Il licenziamento del dirigente Sandro Murtas, già DG di Abbanoa, è solo fumo. L’arrosto, in Abbanoa, è un altro e dell’arrosto io voglio parlare. Murtas si difenderà in sede giuslavoristica e penale e avrà molti buoni argomenti. Io voglio parlare d’altro, voglio parlare di cattiva politica e di magistratura che quando c’è odore di soffritto spara cannonate, quando invece c’è puzza di bruciato si gira dall’altra parte.
Il primo punto è il seguente: dal 2020 al 2024 le attività gestionali di Abbanoa non sono state sottoposte a controllo analogo. Lo conferma il documento recentemente approvato dall’Anci.
Il controllo analogo è fattore decisivo della concessione da Egas a Abbanoa; questo significa che senza controllo analogo decade la concessione. Oggi Abbanoa esercita la concessione del Servizio Idrico Integrato abusivamente, o meglio, continua a esercitarlo solo perché ancora un utente non ha contestato in giudizio una sua bolletta e eccepito che la società è decaduta dalla concessione e dunque non può emettere fatture.
Secondo punto: la Regione doveva uscire dalla società Abbanoa per adempiere a precisi pronunciamenti dell’Anac e dell’ AGCM – Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, pena la decadenza della società dalla concessione. La Regione è ancora lì, col suo 70% di quote, in una posizione incompatibile con la concessione ma voluta dalla gestione Solinas-Frongia- Racugno- Piga. Si è fortemente voluto ribadire e tenere il potere dentro la società e non certo per un progetto di qualità, piuttosto per quel malsano desiderio di controllo e di dominio senza costrutto, quell’esibizione di potenza senza adeguata competenza che è tipica della Destra italiana.
Terzo punto: com’è che i soci di Abbanoa, i Comuni, non riescono ad avere atti di banale buona gestione? Com’è che altre procure quando i soci hanno chiesto atti hanno messo in moto subito le divise e qui, invece, tutto tace?
Quarto punto: perché nei virgolettati riportati sui giornali si parla dei compensi agli avvocati per il recupero crediti degli anni precedenti, su cui si sono già pronunciati, e positivamente, i giudici fino alla Cassazione, accertando che quanto fatto ha consentito il salvataggio di Abbanoa, recuperando crediti sino ad allora stagnanti ? Perché si sta omettendo di ricordare che in quegli anni, anche con quelle rigorose azioni, si è salvata la gestione pubblica dell’acqua?
Quinto punto: perché nessuno dice che nella commissione di controllo analogo che non ha svolto i propri compiti c’era il sindaco di Cagliari Truzzu, oggi candidato alla presidenza della Regione? A monte e a valle di una gestione opaca troviamo i vertici della Destra sarda, Solinas a dare gli indirizzi e Truzzu a non fare i controlli. Questa è la forma della ragnatela dei prepotenti immobili.
Sesto punto: perché nessuno parla dei documenti inoltrati al collegio dei sindaci e al revisore sulla gestione 2019-2023, anno della scadenza del Consiglio di Amministrazione? Come mai c’è questa cappa innaturale sui conti?
Settimo punto: perché il Cda di Abbanoa non dà conto della contestazione di falso imputato a Murtas per la relazione al Revisore contabile e non spiega in cosa consiste la falsa rappresentazione della realtà che invece il dirigente asserisce essere assolutamente veritiera e anzi ben dettagliata?
Insomma, siamo alle solite: audit affidati a impiegati a tempo, che non documentano alcunché a quanto si rileva dagli atti che iniziano a circolare, molto fumo per far lacrimare e non far vedere, ma chi ha ormai le cornee inspessite vede bene: ciò che si sta nascondendo è la pessima gestione della società da parte della Destra sarda.
Una grande mistificazione per impedire una due diligence approfondita sulla programmazione del futuro della prima azienda industriale pubblica della Sardegna, portata con fatica fuori dalle secche del fallimento con il piano di ristrutturazione 2013-2019, ora opaca e che non fornisce ai Sindaci azionisti i dossier in materia di contabilità, ricavi, pianificazione e programmazione, assunzioni, incarichi e appalti (manco una parola sulle revoche che alcuni dichiarano illegittime di alcuni appalti che hanno portato a duri contenziosi e a qualche segnalazione giudiziaria, ovviamente immersa in potentissimo cloroformio).
E in mezzo ci sono due disegni che io non riesco ancora a leggere perché le carte sono inaccessibili: il progetto di cessione dei crediti a società di recupero (un business milionario: si compra 10 con 1 e si ricava 4) e l’antico progetto di far arrivare Abbanoa esausta alla gara del 2025 (la richiesta di proroga della concessione al 2028 è stata respinta dall’UE) in modo da favorire l’affidamento della concessione a privati. È un vecchio disegno rastrellante, maturato negli anni come vendetta dello smantellamento di quel progettificio per nobili cagliaritani che era l’Esaf (anche con grandi competenze negli uffici, poi disperse durante la guerra civile degli anni scorsi…).
La prossima assemblea dei soci è una grande occasione, o meglio, sarebbe una grande occasione per svelare il modus operandi della Destra in Sardegna, ma il problema è che gran parte della Sinistra che oggi sostiene la Todde ha fatto colazione, pranzo e cena con i vertici attuali della Società, e per questo non può chiamarsi fuori; è stata nocens e non innocens. Far politica questuando briciole comporta complicità enormi per miserabili vantaggi, ma questa è stata la Sinistra sarda nella scorsa legislatura, con rarissime eccezioni.
Gentilissimo Bore, bisogna sempre guardare la luna e mai il dito. Ho detto che il dott. Murtas si saprà difendere nelle sedi opportune dove, peraltro, è stato già giudicato fino in Cassazione risultando estraneo ai reati contestati. Ho scritto che la gestione della Destra e di Piga ha messo in ginocchio la società. Su questo concorda oppure è colpa di Murtas anche il quadriennio 2019-2023?
Credo che il prof. Maninchedda, al quale riconosco grandi meriti e onestà intellettuale, abbia preso un grosso granchio nel difendere a spada tratta l’ex DG.
Probabilmente non è informato di ciò che realmente ha fatto nei lunghi anni in cui ha spadroneggiato in quella società.
Consiglierei di attingere le informazioni direttamente da chi ha realmente vissuto quelle esperienze lasciando perdere i meriti che lui attribuisce a se stesso.
E ieri, salvini ad alghero: quelli di SamatessiAbba, in testa il presidente del consiglio(??,mah!) con la cosiddetta Assface, professavano mirabolanti miracoli e novità per gli anni avvenire grazie al grande lavoro fatto in passato…e,a vedere il pubblico osannante e questuante, c è da crederci…Ecco,direi che in tutta questa “Grande Tristezza”l’ unica novità degna di nota e da sottolineare è che ad alghero da alcuni giorni girano furgoncini con le loro immagini e splendide frasi (sigh) affisse,in particolare quella del portabandiera e intimo di salvini appunto, ecco siccome molti di loro non hanno mai avuto un vero lavoro,sembrerebbe che stiano sondando altre possibilità furgonate.Si deus cheret e sos carabineri lu permittini…
… Sórighes (alias TOPI) e Gatos/GATTI pro manigare sa matessi proendha in su matessi piatto, unos de sa zenia “roditori” e sos àteros de sa zenia “felini”?
Ma sorigàrgiu o cassadopis e ne sorigadores nudha?
Totu po torrare a sa “giungla” in tempus de “civiltà cittadina”? Ma in citadi is topis no dhus narant mardonas?
E iat a èssere progressu de umanidade, custu?
E noso Sardos seus ancora umanidade o totus furriandho fache a sa giungla?