Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu ha presentato un’interrogazione di quelle insipide, che spesso la Destra fraintende saporite per difetto di gusto. In sostanza egli ha contestato alla Todde di aver nominato Eugène Annicchiaricò Segretario generale della Regione, di non aver ancora perfezionato la pratica con il decreto e l’assunzione, ma di aver comunque nominato Eugène (che, sia chiaro, non ha alcuna colpa ai nostri occhi, se non quella, veniale, dell’eccesso di autocompiacimento che sembra caratterizzare i suoi passi in questa avventura incidentata con i Cinquetasche) nella Commissione paritetica, epitetandolo “Segretario generale”.
Capirai!
In un Paese normale, queste sarebbero punture di spillo da lasciar perdere e da trattare per quello che sono.
Invece no. La sindrome da primi della classe ha colpito la presidente e il suo entourage, i quali hanno preso carta e penna e hanno risposto al Presidente del Consiglio con questa lettera.
Non so chi abbia redatto la missiva imperiale, ma sono certo che non l’ha scritta la Todde, troppo formalmente ‘intorcinata’ (termine proveniente dallo slang maddalenino) rispetto ai metodi, invece spicci, che caratterizzano l’operato di Madame. Tuttavia, mi è lecito sospettare che vi abbia svolto una certa influenza la stessa e misteriosa figura che ha ispirato la condotta fallace della presidente nel suo (assente) rendiconto elettorale.
Sono stato attratto dalla distinzione tra atto sostanziale (posto tra virgolette per pudore) e provvedimento formale (anch’esso virgolettato senza pudore di eccedenza) che il misterioso estensore ostende per dire che il procedimento di nomina del nostro Eugène non è stato perfezionato.
Sarei curioso di vedere come una risposta così articolata sarebbe stata accolta in sede di esame universitario di diritto (di un qualsiasi diritto, da quello romano a quello internazionale, passando per quello della punta della mia meridiana troncomediana), non dico da un docente, ma da un cultore della materia.
Abbagliato da cotanto abisso, ho preso sul serio la cosa e mi sono posto qualche domanda, soprattutto dopo aver visto che ieri la Giunta ha modificato, con delibera ancora non cliccabile, la delibera di nomina di Eugène. Mi son detto: vuoi vedere che rigirandola hanno scoperto che puzza di più?
Questa mattina, pensando e ripensando, concentrato in quei momenti di seduta obbligatoria ai quali ci obbliga la nostra macchina biologica, mi sono chiesto: oh bella, ma adesso, come lo pagano il povero Eugène?
Facciamo un po’ di conto: i bimbi hanno nominato il Segretario generale il 4 dicembre e sono arrivati al 22 gennaio senza uno straccio di Decreto di nomina e senza un contratto.
Volendo ricordare che non si gioca con le cose serie (la celebre muzza in mano ai bambini di cui parla Platone nel Simposio) la domanda diventerebbe: se la figura di Segretario generale è così necessaria per fare funzionare la “macchina regionale” o si è incoscienti o si è incompetenti a lasciarla vacante per un mese.
Oppure il ruolo è una sine cura, e allora tutto si spiega, ma come tale è troppo, troppo onerosa e, soprattutto, del tutto inutile, posto che il DG della Presidenza ha mantenuto intatte tutte le sue funzioni.
Arriviamo così nuovamente al culmine della mia produttiva seduta mattutina: come lo pagano, per quanto sia inutile?
Lo sa anche il meno esperto dei funzionari regionali che, senza bilancio regionale approvato, non si può “assumere” alcuno e siccome dal 1 gennaio la Regione è in “esercizio provvisorio” per volontà imperiale della Todde che vuole la riforma sanitaria prima del Bilancio, il Segretario generale, che viene assunto con un contratto da “esterno”, dovrà rimanere in modalità virtuale, per almeno altri due mesi.
Ecco, io qui risento l’odore dell’indifferenza alle norme che si respira leggendo le carte del rendiconto elettorale della Todde.
Perché deliberare il 4 dicembre 2024 e poi arrivare al 22 gennaio 2025, senza concludere la procedura?
Cosa lo ha impedito?
Una risposta può essere l’urgenza di non scoprire troppo l’assessora Manca mentre risolve i problemi della sanità sarda a colpi di cantieri di lavoro, ma non è una risposta credibile: Eugène realizza i balocchi della Manca col mignolo del piede sinistro e anche quando dorme, non sono attività di grande impegno.
A mio avviso è intervenuto quel folletto Cinquetasche che prima induce a agire e poi a verificare le norme che disciplinano le azioni, pretendendo che le seconde si adeguino alle prime. E siccome ogni starnuto che la Todde fa, Gasparetti dice sempre che è la prima volta nella storia che una signora starnutisce, bisogna dire solennemente che questa è invece l’ennesima fuga in avanti dal diritto e dalla ragione dei bimbi mastrucati che ci governano. Prima o poi si imbatteranno in un giudice a Berlino.
Sarà che fra il 4 dicembre e il 22 gennaio c’è stato quel che sappiamo e che ha prodotto la data emblematica del 3 gennaio “che tutto bloccò” (anche se non lo si ammette e si ripete che “si continua a lavorare per il bene della Sardegna”)?
Tanto va la gatta al lardo …….che ci lascia lo zampino !!!! Troveranno un giudice meno assonnato che insegni loro i crismi della correttezza gestionale ed il rispetto delle vigenti norme amministrative !!! Speriamo avvenga prima che la barbarie diventi consuetudine .
Un problema legato al limite massimo dei contratti da “esterno”? Magari ora hanno trovato la quadra.
Comunque sia sembra che ci sia molta improvvisazione. Mi pare che qualcuno abbia utilizzato il termine “sciatteria”.
Ah! Questa è veramente superlativa.
Professore Carissimo buongiorno; oggi leggere la sua mi è costato tre quarti di cappuccino ma bombolone salvo, al sicuro: un sobbalzo improvviso e criminale mi colse nel leggere l’atto che presumo sia riconducibile allo stesso e identico sospettato.
Ripreso dall’infortunio , così ..senza pensare alla sua provenienza, sì alla sua causa , mi è apparso il quadretto di una intuizione “letteraria”; la consideri un analogia di un episodio del romanzo dei Promessi Sposi , epperò nella sua “forma” “decostruita”.
Ovverosia di un Renzo Tramaglino , bardato di capponi e di un sospettoso ciuffo mal tagliato che chiede protezione Giuridica all’uomo di legge, con qualifica Manzoniana di dotto leguleio, AzzeccaGarbugli”
“ah , figliolo, Caso contemplato!” E via una declamazione di Grida e pregoni
Che altro non è se non uno squartamento , dozzinale e penoso, dei dispositivi di Verità in essi contenuti.
“Avete fatto bene, vi siete tagliato il ciuffo!”
Il destino di quei capponi compenso fu senza ombra di dubbio ben migliore
Egregio Professore, ho letto la nota con cui la Presidentissima Todde, risponde al Presidente del consiglio e mi ha colpito il temine “deliberazione giuntale”. In oltre trent’anni di amministrazione non ho mai sentito tale termine, per cui sono andato a cercare il significato di “giuntale” sul vocabolario Treccani: può significare “congiungere”, “unire”, ma anche “frodare”, “abbindolare”, “gabbare”. Per cui ho capito che chi ha scritto il testo ha voluto compiutamente darne il pieno e vero significato, cioè “delibera” che gabba o abbindola chi la legge. Complimenti al fine estensore, molto a digiuno di diritto amministrativo e vuoi vedere che è un ingegnere.
Da “Mantene s’odiu” a “Mantene sa cadrea”.
Curiosità: è stato pagato dal 4 dicembre al 22 gennaio? A quale titolo?
Ah! Leggendo la lettera di risposta di Madame noto l’espressione “decreto GIUNTALE” che trovo di un itaGliano orribile che ha fatto esplodere il correttore di Word e che il mio Prof. delle medie (ma anche quello delle superiori) avrebbe cerchiato in rosso “zaccandomi” un bel 2 con tanto di nota nel diario da far firmare ai miei genitori.
Pro caridade ‘e deus…
Ma quali norme?
I cinquetasche agiscono sempre e soltanto per propaganda e convenienza politica, poco importa cosa dice legge e persino Costituzione.
In particolare il loro moto è ‘prima si fa poi qualcuno aggiusta’.
Se andiamo al sito della regione Sardegna, delibere, si può ben notare nella delibera del 22-01-2025 n°4/31 viene subito messa la pezza in riferimento alla nomina del Segretario Generale della regione che in sostanza andrebbe a sostituire il signor Lo Russo che a Dicembre 2024 aveva abbandonato. Ciò che da più fastidio non tanto la nomina ma il fatto che determinate figure, ritenute indispensabili vengono trattate con una tale leggerezza.
Insomma tale figura è indispensabile? o serve per accontentare di volta in volta la sete dei partiti? Le conclusioni le lascio ad altri….