Ieri sono stato criticato perché, scrivendo dei costi dei biglietti aerei da e per la Sardegna, ho postato una prenotazione da Milano a Olbia e ho invece parlato dei voli Milano-Cagliari.
L’Assessore dei Trasporti ha colto l’occasione al volo e anziché parlare della luna (quanto costa volare?) ha voluto parlare del dito (il mio errore di destinazione e non di costo).
Con l’assessore ci conosciamo da tempo e, come molti mi hanno fatto notare, io non lo nomino mai, mentre parlo di Solinas, perché penso che sia lui il responsabile di questo disastro. Moro è soprattutto un comunicatore che ha tentato con due o tre tormentoni di mettere una pezza al disastro del presidente (di cui conosce ogni vizio e tutte le tattiche). Tutto sta a non seguirlo e a continuare a guardare la luna.
Ovviamente, Moro ha i suoi alleati, come L’Unione Sarda (schierata per ragioni tutte cagliaritane, e non tutte sbagliate, contro il presidente della Camera di Commercio di Cagliari, ing. De Pascale, e dunque, con logica zoppicante ma molto coerente con l’odio contro tutto e contro tutti di cui siamo capaci noi sardi, schierata anche contro i progetti per la nuova società di gestione dell’aeroporto).
Posto che ciò che è successo e sta succedendo lungo l’asse Cagliari-Aeroporto, e in particolare nella zona dell’ex area Fas, sin dai tempi della giunta Soru (mai distratto rispetto a ciò che a Cagliari ha valore, nonostante nel suo famiglione politico vi sia chi esordisca nei discorsi con un sacrilego “Cari compagni”), merita tutta l’attenzione possibile quale si deve riservare sempre agli acquisti preventivi che modificano, anziché adeguarvisi, le politiche urbanistiche, e cioè le condizionano, ciò non giustifica il titolo di prima pagina dell’Unione di oggi: trattasi di distrazione di massa.
Ma come? Una Giunta a fine mandato approva un Disegno di legge (introvabile) e, dunque, banalmente inizia un percorso che è ben lontano da un bando e dalla sua attuazione, e L’Unione titola “Trasporti, decollano nuovi incentivi”. Ma dov’è il decollo? Perché far pensare ai lettori che ci siano nuovi incentivi in corso? Più serio il titolo, messo nelle pagine interne della Nuova Sardegna: “Aiuti alle compagnie per potenziare i voli. La Giunta approva il disegno di legge”.
Tuttavia i giornali sono sistemi complessi, dove capita che anche la verità faccia capolino.
Così oggi L’Unione dà in taglio bassissimo la notizia principale, questa vera e attualissima, che avrebbe meritato, in un mondo perfetto, la prima pagina: la continuità territoriale ha un buco di otto ore al giorno. Posto che si vola più o meno dalle 6 alle 22, cioè per 16 ore al giorno, un buco di otto ore significa che si dispone di mezza continuità territoriale. Quali sono le conseguenze? Riduzione dei posti e delle frequenze: dalle 11:20 alle 19:20 non si parte da Cagliari. E dunque ieri non avevamo le traveggole.
Ma ad ogni buon conto sempre ieri abbiamo fatto i compiti a casa e abbiamo provato a prenotare un biglietto. Questo è stato il risultato:
Milano Linate – Cagliari Elmas = da 304,75 a 359,75 euro sul volo delle 7:20; Roma – Cagliari = 699,19 euro a tutte le ore.
Siamo ai biglietti di platino.
Questo è il risultato della Destra al potere in Sardegna: un’emorragia di denaro e di diritti mai vista prima.
«Qualcuno ci salvi»?
Ignazio s’Antighista (ma, creo meda de prus, sos prus “modernistas” e fossis zai fuidos o “aggiornati”), su Messia nos at salvadu 2023 annos como e su Regnu sou no est de custu mundhu.
In custu mundhu, sa «regione» de irbentiados chentza RAGIONE ch’ispetant carchi messia o miracularzos, a borta a borta de colore ‘diferente’ e sempre “tricolore”, nolla depimus arranzare nois cun sas manos nostras si no las amus impromissas o béndhidas paris cun sa conca (e fintzas cun sos pes) a carchi buzinu chi depimus sempre ispetare pro noche lòmpere a su “paradisu” de su corru de sa furca, parimus ispetendhe su “Boje”.
Sa Sardigna, si no unu giardinu, nessi un’ortu contivizadu podiat èssere, de zente chi la tenet e si tenet contu, e no unu cumonale pro chie (de fora e de intro) ndhe cheret solu aprofitare o irbandhonare.
Viaggio spesso in treno per Oristano o per Sassari e questo aiuta a riflettere, mentre il paesaggio scorre con calma, su una Sardegna ricca di servitù militari e discariche di scorie. Con un futuro di piattaforma energetica per eolico e solare, senza benefici corrispondenti, e un presente di infrastrutture antidiluviane.
Così mi domando: quanto ci vorrà ancora per ridestarci da un antico torpore?
PS. Scrive uno che a metà settembre 1981 non ha avuto il diritto di vedere il corpo di sua madre, perché per più di 24 ore non riuscì a partire dall’Isola.
Sono passati solo 42 anni, usque tandem….
LAST MINUTE
La lingua italiana parrebbe soffrire di una costante invasione di parole straniere, in particolare inglesi.
Le reazioni sono spesso di resistenza, forse per difesa.
Ma in fondo, pare che assumendo il carattere di neologismo queste iniezioni di nuovi termini giovino alla lingua italiana.
Così abbiamo lavorato durante il COVID in smart working, oggi solo smart. Ci scambiamo SMS, mangiamo un ottimo panino dal kebabbaro (non inglesismo ma sempre neologismo).
Parrebbe però – il condizionale è assolutamente d’obbligo – che politici particolarmente ignoranti governino attribuendo a tali nuovi vocaboli significati completamente diversi dal significato e in termini disastrosamente inopportuni.
Solo in tal modo infatti possiamo spiegare consiglieri regionali last minute, assessori last minute, nomine last minute ma anche
risorse pubbliche open source.
Vi saluto ripetendomi: qualcuno ci salvi.
Ignazio s’Antigu