L’assessora all’Agricoltura ha scritto ai suoi dirigenti.
Questa la sua lettera.
Non si sgranino gli occhi. È vera, protocollata e difesa.
Cosa dice?
Dice che l’Assessora vuole controllare in anticipo gli atti di ogni singolo dirigente prima che egli lo assuma.
Quindi, per fare un esempio, se un dirigente sta gestendo una gara d’appalto, prima di firmare le sue determinazioni, deve farli conoscere all’Assessora. Deve compilare un graduatoria? Prima deve mostrare gli atti all’Assessora. Deve comunicare l’erogazione di un contributo a seguito dell’elaborazione di una graduatoria? Prima deve fare vedere l’atto all’Assessora. Deve escludere una ditta da una gara? Prima deve far vedere l’atto all’Assessora.
Ovviamente i sindacati hanno già scritto non solo all’Assessora, ma anche all’Assessore al Personale e al Presidente della Regione, facendo notare, in burocratese, che la nota dell’Assessora è gravemente contraria alle leggi e fortemente interferente col normale svolgimento dell’attività amministrativa e delle ordinarie procedure che regolamentano le gare pubbliche.
Questa la lettera dei sindacati.
Ora c’è da chiedersi: ma cosa sta succedendo nella testa e nelle azioni del Governo regionale?
Si potrebbe pensare a un processo di coerenza etico-estetica.
Perché fare male solo gli assessori? Perché accontentarsi? Perché non sostituirsi anche ai dirigenti e fare tutto male, ma in modo uniforme? Perché accontentarsi di gestire male un assessorato quando lo si può finalmente paralizzare, renderlo una statua di sale perfettamente immobile?
Oppure è un esperimento: la Giunta Solinas sta mettendo alla prova i suoi dirigenti. Fra qualche giorno scriverà loro dicendo: “Bravi, volevo solo vedere se conoscevate la legge 31! “.
Sperimentare per sperimentare, perché non sperimentare l’intelligenza?
Comments on “Agricoltura: “A me gli atti”. L’assessora vuole i pieni poteri”
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I “pieni poteri” non bastano mai!
Questa è talmente inadeguata che, quando un funzionario le scrive Pac su un documento, pensa voglia dire Pazienza Avanti Così………
La bizzarra disposizione dell’Assessora non mi pare soltanto “politicamente scorretta”. Come cittadino mi sentirei più tranquillo se un giudice valutasse la fondatezza delle violazioni di legge denunciate dai sindacati. Così come mi sentirei più tranquillo se l’esempio di Sardegna e libertà (informare senza omissioni, niente di rivoluzionario) fosse seguito da giornali e TV. Si chiama democrazia.
… At a èssere un’assessora indipendhentista de una magioràntzia indipendhentista de unu presidente indipendhentista! “Ah, se ci potessi mettere le mani!”… A fàghere ite?