di Paolo Maninchedda
Briatore se l’è presa e mi ha risposto secchiate di fango. In realtà probabilmente non ha letto quanto ho scritto o qualche collaboratore gli ha rappresentato fischi per fiaschi. Come al solito gli parte la frizione, ma lui ha fatto il militare a Cuneo. Forse tanto livore nasce dalla mia ostilità ai campi boe e a tutti gli scempi di Cala di Volpe (per non parlare di una sua vecchia firma su un caseggiato all’Isola Rossa che è brutto come e più di Harrod’s). Come al solito è impreciso: nessun filosofo in Giunta. Ci informa di essere indipendentista con l’accento di Cuneo e ne siamo tutti felici: resta da capire rispetto a che cosa e a chi è indipendentista, certamente non rispetto al suo tragicomico egoismo. Ad ogni buon conto, a suo uso, cito un proverbio sardo che, tradotto, dice: a parole stupide orecchie sorde.
Comment on “A parole stupide orecchie sorde”
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Stare a sentire Briatore è tempo perso. Ricordo, qualche anno fa, che la sua sardità era rappresentata dalla occupazione di buona parte della spiaggia di Baia Sardinia e le sue presunte perdite di bilancio dalla mancanza dell’escusività sui prodotti sardi. Al contrario ormai sappiamo con certezza, lo ha scritto in questi anni, che i profitti delle sue attività vanno nei paradisi fiscali; da noi restano le perdite alla faccia del presunto amore per la Sardegna (Lui è cittadino inglese).