Cerco di andare al punto di una vicenda paradossale e grave che trovate riassunta in burocratese (le amministrazioni pubbliche hanno bisogno di umanisti per spiegarsi e farsi capire, ma non lo sanno) in questa nota che nessuno pubblica per non disturbare la digestione di Kim.
Parliamo di Gal, i Gruppi di Azione Locale, cioè quei consorzi tra pubblico e privato che dovrebbero lavorare proprio sulle politiche di sviluppo rurale, cioè su ciò di cui la Sardegna ha estremo bisogno.
I Gal, in ragione di una dotazione di 15 milioni di euro, hanno pubblicato bandi, assunto tecnici per istruire le domande di aiuto, stilato graduatorie, chiesto fideiussioni (vera pratica vampirizzante della Regione Sardegna) e poi, giunto il momento di pagare, si sono bloccati.
Perché?
Per due ragioni asinine.
La prima è che la Regione Sardegna ha strombazzato ai quattro venti il riconoscimento di Argea come organismo pagatore, però non è riuscita a far funzionare una sua piattaforma informatica per i pagamenti, il SIAR.
A questo punto, ha continuato a servirsi del SIAN, il Sistema informativo unificato di servizi del comparto agricolo, agroalimentare e forestale messo a disposizione dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dall’Agea – Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura per lo svolgimento delle pratiche relative alla Politica agricola nazionale e comunitaria.
Quindi, per riepilogare, l’Organismo pagatore è sardo, la piattaforma per i pagamenti è ancora romana.
Qui interviene la seconda ragione asinina: qualcuno ha “dimenticato” di accreditare i funzionari dei Gal sul SIAN in modo che loro, che hanno istruito le pratiche delle domande di aiuto, possano istruire anche le domande di pagamento.
Al di là di questo raglione, la verità è anche che non c’è nessuno in Argea e nell’Assessorato regionale all’Agricoltura che faccia ciò che un tempo faceva una donna di ferro, che era in grado di telefonare al SIAN e di dire loro di fare il loro dovere e di vederlo realizzato nell’arco delle ventiquattro ore, posto che in Regione non si sa fare ciò che si dice di saper fare, cioè istruire le pratiche Gal.
Invece, anziché essere autorevoli a Roma, il nuovo corso politico cerca di essere paragnosta in Sardegna. L’ultima trovata è stata infatti far diventare, nel 2021, i Gal istruttori delle pratiche, senza accreditare presso il Sian i funzionari istruttori per le domande di pagamento. Perché? Perché dovrebbe farlo Argea sul Sian, ma non lo fa perché non lo sa fare e quindi deve chiedere di farlo, cioè, in ultima analisi, per abitudine servile, perché i soldi devono essere amministrati da Roma. E Roma, ovviamente, non presta attenzione alle voci non umane.
Non si può essere Direttori generali, di Servizio o Commissari per nulla. O si dimostra di saper risolvere i problemi o si dovrebbe avere l’accortezza e il pudore di andare via.
Ovviamente i sindaci dei 283 comuni coinvolti nei Gal tacciono. Troppa la paura di irritare l’imperatore.
Sono nella stessa barca del racconto, ho sei annualità di una misura del PSR con un’anomalia e non ci sta una persona che sappia risolvere il problema. Ho scritto a tutti, responsabili, argea, presidenza della regione e dell’assessorato e niente di niente..Siamo in balia di persone incompetenti e per di più menefreghiste perché non rispondono ne alle PEC e tanto meno alle lettere degli avvocati..per carità…
Allo stesso modo, anzi peggio e mi correggo, si potrebbe parlare dei FLAG.Trovo i suoi ultimi scritti (in uno: mi vergogno di questa Sardegna), assolutamente aderenti alle realtà sarda e non solo. Lei, a quanto pare, (buon per lei va da se), la sua vita da lavoratore ed altro la svolta, io (pronome plurale), siamo fottuti. Sarebbe lunga da raccontare qui. Con stima. luca
I nostri sono asini con le tasche piene di soldi non sanno gestire le picccole cose di casa nostra figuriamoci se lo sono per cose più grosse, vedi tutela delle risorse energetiche ppresenti nei fondali marini. Algeria docet.
ormai è solo un contare i giorni che mancano alla dipartita di quest’ obbrobrio pseudo politico , in realtà succursale da piani alti dei vecchi uffici di collocamento di vecchia memoria…
Dopo aver letto gli articoli che riguardano il mondo delle campagne, ci sarebbe solamente da andare tutti….. A Lourdes… Si è raschiato il fondo del barile, anzi.. stiamo scavando… Siamo nelle mani di un branco di incompetenti, si inizia dal vertice, vedi Assessore incapace, commissari peggio che mai e dirigenti inetti, la.macchina amministrativa Argea fa acqua da tutte le parti, lo dice la commissione europea, una figura da sotterrarsi… Lo dicono adesso i presidenti dei gal, lo dicono gli allevatori sempre più inascoltati. I sindacati agricoli? Non pervenuti, aspettano un nuovo camioncino e che qualcuno per farli stare zitti gli dia qualche briciola. Le cavallette. Ecco la cavallette!! Il nido principale è proprio a Cagliari..
Sempre peggio…
Si cumprendhet chi órrios de àinu no pigant a chelu, ca in Chelu no bi ndh’at de àinos (e ch’est fintzas in artu meda!)
E goi a órrios de àinos podent rispòndhere àteros órrios de àinu, comente podet averguare chie est unu pagu pràtigu de logos de campu e de monte (e bi at fintzas bidhas chi pesant àinos – ca cussu puru, a parte e a profetu de sa biodiversidade, batit turismu… , mancari pagu dinari – e podent fàghere de distimonzas.)
Si tiat poder nàrrere chi amus un’orchestra ‘sarda’ de àinos. O solu un’orriada?
Ma, in tzitade, de órrios no bi ndh’at cun totu chi podent andhare fintzas a teatru?
E de àinos no ndhe pesant?
Tiant pòdere imparare carchi cosa.
Ma ite ‘zogu’ sunt zoghendhe?