A Nuoro non sta succedendo un bel nulla; solo gli ingenui possono pensare che si stia sviluppando un vero dibattito sulla scelta del candidato a sindaco per il Campo Largo. Il candidato è dei Cinquetasche e punto. Non può che essere così, posto che Deriu, plenipotenziario per il Pd, ha deciso di candidare il sindaco di Bitti Giuseppe Ciccolini a presidente della Provincia, quando si voterà.
Detto in inglese, i due partiti principali, pur consapevoli di non poter vincere da soli, continuano a scommettere sulla vigliaccheria (chiamata eufemisticamente ‘realismo’) dei partiti minori e si dividono in anticipo le cariche di vertice. Chi le voglia contestare, deve accettare di correre fuori della coalizione.
È un mondo difficile, non c’è in giro alcuna pattuglia né di eroi né di gente seria, perché il popolo cerca svaghi e non ragionamenti, perché i programmi devono tradursi in emozioni rapide e dunque non c’è molto spazio per le posizioni elaborate e lunghe da spiegare e da capire.
L’unico spazio disponibile è quello di chi, certo della propria identità politica e indifferente alla propaganda delle parti (per la quale si deve essere per sempre dalla stessa parte qualunque cosa la parte faccia) è capace di cambiare schieramento se costretto da logiche egemoniche.
Ovviamente c’è il rischio del mercenarismo, cioè dell’essere scambiati per chi va con chi lo paga di più, però è anche vero che ormai l’elettorato ha un palato un po’ grossier, nonostante Masterchef, e sta dimostrando che non sta lì ad andare tanto per il sottile nel votare persone che si spostano facilmente da uno schieramento all’altro per dichiarata convenienza, figuriamoci se non tollererebbe un gruppo o un partito che scegliesse di spostarsi per un ragionamento e per una strategia preparata per tempo.
Il miglior precedente in questo senso è stato il Partito Socialista Italiano, il partito distrutto dalla magistratura italiana e oggi finito in Sardegna nelle grinfie di chi non tiene la parola manco sotto solletico, non sotto tortura. Ma ai tempi di Nenni, di Lombardi e di Craxi, il PSI diceva apertamente che avrebbe voluto fare un’alleanza di sinistra, ma anche che, siccome il PCI non era affidabile sul versante delle libertà civili e della correttezza dei comportamenti (in nome, come si diceva allora e sempre, dell’analisi dei rapporti di forza), allora era costretto a fare i governi con la DC, la quale, se ai tempi di Tangentopoli fosse stata governata da Cossiga e non avesse eletto il moralista del seno femminile (Dio ce lo conservi, il seno, grande, profumato, dritto, appuntito e felice) e non del denaro Oscar Luigi Scalfaro alla Presidenza della Repubblica, avrebbe respinto l’attacco della magistratura, sacrificando le sue legioni di affaristi per la giusta galera, ma anche impedendo al PCI la strada giudiziaria al potere (poi, però, preso da Berlusconi, con scorno postumo e pentimento coccodrillesco del procuratore Francesco Saverio Borrelli).
Io sto cercando un partito laico, federalista, che difenda le ragioni della nazione sarda come lo farebbe un liberal-socialista europeo, ma non esiste, pur essendo drammaticamente necessario. Io cerco un partito stabilmente collocato nell’area liberal-democratica europea, ma disponibile a governare nei contesti locali anche con la Destra quando la Sinistra fa la prepotente, tutta muscoli, stizza e risentimento, e niente cervello (cosa frequente).
Non mi sono iscritto a Progetto Sardegna perché si è affrettata troppo precipitosamente a dire “Mai con la Destra”.
E non torno nel Psd’az perché finché Christian è segretario c’è un problema di credibilità e perché il Psd’az non è per niente certo della sua identità; ha infatti fatto della oscillazione di convenienza non una scelta tattica, ma la propria carta di identità.
In Sardegna l’alternanza di Destra e Sinistra è ormai simmetrica, quanto a inconcludenza ed è a favore del centrodestra quanto a libertà.
Infatti, quando governa la Sinistra, non si fanno prigionieri, non cade una briciola dal tavolo, tutto è millimetricamente diviso tra i sodali della compagnia politica vittoriosa; quando, invece, governa il centrodestra, qualcosa resta anche per chi perde, c’è più magnanimità o grossolanità, ognuno la veda come crede, ma c’è più aria. In entrambi i casi, non c’è visione, solo pastasciutta, perché dopo la Giunta Pigliaru, accusata di aver troppa visione, avere visione è come avere il singhiozzo nervoso, è un difetto pubblico imperdonabile.
È in questo quadro che a Nuoro i Progressisti stanno facendo il teatrino del “prima il programma e dopo i nomi”. Non c’è bisogno del traduttore simultaneo (ma bisogna leggere Un corazón tan blanco per imparare che scherzi facciano i traduttori simultanei svegli) per capire che I Progressisti stanno ponendo il problema della loro paghetta, di quanto è riservato dalla coalizione a loro e alle loro ambizioni. Ma qui è intervenuto oggi l’odio nuorese, la cecità biliare, l’istinto dell’omicidio (figurato ) a sa pubrica, ed ecco che è stato posto il veto in lista a chiunque abbia fatto parte della Giunta Soddu.
Personalmente penso che i veti siano forme di odio primitivo dissimulato.
Ma dinanzi a una puttanata cistifellare di queste dimensioni, io fossi nel Centrodestra nuorese proclamerei all’urbigna che invece, a Destra, non c’è alcun veto, né per Soddu, né per I Progressisti, perché a Nuoro si tratta di decidere se decide tutto la Todde oppure no, se i favori fatti ad alcuni gruppi folk e non ad altri debbano oppure no divenire legge, se i favori fatti ad alcune società sportive debbano diventare legge oppure no.
A Nuoro bisogna che un pezzo dell’area progressista voti con la Destra per aprire il cielo, per porre fine a una politica che assomiglia troppo alle dinamiche immobili di Sa ‘e Manca.
Al candidato Cinquetasche bisogna contrapporre una persona normale, capace professionalmente, popolare (e sarebbe bene fare qualche sondaggio), con un programma semplice, chiaro e realizzabile. I Progressisti alla fine andranno sempre e comunque a sinistra, perché è l’unica cosa che sanno fare: tirare la corda per lucrare il più possibile, ma poi tornare sempre dalla grande madre Russia (e dagli agognati stipendi politici di cui I Progressisti hanno disperatamente bisogno). Loro minacciano la rissa, gridano “Tenetemi”, ma in realtà il grido è “Pagatemi”. Perché perdere tempo?
Condivido tutto meno la parte finale in cui propone per sconfiggere questo sistema di sinistra il ‘peggiore sistema di destra” che si prepara a fare le stesse cose. ossia raccogliere i soliti noti più inclini al business ( per essere delicata) che al bene comune e alle stesse fette di potere che vuole la sinistra.
“Mascara connota “
Giusto perché oggi è carnevale
La fine è nota. Con Nuoro che si guarda l’ombelico e si affida a politici che sanno solo di rendite e lamentele, l’Einstein Telescope porterà altra acqua alla città media più dinamica d’Italia, Olbia. Che non a caso si è già fatta la sua scuola internazionale, pronta ad accogliere i figli dei ricercatori che forse verranno.
Egr. Professore, la stimo professionalmente ma anche politicamente in quanto abbiamo idee politiche molto simili. Il problema di Nuoro a mio avviso è sempre lo stesso, abbiamo nei due schieramenti opposti sempre i soliti volti noti che operano dietro le quinte e usano i candidati di turno come marionette, studiando le proprie candidature per diventare senatori, presidenti regione o posizionare qualche proprio pupillo presidente provincia. Il problema principale resta sempre lo stesso, Nuoro resta un eterna incompiuta, basti guardare zona Industriale (da anni il consorzio in liquidazione), la zona Testimonzos, la discarica, riqualificazione urbana, Monte Ortobene, potrei continuare. Le beghe interne quando si creano queste ammucchiate di partiti son troppo legate a forme di potere e non si riuscirà mai a creare qualcosa di costruttivo in quanto i maggiori partiti cercano sempre di avere la meglio. Ne abbiamo un classico esempio in Regione.
Una Presidente accompagnata dal “suo “direttore generale che riunisce i partiti del campo largo (vietato dire centrosinistra )per comunicare chi sarà il candidato sindaco non si era mai visto. Dove è finita la dignità della politica?
E’ la solita storia: la spacciano per etica ma si tratta di cotica
Buondì prof!
Eppure Unione sarda circa 3 settimane fa per il campo largo a Nuoro faceva il nome di Rosa Canu, come candidata Sindaca del. Campo largo ‘imposto da Todde’.
Tal Canu, assistente sociale, è attualmente consulente di Bartolazzi ed era candidata alle scorse regionali nella lista Uniti per Todde, ma Unione la dava ora, come 5stelle.
Chissà che è successo.