di Paolo Maninchedda
Oggi L’Unione mi dà litigante con Muledda.
Ho deciso due anni fa di non litigare con Gesuino qualsiasi cosa dica o faccia. Per cui, nessun litigio.
Venerdì ho ripetuto a Solarussa ciò che ho detto anche ieri a Bosa: l’acqua in Sardegna deve poter arrivare gratuita agli agricoltori, a patto che la si usi in modo moderno e ecosostenibile, si aumenti la superficie coltivata e si riduca il deficit commerciale sui foraggi.
È un pezzo del ragionamento complessivo sull’agricoltura che è in campo da mesi.
Ovviamente ognuno deve fare la sua parte.
Io ho fatto la mia. Il 22 maggio 2015 è stata approvata la legge regionale n.13/2015 che libera 42 milioni di euro e li orienta per la soluzione del contenzioso tra i Comuni e Abbanoa sulle acque meteoriche. Contemporaneamnete, Abbanoa dovrà liquidare il proprio debito con Enas che a sua volta dovrà saldare il proprio debito con i Consorzi di Bonifica. Tutto questo dovrebbe concludersi o realizzarsi per più della metà (la legge consente un’anticipazione sul totale di circa 28 milioni di euro) entro il mese di giugno.
A valle di questo percorso già impostato, ci sono per l’appunto i Consorzi di Bonifica che grazie alla legge regionale 19/2006 si vedono attualmente riconosciuti a pie’ di lista i consumi elettrici per il pompaggio dell’acqua. A rigor di logica già la legge del 2006 puntava al costo zero dell’acqua, giacché se il principale costo è sostenuto dalla Regione, il costo dell’acqua all’agricoltore sarebbe dovuto essere molto basso, ma così non è stato. I Consorzi sono una galassia variegata: ve ne sono efficienti e ve ne sono invece fortemente inefficienti (per usare un eufemismo). Non sta a me riformarli, ma la mia idea è di renderli autosufficienti sul piano energetico consentendo le autorizzazioni per le derivazioni idroelettriche. Resi autosufficienti, non vi è alcun motivo per finanziarli. Nel frattempo, bisogna mettere un tetto: già in finanziaria si era proposto (poi la norma è stata considerata intrusa e cassata) di porre un tetto massimo derivato dalla media degli ultimi due o tre anni.
Resta un fatto positivo: finalmente si parla di orizzonti strategici e non di piccole cose.
Comments on “Acqua gratis per gli agricoltori”
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La proposta dell’acqua per uso agricolo è un’ottima cosa! Lo dico da parte interessata, da utente. Sarebbe estremamente interessante, per capire meglio, di quali tipologie di inefficienze occorrerebbe discutere. Pochissimo tempo fa ho letto un interessante articolo di G.A. Stella su uno nostro consorzio di bonifica. Se non ricordo male: un direttore/appaltatore a “sua insaputa”. E’ una cosa che crea inefficienza? Se si, di che tipo?
Come si può conciliare l’efficienza economica con una gestione a prevalente carattere politico? Se la selezione del personale segue gli stessi criteri, cooptazione per affinità politiche, quale sensibilità verso il problema delle inefficienze ci potrà mai essere? Con stima. Sergio
Io non capisco cosa si potrebbe fare di meglio per i consorzi; si saldano i debiti, si autorizza a produrre l’energia per il pompaggio dell’acqua, che equivale a risparmiare il 50% del debito dei consorzi, e poi sarà affidata la loro gestione di nuovo agli agricoltori; vero che poi non è detto che funzionino ma sarà solo per le capacità o incapacità di chi li dovrà gestire; onestamente chi critica è solo chi non vuole vedere.
Egregio Giuseppe (ma perché non il cognome?), se sarà un miraggio oppure no lo vedemo nei prossimi mesi. Intanto possiamo badare a due aspetti:
1) la Regione non ripianerà più il fabbisogno energetico;
2) l’Enas erogherà l’acqua per usi agricoli gratis.
Poi vediamo se gli agricoltori saranno disponibili a pagare le inefficienze dei consorzi.
Nel Bilancio di un Consorzio i costi energetici sono da tempo per la maggior parte a carico della Regione (negli impianti multisettoriali al 100%, negli altri all’80%). Il problema non è solamente lì. Il problema è anche nel personale, che in taluni casi è fortemente sovraorganico per ragioni che è inutile richiamare, e nella gestione e manutenzione di reti di distribuzione ormai vetuste e fatiscenti. Non tutti gli impianti poi consentono l’installazione di centraline idroelettriche…intanto si potrebbe iniziare a premiare i comportamenti virtuosi: oggi come ieri, i finanziamenti regionali sono erogati a pioggia, o peggio vanno a coprire i deficit di chi da sempre ha gestioni passive. Non si è mai avuto il coraggio di adottare i correttivi adeguati (che ovviamente sarebbero dolorosi ed impopolari), ma sono state drenate risorse al sistema per sanare periodicamente deficit strutturali che sono, in quanto tali, destinati a ripetersi ciclicamente. Occorrerebbe invece premiare chi lavora meglio e mettere i soggetti in competizione per raggiungere obiettivi minimi. L’autosufficienza è a mio parere per ora un miraggio, se legata alla prospettiva dell’acqua agricola gratis.
Aumentare la superficie coltivata e ridurre il deficit commerciale sui foraggi: indispensabile impiegare massivamente l’ammendante compostato misto da raccolta differenziata dell’umido. Sarebbe un enorme risparmio per gli agricoltori e una restituzione naturale alla terra di elementi nutritivi.
Bellissimo ed interessante se anche gli agricoltori ne fanno buon uso… non vorrei essere il rompiscatole… ma chi non ha rete e paga corrente per utilizzare acqua dal sottofondo?… pensa Paolo… pensa…