di Paolo Maninchedda
Sulla Giunta regionale, Novella 2000 fa un baffo ai quotidiani sardi, con logiche veramente stringenti (per gli psichiatri).
Nel frattempo lo Stato italiano (che, per fare un esempio banale ma concreto, ci deve dare 153 milioni di euro per cassa integrazione e mobilità, e non ce li dà, e noi non sappiamo prenderceli) ci fa il sederino come un peperoncino. Come? A tasse.
L’ultima trovata del Governo-italiano-spremiuomini era talmente grossa che l’hanno dovuta revocare. Il Governo Spremi-e-muori si era messo in testa a luglio dell’anno scorso di applicare una ritenuta del 20% su tutti i bonifici provenienti dall’estero (ricordatevi quanti sardi ci sono all’estero). In pratica, un dazio bancario. Ieri se lo ha dovuto rimangiare.
Ieri, l’ad di Enel ha comunicato che la bolletta elettrica delle famiglie è aumentata negli anni del 6% per pagare gli incentivi alle rinnovabili, i quali sono passati da 3,5 miliardi di euro nel 2009 ai 13,2 miliardi del 2013 (un incremento quasi del 200% in quattro anni). Chi viene pagato con questa tassa indiretta? Certamente le migliaia di persone che a suo tempo, utilizzando la normativa, hanno installato i pannelli sui tetti. Ma sono inezie. Il grosso va a società come la Sar.Lux, la società dei Moratti che produce energia elettrica dalla combustione degli scarti di lavorazione del petrolio, e che viene premiata con i celebri certificati verdi. L’ad di Enel parla, rispetto a queste somme, di sussidi alle imprese. Verissimo. Sussidi ai ricchi pagati dai poveri.
Ma noi siamo gli splendidi nativi di quest’isola felice e continuiamo a ‘ammeschinarci’ e parlare d’altro, sempre d’altro.
Io ho parenti molto stretti, a cui voglio molto bene, che giocano o hanno giocato a pallavolo. Da loro ho imparato a curiosare sulla padagogia dello spirito di squadra e ho conosciuto Velasco. Nel video che vi indico, questo grandissimo educatore-allenatore dice che un grande schiacciatore è quello che sa schiacciare le palle alzate male. Ecco, bisogna essere consapevoli che in Sardegna tutte le palle sono alzate male o sono per terra; non bisogna parlare di come dovrebbero essere alzate o dei giocatori che saprebbero alzarle; bisogna saper giocare con queste palle, in questa situazione di povertà aumentata da uno Stato patrigno e esoso. Non parliamo di gossip: dimostriamo di saper risolvere anche le palle peggiori.
Comments on “La Sardegna e le palle alzate basse”
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Sandro, ottimo.
Ciao Paolo, il filmato non l’ho nemmeno guardato perché giusto la settimana scorsa è stato usato in un corso che ho frequentato sulla leadership per l’orientamento all’eccellenza ed è stato una bella scoperta.
E’ straordinario come Velasco riesca a trasferire un concetto basilare, ognuno deve fare al meglio il proprio mestiere e non giustificarsi se non è in grado di farlo scaricando le colpe sugli altri. Sempre più oggi si ha bisogno di chi i problemi li risolve, non di chi ne parla e straparla come se dipendessero solo dagli altri.
Riflettevo ieri con un amico su come gira al contrario questo mondo dove si accettano campi di fotovoltaico e foreste di eolico per vedere solo lievitare le bollette dei contribuenti e non per l’esatto contrario.
Riflettevo anche su un qualcosa che se cerchi oggi o ieri sui giornali non è più scritto da nessuna parte, ma che è gravissimo secondo me, perché andava chiarito e spiegato non piazzato come una mina antiuomo.
Mi riferisco a Saviano ed a quello che ha dichiarato, o meglio di come è stata data la notizia in modo “gossipparo” e non con tutto il contenuto, in sintesi con un “chi cavolo me l’ha fatto fare, non ne valeva la pena!”.
Detto da lui fa male, cosa insegniamo ai nostri figli che non vale la pena di lottare per un mondo giusto e migliore, che chi a capacità, eccellenza, coraggio e può contribuire alla rimessa in piedi di un malato grave è meglio che si faccia i c…. suoi e lasci perdere. Chi ha approfondito un po’ poi vede comunque che Saviano no ha detto che non lo avrebbe rifatto, ma “Avrei potuto fare lo stesso, con lo stesso impegno, con lo stesso coraggio ma con prudenza, senza distruggere tutto. Invece sono stato impetuoso, ambizioso.” Ma i giornali …..scoop!!! solo stralcio fuorviante per far passare il concetto “se è arrivato lui a questa conclusione …. meditate …. meditate …. e fatevi i c.… vostri”.
Mi riferisco al senso civico di ogni buon cittadino, a quanto oggi non sia un argomento ne da scuola primaria, ne secondaria ne superiore.
Vostri figli oltre che le domande relative alla storia, alla geografia, alla matematica ecc. vi hanno mai chiesto:
Perché si devono pagare le tasse? Papà ma tu le paghi? A cosa servono i soldi che si ricavano? Come vengono usati? Perché bisogna lottare contro la corruzione, la mafia, i poteri forti le lobby ecc.
O lo spiegano a scuola talmente bene e ogni famiglia ne parla in maniera così compiuta e costruttiva che sono preparatissimi e non hanno bisogno di capire.
Oppure …… non se ne parla proprio ne a scuola ne in famiglia e quindi la curiosità innata e la voglia di imparare dei nostri figli non è minimamente a conoscenza dell’argomento con le ovvie conseguenze.
Il mio collega mi ha anche tacciato di populismo perché ho sostenuto che la guerra all’evasione ed alla corruzione dovrebbe essere orizzontale e che ormai purtroppo siamo arrivati ad un punto di sfiducia tale che la gente per uno scoramento generale avrebbe bisogno di vedere fisicamente alla gogna (medioevo) i grandi evasori puniti in piazza a mo’ di esempio per poter credere nuovamente nelle istituzioni e nello stato di diritto.
Se no continua solo a vedere le proprie cartelle esattoriali e a pensare che le tasse colpiscono solo lui che è un pesce piccolo e che non si devono pagare perché i grandi mai le pagheranno.
Ma torniamo alla Sardegna delle palle alzate male, come detto all’inizio abbiamo bisogno di capacità, eccellenze, persone che escono dagli schemi e vanno contro e visto che si inizia con un bel filmato ne propongo un altro “leggero” http://www.youtube.com/watch?v=8N_tupPBtWQ che ai bambini fa questo effetto:
Domanda: Ma papà, perché fa così Mahna Mahna? Perché si comporta così?
Risposta: “Ma perché no? Se è bravo perché non deve poterlo dimostrare? Non ti sembra che sia bravo anche se sta improvvisando e non sta a quanto gli altri gli impongono? Il risultato può essere migliore.
Dopo qualche giorno …….
Domanda: Ma papà, perché gli altri non vogliono che Manha Manha sia bravo? Perché non si accorgono che il risultato è migliore e hanno più successo anche loro?
Riflessione: Forse rincominciando da noi e da chi noi educhiamo possiamo sperare per loro un esistenza migliore ed un futuro pulito, non certo rispondendo “the question is ….. who cares!”.
Giusto. In sardo: “su bisonzu faghet su ezzu a currere…”