Puntuale, immancabile, scontata e precisa è arrivata l’indignazione episcopale contro gli ignoti che hanno ‘spiato’ don Mattia Ferrari, il cappellano della Mediterranea Saving Humans, l’organizzazione di Luca Casarin che si occupa di salvare migranti lungo le rotte del Mediterraneo.
Monsignor Francesco Savino ha tuonato ieri su La Stampa: «Nella vicenda dello spionaggio di cui è stato vittima anche don Mattia Ferrari è in gioco la democrazia. Il governo deve fare chiarezza, con trasparenza, per arrivare alla verità. E poi alla giustizia». Accipicchia che bravo!
Se vivessimo in un paese normale, cioè normalmente ipocrita, il capo dell’intelligence italiana avrebbe avuto il coraggio di andare al Comitato di Vigilanza parlamentare a dire che sì, i Servizi ascoltano le utenze di chi sta in mare a salvare migranti, perché se non lo facessero, farebbero molto male. I Servizi raccolgono informazioni e la tratta dei migranti è una questione di sicurezza nazionale. È normale che si infiltrino le organizzazioni dei volontari, che si ascoltino le loro utenze, che si sappia quali sono i contatti che fanno essere le navi nel posto giusto al momento giusto, che si verifichino le identità reali di chi arriva nel nostro Paese ecc. ecc.
È illegale?
Sì, è illegale, come è illegale che i Servizi ascoltino le utenze delle guardie carcerarie, che infiltrino le Procure, che intercettino le utenze di tanti cittadini italiani che per mille motivi sono attenzionati non perché delinquenti, ma perché crocevia di informazioni che possono servire allo Stato. Si può credere che certi sequestri di droga o di armi, certi arresti di banditi internazionali avvengano per controlli casuali e routinari (e a volte è realmente così), o che certi rischi potenziali del radicalismo islamico vengano intercettati per indagini ‘normali’, ma evidentemente non è così. In Sardegna, i Servizi appena sentono odore di indipendentismo, che per loro (per la loro ignoranza di Stato) è sempre sinonimo di separatismo e di insurrezionalismo, accendono tutti gli apparecchi possibili e ogni tanto colpiscono, spesso male, spesso alla cieca, però colpiscono.
Ciò che mi fa specie dell’intervento da dirigente Pd del vicepresidente della Cei è che mentre si sente così sicuro, così paladino della giustizia, della correttezza, del politically correct e del dopobarba sulle guance e di ogni parola che fa progressismo, sulla questione dell’incriminazione per peculato del vescovo di Ozieri, che è una questione di malagiustizia che attiene ai fondamenti del diritto, che è un’operazione congiunta Vaticano-Repubblica italiana che lascia molto perplessi rispetto al rispetto del diritto alla difesa e, dunque, rispetto a uno dei diritti fondamentali dell’uomo, il vescovo perfetto tace.
Come diavolo si fa a tacere dinanzi a una richiesta di rinvio a giudizio e a un rinvio a Giudizio concesso dal Gup per un vescovo assimilato a un pubblico ufficiale per essere destinatario dei fondi dell’8xMille? La deduzione, affidata a un quindi nella richiesta di rinvio a giudizio, porterebbe a considerare pubblici ufficiali tutti i destinatari di finanziamenti pubblici. E allora facciamo così, facciamo tutti un esposto a tutte le procure della Sardegna (per quel che serve, in queste procure dove si fanno più convegni che indagini), accendiamo la luce su come i cospicui finanziamenti ad sacerdotem ac episcopum elargiti grazie a singoli consiglieri regionali e inseriti nelle celebri tabelle delle scorse finanziarie, sono stati poi utilizzati. Tutti con procedure di evidenza pubblica? Tutte con verifica dei singoli movimenti finanziari? Anche quelli dati alle Caritas? Andiamo a controllare i finanziamenti alle istituzioni e alle manifestazioni culturali (un ginepraio che ottunde il fatto che l’istituzione principe, invece, cioè la Facoltà Teologica, agonizza, col risultato, nella formazione di pretini che è sotto gli occhi di tutti) e vediamo come vengono spesi. Lì il peculato non alligna? E comunque, anche gli altri vescovi sono quindi pubblici ufficiali?
La questione è resa ancor più paradossale dal fatto che la sentenza della Corte di Cassazione 1736/2015, che riguardava ben altre cose, ha chiarito, se mai ve ne fosse bisogno, che i pubblici ufficiali sono quelli indicati nelle leggi, non quelli dedotti o deducibili.
Su questa drammatica vicenda, di una ingiustizia profonda e grande come una casa, i vescovi tacciono per viltà, perché hanno paura del Papa. Sui migranti si cammina sul velluto, su tutto ciò che riguarda Becciu, sulle spine. Qui si sperimenta la residua idolatria imperiale romana che sopravvive nella Chiesa cattolica. Come esisteva il culto imperiale, così i cattolici hanno (abbiamo) il culto papale. Chi ha studiato sa che è uno schifo insopportabile, che diventa tollerabile e derubricato a ciò che realmente è, cioè a un po’ di organizzazione, quando il Papa è una persona che diffida del potere, quando invece lo usa come lo userebbe il direttore di un collegio e ci mette a corredo un po’ di stizza iraconda, allora rifulge in tutta la sua ignominia idolatra.
Io rendo merito a Papa Francesco di aver tentato di fare pulizia in Vaticano nelle questioni finanziarie e in quel verminaio che è l’omosessualità di potere (non l’omosessualità di desiderio, per la quale non ho alcun problema, ma quella di potere, che colloca nei luoghi di potere solo omosessuali tenuti insieme dalle loro relazioni, è una peste) però credo anche che abbia la pessima abitudine di coprire i suoi errori enfatizzando quelli degli altri. Se si piscia in due, gli schizzi si dividono.
Nel 1983 un prete polacco fece la più breve predica di Natale che la storia ricordi: «È Natale. Dio è nato. Il potere trema». Ecco, i primi poteri a tremare sarebbero proprio quelli papale e episcopale fraintesi.
Non mi avventurò in analisi su un fatto tanto difficile quanto cristianamente inspiegabile .Secondo me , Becciu ha avuto il torto di servire fedelmente la chiesa di Benedetto ed aveva ottenuto incarichi fiduciari e potere da Ratzinger ,non certo in linea con Bergoglio !!! Papa Francesco ,appena eletto , si è impegnato a fondo nel modificare le linee gerarchiche di potere con la sostituzione ed eliminazione della linea di comando del suo predecessore e non poteva certo graziare uno di quelli più vicini e beneficati da Benedetto .!!!! Secondo me,ma non ho alcun elemento per asserirlo,si è trattato di uno spoil-system effettuato con rozza prepotenza !!
Occorreva rimuoverlo a tutti i costi ed in modo che non potesse risorgere .Forse mi sbaglio , ma tutto il regno di Bergoglio è costellato di vittime illustri ,in qualche modo gerarchicamente vicino a Benedetto . Le accuse verso il vescovo di Ozieri e verso i famigliari del Card.Becciu sono un segno della volontà distruttiva di questo Papà regnante e della apparente energica azione di cancellazione del suo più illuminato predecessore .Per quanto riguarda la sorveglianza delle conversazioni di una sim appartenuta al cappellano vicino a Casarin ,mi sembra sia attività normale dei servizi segreti in difesa degli interessi della Nazione .stupisce invece ,a quel che leggo, che quella sim non fosse in uso al cappellano ma ad un immigrato irregolare : questo si è davvero contro la legge e contro ogni normale convivenza civile .
Ok
Senza contare che Becciu è la prima vittima di spionaggio abusivo e illegale, e per più motivi.
Anzitutto perché la sera del 5 settembre 2020, pochi giorni prima della sua «crocifissione preventiva» da parte del Papa (24 settembre 2020), mons. Alberto Perlasca – colui che (è emerso sia nel processo in Vaticano sia nel processo appena conclusosi in Inghilterra) aveva gestito tutte le trattative sul famoso palazzo di Londra, e per questo era stato bruscamente licenziato; alias l’autore del memoriale suggerito dalla Chaouqui (memoriale pieno di accuse prive di fondamento contro il suo superiore Becciu); alias il “protetto” che verrà inspiegabilmente stralciato dalla lista degli indagati; alias colui che diventerà il testimone chiave per cui il cardinale sarà rinviato a giudizio; alias colui che si contraddirà clamorosamente durante il processo svelando di aver fatto false dichiarazioni; alias colui che verrà premiato con un posto nella magistratura vaticana (!)… – ebbene costui ai primi di settembre 2020 scrisse un messaggio al card. Becciu per invitarlo a cena al ristorante romano Lo Scarpone: voleva ringraziarlo per la sua gentilezza. In realtà quella cena era stata organizzata, insieme alla stessa Chaouqui, per registrare illegalmente la conversazione tra i due (https://andreapaganini.ch/CASO_BECCIU_PROCESSO_XIII_files/cavallarotempo230924.pdf).
Tant’è vero che al processo l’avvocato di Becciu chiede a Perlasca:
«– Il conto della cena lo ha pagato lei? (domanda il legale del Cardinale al monsignore)
– Sì (risposta di Perlasca).
– Ma si è alzato per andare a pagare o è rimasto al tavolo?
– No, avevo paura di alzarmi perché temevo che il cardinale potesse sbirciare sotto il tavolo e magari vedesse qualche aggeggio per la registrazione».
Inoltre: un anno fa è emerso che alcune persone coinvolte, come Becciu, nel cosiddetto “processo del secolo” sono state spiate e dossierate in modo illecito – significativamente a partire dal luglio 2019, in concomitanza con l’apertura dell’inchiesta vaticana e con la firma del secondo dei quattro “rescripta” che hanno modificato la legislazione per incastrare Becciu – da parte di Pasquale Striano, ufficiale della Guardia di finanza in servizio alla Direzione investigativa antimafia, con il coinvolgimento di almeno un magistrato italiano e a quanto pare in collaborazione con membri dei Servizi segreti (deviati?). La domanda è bruciante: chi sono i mandanti di questa operazione dentro il Vaticano?
Senza parlare dell’abuso di intercettazione e divulgazione di chat private, del tutto irrilevanti per le indagini, ma utili a gettare fango su familiari o conoscenti del cardinale preso di mira, e quindi messo mondialmente alla gogna, senza che si sia trovato un briciolo di prova contro di lui.
Per restare aggiornati: https://andreapaganini.ch/CASO_BECCIU.html
Buongiorno è falso che don Mattia Ferrari sia stato spiato hanno spiato la SIM intestata al sacerdote ed in uso ad un migrante pare del Sudan quindi ha commesso un reato e chissà quante SIM sono intestate a questo prete