di Paolo Maninchedda
La stagione dell’amore viene e va, cantava Battiato. Cappellacci e la Murgia dopo mesi di intima alleanza, oggi bisticciano (i desideri non svaniscono, quasi mai, con l’età). Ovviamente volano gli insulti, molto meno volano le soluzioni dei problemi. Noi stiamo ai problemi, non foss’altro perché i litigi tra parenti sono sempre sgradevoli.
Ieri abbiamo presentato il documento ‘interno’ di Equitalia che descrive minuziosamente il sistema di incentivazione ai dipendenti Equitalia per la riscossione delle tasse iscritte a ruolo.
Eccolo qua. Fatelo girare. Fate girare una solennissima porcata di Stato. Ringrazio Andrea Virdis del Movimento artigiani per avere acceso la luce su questo indecente verminaio.
Ci vuole tempo per leggerlo e capirlo.
La riscossione delle imposte è un fatto ordinario, perché incentivarlo? Perché riconoscere un contributo ai costi fissi a Equitalia pari all’8% del riscosso (un aggio altissimo)? Perché fissare annualmente un budget in modo indifferente alla situazione economica del territorio, alla situazione dell’impresa, alla possibilità del contribuente di riprendersi?
Guardate una delle ultime pagine, dove l’incentivazione si concentra sulle iniziative legali contro il contribuente.
È la prima volta che questa tenaglia orientata come un mastino rabbioso solo a fare cassa viene svelata.
Nel 2013 il budget assegnato ‘contro’ la Sardegna è stato di 269 milioni di euro, pari a circa il 3,5% delle compartecipazioni erariali della Sardegna. A fronte di una persecuzione dei sardi per 269 milioni di euro, lo Stato ne deve alla Sardegna 1 miliardo e trecento milioni, pari a più del 30% delle compartecipazioni della Sardegna.
Questo è lo Stato italiano: moratoria per i suoi debiti, persecuzione attiva e incentivata per i debiti dei sardi. Perché non mardarli con convinzione al diavolo? Perché non sentirci profondamente estranei a questa medievale subordinazione ai missi dominici di uno Stato esplicitamente a noi ostile, persecutore malvagio e malu pagadore?
Noi abbiamo proposto la riscossione delle imposte da parte della Regione, con l’Agenzia sarda delle Entrate, come esercizio preliminare di sovranità, come presupposto essenziale per ripristinare un po’ di giustizia e come premessa di uno Stato nuovo. Ma siamo in guerra, pacificamente, ma in guerra, anche contro questo Governo italiano, tutto chiacchiere e deodorante, per coprire furti e puzze.
L’incentivazione alla persecuzione fiscale è un meccanismo infernale che stringe in una morsa anche i dipendenti del gruppo Equitalia e li trasforma in aggressivi cani da caccia. Alcuni giornalisti ieri non credevano agli effetti perversi sui dipendenti che questo mecccanismo è in grado di produrre.
Abbiamo esibito questa sentenza della Cassazione su un caso di mobbing proprio di un dipendente Equitalia, mobbizzato perché si rifiutava di mettere in atto comportamenti illegittimi volti proprio a fare cassa (ce l’ha segnalata l’avv. Benevole, nostro capolista a Cagliari).
Alla pagina 2 si legge: “La Corte d’Appello ha accertato che era stato richiesto al P., nella sua attività di ufficiale di riscossione e di messo notificatore, di attestare falsamente di essersi recato presso la residenza dei notificandi senza reperirli. La Società non nega, e comunque non prova, l’inesistenza del fenomeno costituito, se non proprio da una prassi, dalla presenza di ufficiali notificatori addetti alla riscossione che operavano seguendo l’illegittima procedura denunciata dal P. e che tale comportamento potesse aver determinato un disagio per chi, essendo un lavoratore onesto non volendosi adeguare a pratiche illegittime, si era venuto a trovare, in qualche modo, a disagio riportando un danno alla salute quale conseguenza di tali condotte, considerato, inoltre, che il P. era stato oggetto di sanzioni disciplinari o delle esternazioni dei colleghi, a cui aveva fatto seguito anche la querela del lavoratore”.
Ecco qui l’effetto dell’incentivazione: la valorizzazione di pratiche persecutorie alle quali si ribellano i più forti, nonc erto i deboli.
Serve uno Stato sardo, perché lo Stato italiano è irrimediabilmente marcio.
Comments on “Persecuzioni di Stato”
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Solo per dire che lo scherzo dell’errato recapito ha colpito anche me e ho pagato per ignoranza, non sapendo che avevo tutti i diritti per fare ricorso e addirittura secondo un funzionario di Equitalia vedermi annullato il pagamento.
L’avviso mi sarebbe stato recapitato a casa e io avrei addirittura rifiutato di accettarlo! Fin qui tutto bene se non che il messo notificatore ha recapitato l’avviso ad un indirizzo in cui non abitavo più da 4 anni, ad un piano del palazzo in cui non ho mai abitato, e il giorno della notifica ero regolarmente a lavoro…
In seguito un funzionario di Equitalia mi ha detto che Equitalia generalmente si serve di cooperative esterne e che quindi non è responsabile delle notifiche. Letta la sentenza della Cassazione ho qualche dubbio sulla buona fede del funzionario.
Certe battaglie non hanno colore. La politica è infatti ormai diventata circolare, per mutuare un pensiero di Bobbio, peraltro non smentito dai nostri governanti romani. Questa è una vera indeCCCenza! Scusate ho un po’ di artrosi nel dito indice. Informatevi anziché parlare a vanvera!
Certo Setzu, anche con Soru. E nell’uno e nell’altro caso ho fatto sempre le mie battaglie. Una delle quali è questa contro Equitalia. Io ho una cristallina coerenza personale che non hanno avuto gli schieramenti a cui lei tiene tanto. Non le torna non potermi zittire? Pazienza, si rassegni, io resisto da una vita a quelli che giudicano le persone dalle maglie…. degli altri.
Stara, darei più importanza e peso alla sostanza e non alla formma? Lei continui a farsi incantare dalle formme poi il resto arriverà da solo….. Cordialità
Ceee quanto sto ridendo!
Ma non era lei, Maninchedda, al governo con Cappellacci per anni?
Vede Stara, io so che la mia mano sinistra fa errori sulla tastiera, ma quando mi fanno notare un refuso, correggo e ringrazio.
Voi invece avete ancora la rabbia agli occhi per una banale domanda di geografia… Mettersi a studiare, no?
Onorevole, mi stupisco di lei. E’ stato così bravo a ricordarsi quanto fosse lunga e larga la Sardegna ma non conosce le regole grammaticali che vogliono si scriva INDECENTE con una sola C. Attenzione…