Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato l’incredibile lettera dell’Assessora all’Agricoltura ai suoi dirigenti con la quale esigeva di conoscere gli atti di loro competenza (gare d’appalto, elaborazioni di graduatorie all’esito di procedure selettive, incarichi ecc. ecc.) prima della loro assunzione definitiva.
Oggi pubblichiamo un carteggio:
1) la risposta dei dirigenti dell’Assessorato all’Agricoltura che, in punta di diritto e con toni più che cortesi, rifiutano di accedere alle richieste dell’Assessora perché, sostanzialmente, ultra legem, in chiara violazione della Legge Bassanini;
2) la replica dell’Assessore che conferma la sua volontà di conoscere gli atti prima delle determinazioni dei dirigenti e rivendica di poterlo fare (e qui riesce a raggiungere anche vette ineguagliabili di logica paradossale) perché la legge direbbe, a suo dire, che Lei deve fissare la modalità con la quale i dirigenti devono inviare agli assessori le loro determinazioni.
Ecco, lei l’ha fissata: vuole conoscerle prima che vengano firmate. Perché? Con quale diritto? Semplice: “se non avete nulla da nascondere, che cosa temete?”. Ci sono persone che hanno avuto guai con la giustizia per aver solo guardato le carte di una gara non facendo parte della Commissione, qui siamo alla pretesa dello sguardo sovrano.
Siamo all’afasia del diritto.
Comments on “Agricoltura: l’Assessora scrive ancora, l’Assessorato si ribella, la legge vacilla”
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In realtà “le modalità di invio degli atti” non significa che devono essere inviate prima della firma ma del dirigente ma, a mio parere, con quale mezzo: posta ordinaria, a mano di un commesso, via PEC, etc….
Articolo 1 legge 241/1990
2. La pubblica amministrazione non puo’ aggravare il procedimento se non per straordinarie e motivate esigenze imposte dallo svolgimento dell’istruttoria.