Mentre La Nuova Sardegna fa un’inchiesta sul solare termodinamico e sul dissenso delle popolazioni all’allestimento massiccio di questi campi nel loro territorio, arriva stasera alle 16 in discussione in Consiglio regionale una Proposta di legge invereconda (vuol dire ‘vergognosa’), la numero 536/A che prevede, ma guarda un po’, che per gli impianti che abbiano presentato domanda prima del 7 agosto 2012 e siano al di sotto dei 50 MW di potenza non si debba procedere alla Valutazione di Impatto Ambientale.
Come al solito, viene addotta una nobile motivazione: prima dell’entrata in vigore della Delibera di Giunta del 7 agosto 2012, che prevede il VIA anche per gli impianti superiori a 1 MW, non era prevista alcuna VIA e quindi, oggi, vi sarebbe incertezza su come valutare le istanze presentate prima del 7 agosto 2012. Ma ciò che non si dice è che sarebbe stato ragionevole estendere retroattivamente l’esenzione della VIA dei piccoli impianti sotto 1 MW, e invece, ma guarda un po’, si sceglie una taglia medio-alta, 50 MW. Perché? La risposta riposa nei campi del nord Sardegna. La sorpresa nei nomi dei presentatori: Giampaolo Diana (capogruppo PD) e Edoardo Tocco (Pdl). Ora, io sono certissimo che la stragrande maggioranza dei consiglieri Pd non voterà questa norma, ma il problema sta nell’attività di lobbing di queste società. Riescono, grazie al Sole 24 Ore a chiedere l’autorizzazione al Ministero anziché alla Regione (questa parte della vicenda La Nuova non la racconta) e ora riescono a far giungere candidamente in Aula una proposta che potrebbe esentarli dalla Via senza dover accorpare i progetti per arrivare alla dimensione di 300 MW che è propria, secondo loro, del Ministero e non della Regione. Questi esempi confermano ciò che diciamo da tempo: il problema della Sardegna è che non è uno Stato e che sta dentro uno Stato che non se ne cura.
PM
La Nuova ha raccontato anche “quella parte della vicenda”:
http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2013/12/01/news/termodinamico-in-agguato-una-beffa-1.8219039
http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2013/12/03/news/al-ministero-i-piani-sul-termodinamico-1.8232031
Business… non stanno di sicuro pensando all’ambiente e all’impatto che tali impianti hanno.
Ho visionato qualche delibera della Regione Sardegna http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_423_20121214122543.pdf , http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_385_20130723161956.pdf ed è facile dedurne che non si tratta di Centrali Solari Termodinamiche “pure”, ma di un Solare Termodinamico “aiutato” da un riscaldatore ausiliario, in quanto alle nostre latitudini, durante la stagione invernale è difficile garantire la temperatura minima di 240 C°, condizione indispensabile affinchè il liquido termovettore a sali di nitrato di potassio e sodio non solidifichi.
Questo fatto spiega tante altre cose, ad esempio l’occupazione esagerata del territorio, quasi 3 volte quello previsto nei progetti ENEA, costi di realizzazione ugualmente spropositati.
Forse per adesso è il caso di lasciar perdere.
Per il momento questa tecnologia è veramente valida in Africa.
Da fonti, ufficiose Enel: http://www.isiciliani.it/il-solare-termodinamico-e-la-centrale-%E2%80%9Carchimede%E2%80%9D/#.Uqd3DuLwKEI , sembra che a Priolo Gargallo stanno sperimentando nuovi tipi di miscele di sali fusi, se riusciranno a trovare la quadra con sali che solidificano a temperature molto più basse, allora forse.
Giù le mani dalla Sardegna. http://www.rossomori.net/joomla/index.php/home/item/4547-salvatore-melis
http://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2013/12/06/assalto-termodinamico-al-paesaggio-agricolo-della-sardegna-nel-nome-di-un-miliardo-di-euro/
La colpa è di quei sardi che esprimono persone – loro portavoce degli interessi – come questi sognori.
Non prendiamocela con l’Italia: è un sistema allo sbando!
Ora Matteo, con questa masnata di sbarbatelli iper connessi ma senza vere esperienze di lavoro ma grandi esperienze di sezioni di partito e segreterie, suonerà la tromba del vuoto assoluto: quello in cui sono cresciuti e che pertanto costituisce loro personale punto di riferimento.
Magazine di On. Maninchedda: è molto bello e meno drammatico, ma avrei preferito poter sapere subito se qualcuno esprime commenti.