Tenete a mente una data: 30 giugno 2021, praticamente domani.
Questa è l’ultima data utile per intervenire verso le imprese agricole della Sardegna negli stessi termini con cui si sta intervenendo per le altre imprese, alle quali si stanno giustamente garantendo prestiti a interesse zero a quindici o vent’anni.
La Regione Sardegna, con la Giunta Solinas, in collaborazione con la Banca Europea degli investimenti ha attivato il Fondo dei Fondi Emergenza imprese Sardegna.
Si chiama Fondo dei Fondi perché è una dotazione finanziaria finalizzata ad erogare prestiti alle imprese che può finanziare diversi prodotti.
Le regole sono queste:
– L’importo dei prestiti non può superare il massimale di 800 000 euro per impresa;
– la scadenza massima dei prestiti è fissata in quindici anni (prestiti per il capitale circolante) o in venti anni (prestiti per gli investimenti); i prestiti hanno un periodo di preammortamento fino a 24 mesi;
– Il tasso di interesse è pari a zero;
– i prestiti sono destinati al capitale circolante e/o ad attività di investimento.
I prestiti rientrano nella sezione 3.1 del quadro di riferimento temporaneo del ciclo della Programmazione europea. Per questo essi possono essere concessi solo entro il 30 giugno 2021 o entro il periodo di proroga concesso.
Affinché l’aiuto sia trasmesso dagli intermediari finanziari alle imprese, che sono i beneficiari effettivi, gli intermediari finanziari non possono applicare un tasso di interesse superiore a zero.
Allo strumento possono accedere tutte le categorie di imprese (micro piccole e medie e grandi) operanti in Sardegna ad esclusione delle imprese agricole (produzione primaria) e della pesca.
Da dove nasce questa follia che penalizza nel periodo peggiore le imprese del settore primario, cioè del settore antropologico della Sardegna?
La motivazione è data dal fatto che i fondi per le imprese non agricole provengono soprattutto dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, il FESR, che non può finanziare le attività agricole e della pesca.
Ma un fondo simile può essere creato anche per le imprese dell’agricoltura e della pesca?
Assolutamente sì, occorre solo che la provenienza delle risorse non sia del Fondo Europeo di Sviluppo regionale (FERS), ma abbia altre fonti, soprattutto il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), gestito – si fa per dire – dall’Assessorato all’agricoltura o anche semplici Fondi regionali gestiti dall’Assessorato del Bilancio.
Quindi, in poche parole, non si sono attivati prestiti a 15/20 anni a tasso di interesse zero per agricoltori e pastori perché l’Assessorato dell’agricoltura o l’assessorato del bilancio non hanno messo i soldi necessari per farlo. Il dubbio è che non sappiano neanche che lo possono fare.
Certo occorrerebbe fare una nuova procedura, ma è anche vero che la BEI ha fatto, per il fondo in vigore, una procedura d’urgenza per individuare le banche e ha pubblicato l’avviso per 15 giorni. Potrebbe fare lo stesso per il nuovo fondo. Da qui a giugno il tempo c’è.
Oppure si potrebbe coinvolgere SFIRS, già in letargo di suo, ma anche letargata da questa Giunta che ha bloccato il reclutamento di personale già avviato dalla precedente (ed è chiaro perché lo ha fatto).
Le condizioni di un nuovo fondo sarebbero le stesse, identiche, l’unica differenza sarebbe l’entità del prestito senza interessi, che secondo il quadro temporaneo per gli aiuti di Stato COVID19 è pari a 120.000 euro per la pesca e 100.000 euro per l’agricoltura.
A questo punto ci sarebbe da ritenere che per gli assessori del bilancio e dell’agricoltura le aziende agricole sarde non abbiano bisogno di prestiti di questa entità a zero interessi a 15 o vent’anni. E qui mi arrendo. All’ignoranza.
“….Il dubbio è che non sappiano neanche che lo possono fare….”
Il suo dubbio è fondato.
Altrimenti non avrebbe senso alcuno lasciare i soldi li inutilizzati.
Anche se poi… I guai dei pastori …temo, non si allevieranno per nulla con altri debiti,
Ma è solo una questione di uguaglianza e giustizia; se gli aiuti vanno agli uni debbono andare anche agli altri.
Non ci sono Santi che tengano.
Fatevi coraggio pastori sardi
Isperamus chi totu sos contos chi ischint fàghere pulíticos e amministradores, pastores, agricoltores e piscadores no siat cussu chi como no semus ne chirchendhe e ne promitindhe azudos e votos!!!
Si tenent idea de cale est sa richesa de sa Sardigna e cale e ite podet èssere s’economia nostra e si s’ideale no est a istudiare sa zoventude pro che l’iscaminare professionalizada disocupada o emigrada ifatu de totu sos ‘miràculos’ de una economia de gherra.