Sono profondamente indignato e offeso dal proscioglimento degli imputati, a causa della prescrizione, chiamati a processo per il criminale inquinamento del mare, compiuto a Porto Torres dal petrolchimico dell’Eni.
Come Partito dei Sardi abbiamo denunciato più volte l’emergenza ambientale e l’urgenza di un intervento della politica locale e romana. Il risultato dimostra che una società controllata dal ministero del Tesoro, cioè pubblica, può liberamente giocare con la salute dei cittadini e con il patrimonio naturale della nostra isola.
Dimostra, inoltre, che la politica è succube e impotente quando si deve relazionare con le compagnie che non rispettano la legge.
Il nostro impegno per la difesa del diritto alla salute continuerà con maggior vigore, promuovendo, da un lato, l’avvio delle bonifiche ambientali e, dall’altro, il reinserimento lavorativo dei tanti sardi lasciati a casa da questo modo corsaro di far impresa.
I tempi in cui si veniva in Sardegna per aprire nuove industrie con i soldi pubblici, lasciando qualche decennio dopo il deserto occupazionale e il disastro ambientale, devono finire.
Ci auguriamo che la nuova amministrazione regionale imponga regole certe e punitive nei confronti delle aziende che non rispettano la legge.
Proponiamo di creare, per esempio, dei fondi di garanzia ambientale che vengano attivati nel momento in cui si avviano nuove imprese.
Il nostro partito vigila e continuerà a vigilare affinché siano tutelati i diritti dei cittadini e la salvaguardia dei nostri territori.
Ottavio Sanna – Partito dei Sardi – Sassari
Per Ottavio, che spero di incontrare presto.
Talvolta si commettono errori in assoluta buona fede ed il più delle volte per poca conoscenza.
Quando gli antichi romani decidevano di fare un porto, sai di che cosa si assicuravano preliminarmente?
Che le acque marine da chiudere, seppure parzialmente, si potessero ricambiare in tempo utile, affinché non morissero. Allora non c’erano neppure lontanamente le tipologie di scarico che si effettuano oggi; tuttavia, in certi casi, per assicurare il rinnovamento continuo delle acque portuali si facevano opere idrauliche colossali, persino forando le montagne.
E’ da tanto che sicuramente tutti stanno attenti a non fare scarichi anomali nelle acque del porto industriale di Porto Torres ma, se queste non avranno il giusto ricambio, saranno sempre inquinate. Il progetto occorrente per fare le adeguate bonifiche potrebbe essere la testa di ponte per il rilancio economico della Sardegna.
Ma, ci vogliono tempi certi e meno burocrazia, diversamente le persone competenti non si espongono.
Stiamo a vedere i SI che riesce a pronunciare o a far pronunciare il nostro rappresentante regionale.