sarebbe bene che si unissero in Ati e soprattutto che crescano in professionalità e competenza
Temo che il limite costituzionale della tutela della concorrenza che è di competenza statale impedirà la realizzazione di molte di queste iniziative. Le sentenze della Corte Costituzionale sono univoche. La sorte che è toccata alla legge 5/2007 e alle norme sull’albo degli appaltatori depongono im tal senso.
Saluti