Cominciamo con la spina che mi porto nel piede da qualche settimana.
Dopo aver pubblicizzato le regalie del Consiglio regionale a privati, conoscenti e amichetti vari dei consiglieri regionali e dei consulenti della Presidente Todde, mi aspettavo che gli organi di informazione ci andassero dentro con più intensità, invece, solo due giorni fa, un giornale on line ha segnalato ciò che mi aveva inizialmente ferito ma di cui non mi ero potuto occupare: un contributo di 50.000 euro della Regione Sardegna alla Fondazione Marsilio Ficino, proprietaria della Università on line Unimarconi, che ha una sede periferica in Sardegna. Mi chiedevo il perché di un contributo alla Marsilio Ficino pari alla metà di quello erogato all’Università degli Studi di Cagliari. Poi, l’inchiesta giornalistica ha chiarito tutto: chi è il preside della Facoltà di Giurisprudenza di Unimarconi ? Guido Alpa, il mentore di Giuseppe Conte, mentore a sua volta della Todde. Commenti? Inutili e frustranti. Quanto è profondo il debito della Todde con Conte che i Sardi vengono costretti a pagare?
Sto preparando, e non so se mai riuscirò a finirlo, un lavoro sui rapporti tra la Sardegna e la Corsica. In fase di acquisizione della documentazione, mi imbatto in questo atto dell’ottobre 2023, a bocca di elezioni: l’Assessorato dei Trasporti affida a una società specializzata in mobilità, uno studio sulla fattibilità di nuove linee tra Bonifacio e Santa Teresa di Gallura . Niente di che, tutto regolare. Dato il nome dell’impresa, che sembrava rinviare a una società straniera, vado a cercarla e scopro che è sarda e che il titolare dalla primavera del 2024 è capo di gabinetto dell’Assessorato ai Trasporti (a meno che non si tratti di omonimia). Io ammiro sinceramente chi produce ricchezza, ma penso che il buon senso dovrebbe guidare chi distribuisce gli incarichi politici a non mettere in funzioni di arbitro delle politiche pubbliche chi esercita la professione, o per lo meno, non metterlo nello stesso settore di cui lui si occupa. Si chiama conflitto di interessi, ma si chiama anche decenza e buon senso. Invece no. È un po’ come se Berlusconi avesse dato il Ministero delle Telecomunicazioni a Confalonieri.
È in corso il confronto tra l’Assessora alla Pubblica Istruzione della Regione Sardegna e il mondo della scuola sul dimensionamento scolastico per il 2025/2026. Ebbene, la proposta assessoriale, pensata come equilibrata, ecumenica e bilanciata, sarebbe quella di sacrificare un’autonomia per provincia, con un taglio lineare che risulterebbe indolore per Cagliari e, forse, Sassari, ma dolorosissima per Nuoro e Oristano. Questo è il risultato di una visione burocratica dell’istruzione, propria della Germania dell’Est di un tempo. A chi piace.
L’informazione è in grave crisi, ma lo è più La Nuova Sardegna, il cui editore ormai ha una strategia molto esplicita: non cerca lettori, ma usa il giornale per costruire progetti che richiamano finanziamenti dagli enti locali, dalla Regione, dalle banche. Che La Nuova Sardegna sia appiattita sulle posizioni della Giunta regionale non è un segreto, anzi, è una linea editoriale esplicita. Che però La Nuova censuri la manifestazione dei comitati anti speculazione eolica a Saccargia, taccia dello scontro tra la Todde e il Gruppo di intervento giuridico sul rewamping dell’impianto di Nulvi e taccia sul fatto che la tanto celebrata moratoria stia mostrando, ora che le procedure di autorizzazione volgono al termine, una debolezza annunciata, dimostra che il giornale, col pretesto del carbone, è schierato con le pale ad ogni costo. È un fatto, non è più un’ipotesi. I soci sardi della Nuova Sardegna che dicono?
In questo contesto dove non si vede una visione strategica manco a pagarla, dove si viaggia malissimo, ci si cura peggio, si finanziano le Università on line anziché le proprie (per di più in annunciata crisi per il taglio profondo dei fondi di funzionamento ordinario trasferiti dallo Stato), si pagano e si fanno ricchi gli amichetti e si stanziano centinaia di milioni su progetti che non hanno neanche lo straccio di una seria verifica di fattibilità e di costi, come la celebre linea ferroviaria Abbasanta-Nuoro, l’informazione è rapita dal miraggio della manipolazione, dalla convinzione di far tutti fessi e contenti. Un contesto drammatico, dove resistono solo o i divergenti o gli assuefatti. Ma i normali?
Il rimedio ,prof, c’è e siamo in tantissimi a conoscerlo !!!! Il rimedio è solo elettorale : occorre che i prossimi turni elettorali cancellino i Contiani ,( ormai non più grillini ) da tutte le rappresentazioni politiche ed amministrative . Il grillismo , con tutto i suoi pregi (pochi,) e difetti , è morto ; il furbastri levantino , ha da subito visto la possibilità di appropriarsi della posta e giorno dopo giorno,dirigente dopo dirigente ha fatto in modo di tenere strette le chiavi con alcuni sodali a lui più congeniali ed eliminando tutti coloro che avrebbero potuto fargli ombra o ostacolo ai suoi disegni di potere personale . Le prime avvisaglie di dissenso all’interno di quel partito ( o ,come si voglia identificarlo ) ,fanno ben sperare , e quando la consistenza numerica alle adesioni dovesse ulteriormente ridursi fino a numeri da cespuglio, potremo essere certi che i maneggi levantini da leguleo azzeccagarbugli si affievoliranno nella stessa proporzione che si ridurranno i suoi consensi elettorali rubati tradendo le aspettative di tanta gente che aveva creduto nel movimento di Grillo ed a lui aveva dato piena fiducia .,In definitiva ,credo che la curva della sua popolarità sia in precipitoso recesso e con essa la capacità di maneggiare o favorire provvidenze verso organismi contigui ,non proprio asetticamente indipendenti .
Caro Paolo, riprendo il titolo del tuo post. Intitoli bene quando scrivi: “Forse non c’è rimedio”. Ma dico io, scrivi quel che leggi in una tabella, lo riporti testualmente, poni una domanda, un dubbio sulla opportunità che un’anonima università riceva soldi senza che abbia un titolo o che vanti un credito che la ponga in una posizione di vantaggio rispetto alle altre, e che fanno i lettori? Si esercitano nell’arte del benaltrismo! E ma tu, e ma quella volta, e allora quello che hai fatto (ovviamente mescolando pere con mele e forse anche cetrioli), quello che non hai fatto e così via facendo con il solo scopo di tentare di deviare l’attenzione. Propongo di emendare il titolo del tuo post che assume la nuova forma: “NON c’è alcun rimedio!”
Egregio signor Pisano, io sono stato tra i pochissimi che hanno contestato gli aumenti degli stipendi dei rettori. Non ho mai detto che la Ras non sovvenziona le università anche perché i pilastri di questo sacrosanto finanziamento vennero posti, col mio aiuto, quando ero presidente della Commisisone Bilancio del Consiglio Regionale. Ho solo detto che nell’elenco delle mancette, all’Università di Cagliari vanno solo 100.000 euro, alla Marsilio Ficino, 50.000. I primi sono giustificati nel merito non nel metodo, i secondi?
Quando cerco di ascoltare l’attuale Assessore degli EE.LL.FF.UU. che discetta di queste questioni, mi torna alla mente quando negli anni ’90 da geologo afflitto da cronico complesso d’inferiorità tecnica e da incolmabile senso di colpa (per via degli scempi che anche per “mano” amica si andavano compiendo fra cave e miniere all’ aperto) provavo ad assistere ai dibattiti sul PAESAGGIO. (è più di 30 anni che lo facciamo e qualcuno ci ha costruito carriere all’ università, alla RAS E NELLE SOVRINTENDENZE) per cercare di ascoltare tutti quelli che ritenevo più preparati di me. E non di rado mi imbattevo in un noto docente molto presenzialista all’ epoca, una volta era ingegnere un’ altra architetto, che parlava e parlava e straparlava sfoggiando sapienza teorica e sublime lontananza dal reale, finendo sempre per dare centralità al concetto di EPISTEMOLOGIA. Era abilissimo nel dire cose incomprensibili e ammalianti ai più ( che eks’interrogavano (“Itha bolli nai”?) su questo meraviglioso concetto 9scuro ma così adattabile alla materia…. Cosi facendo ol mitico prof. procaccio’ a se e ad altri colleghi, fra le altre cose, incarichi per PUCs, PUPs (nel senso di plurale!). Ecco questo ASSESSORE così dotto e compassato, sempre alla ricerca di espressioni colte e misurate nel contempo, mi sembra se non proprio preciso e identico a quel docente prestigioso. Stessa scuola stesso style: sublime nella sua disarmante teoretica evanescenza. Non mi meraviglio dunque che ancora fiocchino come neve, torri eoliche che hanno dimensioni pari a metà dell’ altitudine di TAVOLARA, Monte Minerva, Monte Santu PADRE o dell’ altezza relativa dell’ ORTO BENE su NUORO, più di un terzo di MONTE SANTO e MONTE PELAU, più alte di Capo Caccia e così via. Fare regole a tempo scaduto: sembra un vizietto per annoiati. La scienza “a babbu mortu” mai prima cioè quando serve, anche perché schierarsi con la scienza libera è Pericoloso. E’dunque la scuola dell’epistemologia fine a se stessa per shakerare la fantasia di studenti, dottorandi e taluni sindaci in estasi. E siamo così che dopo 20 anni dai primi insediamenti di pale la RAS non ha deciso nulla che sia utile a tutelare il paesaggio “rurale”, collinare, montuoso a così spiccato controllo geologico, così come vuole e attende sa 20 anni il “Codice Urbani”.
È chiaro, i cinquetasche quando stanno all’opposizione sbraitano, insultano e urlano vergogna ogni tre per tre. Salvo poi strapuntinarsi alla grande quando governano.
Sono convinto che sia pura utopia aspettarsi da report la stessa indagine in Sardegna. Ad maiora.
Uno sperpero assurdo arriva da Castelsardo. Si spendono 750 mila euro per una notte con una cantante che dicono famosa: 471 mila euro lu mette la Regione [ 250 mila l’assessore al Turismo e 221 mila la Pro Loco ma sono della Regione) e 278 mila del comune. Da tenere presente che il costo del personale del Comune dal consuntivo 2023 ammonta ad euro 1.361.853,78 pari al 20 per cento del totale speso per una notte. Ciò vuol dire niente assunzioni e scarsissima manutenzione. Il nuovo che avanza. Logica vorrebbe che sarebbe stato meglio sponsorizzare le manifestazioni in bassa stagione: primavera e autunno con un sicuro ritorno economico.
Alberto M nel 2003 le regole erano diverse e se non sbaglio la costruzione fu richiesta dai Comuni e nulla poteva fare la Regione certa sarebbe bello sentire la voce di Mauro Pili
Cadono con sempre più frequenza impetuose bombe d’acqua, ma le sorgenti continuano a gocciolare come prima.
Tutti combattano contro i mulini a vento ma vedendo solo la pagliuzza mentre lo stato getta nel calderone anche i rifiuti nucleari per costringerci a un compromesso minimo.
La regione continua sulla propria via, mentre i sardi trepidano sulle soluzioni proposte.senza vedere utilità ed effetti pratici .
Ora perché non governare questa” bomba d’energia” imposta, perché non creare un’ unico ambito regionale anziché pensare a piccole comunita energetiche con tariffa unica come lo è Abbanoa. Ogni propietario di un impianto solare dovrebbe mettere a disposizione l’ energia prodotta ed i Sardi pagare quanto realmente costa l’ energia tenendo fissi i costi di sistema ed in caso di orari in cui c’è la bomba d energia pagarla pochissimo e aumentando il costo in base alla scarsità regolandosi consapevolmente così nei consumi.
Perché ogni persona rispettosa delle leggi e del prossimo deve ricostruire utilizzando la stessa cubatura ed altezza mentre ciò non vale per gli impianti eolici la ragione non ha forse la competenza primaria, In Francia stanno per mettere in produzione quinoa una turbina eolica verticale di altezza di 12 metri con rotore di 3,5 metri e potenza di 10 kw da abbinare pure ai campi fotovoltaici.
Non occorre imporci pale mostruose quando possono essere messe centinaia di piccole pale dove non impicciano a nessuno
Mah! questa mia non intende esserLe di nessun conforto , Professore, ..ma , proprio l’altro ieri la mia consorte mi riferiva intorno alla “allegra” ripartizione consiliare in Regione. Origine: Vox populi molto intensa e con flussi consistenti dal Salumiere al Bar di sotto casa, dall’estetista fino a ogni dove, .. sociale.
La comunicazione , certo con diverse sfumature nonché condite da quell’attributo di “piacevole” pettegolezzo si insinua sempre malgrado La Nuova.
Tornando a bomba sull’eolico e soprattutto sull’evento Saccargia e con particolare riferimento al video che su di esso ha fatto l’emittente Videolina , NON posso non notare una certa ostinazione nella auto promozione parolaia delle facce che rappresentano la lotta PRATOBELLO (che è sacrosanta e giusta).
Che dire?! Professore mi permetto prendere a prestito un suo significativo aggettivo: Piccoli Goku crescono!
C è un palcoscenico PRATOBELLO che avanza inesorabile.
Chiedo venia, ma qualcosa non mi torna a proposito della notizia iniziale sul contributo di 50.000 (cinquantamila) euro della RAS alla Fondazione Marsilio Ficino. Intanto 50.000 euro non mi sembra una grossa cifra (a meno che non sia saltato per errore qualche zero), ma uno può dire che è una questione di principio. Poi, a me risulta che la RAS dà alle due università sarde contributi milionari a vario titolo, anche per salvarle dai tagli ministeriali, come leggo su indip
https://indip.it/atenei-senza-fondi-dalla-regione-8-milioni-e-i-rettori-si-aumentano-gli-stipendi/
Su Indip leggo anche che il Rettore dell’università di Cagliari vede aumentata la sua indennità di carica da 60.000 a 132.000 euro, con effetto retroattivo al 2023 (sempre che ciò che si legge sia vero, ma non ho motivo per dubitare). Voglio dire: stupisce di più che la RAS dà 50.000 euro di contributo a un’università online (le università sarde non sono online, dunque si aggiunge un servizio importante) o che il Rettore di Cagliari veda la sua indennità schizzare da 60.000 a 132.000 euro?
Per spiegarmi meglio: se vogliamo parlare di moscerini, va bene, poi però ci sono pure gli elefanti.
Il rimedio c’è, la sua informazione.
Personalmente invierò il suo articolo.
Buona giornata.
L’ultima puntata di Report ha sbalordito i telespettatori con l’inchiesta sui contributi pubblici, elargiti a piene mani con la tecnica del maxi emendamento. Il PM accusatore era un deputata dell’assemblea siciliana, appartenente al Movimento 5 Stelle. Aspettavo un riferimento alla Sardegna dove si pratica lo stesso sport. Niente così come fa il Fatto di Travaglio, qui è tutto ok. Non ci sono capi bastone, non si fanno donazioni agli amici, parrocchie in testa. Per dire l’informazione italiana…
Le pale eoliche attualmente presenti nel territorio di Nulvi però sono alte 50 metri non sono i mostri da 250mt con le quali intendono rimpiazzarle, sei sicuro che non si vedranno da Saccargia?
Sono d’accordo, ma non credo che nasconda alcunché, solo l’errore di usare il giornale come strumento di propaganda volto a suscitare la ribellione che non ci sarà.
Caro professore, a proposito delle pale eoliche e di Saccargia. Sarà vero, come dice lei che La Nuova Sardegna tace colpevolmente, ma quello che stanno facendo l’ Unione Sarda e Videolina è ancora peggio. Stanno facendo passare come vera una cosa falsa, cioè stanno facendo credere che le pale eoliche verranno piazzate davanti alla basilica di Saccargia tanto da alterarne la visione. Tutto falso, e credo lei lo sappia bene. Quello che viene definito il parco eolico di Saccargia altro non è che il rinnovo di un vecchio impianto che dista dalla basilica alcuni chilometri (siamo nel territorio di Nulvi Tergu e Ploaghe) e la cui costruzione risale al 2003, quando presidente della regione era, udite udite, quel Mauro Pili che adesso è diventato il portabandiera degli anti-eolico e ispiratore, più o meno occulto, della raccolta di firme Pratobello24. La verità, che quasi nessuno dice, è che queste pale da Saccargia neanche si vedranno se non in minima parte dietro una collina. Per concludere le chiedo: cosa nasconde questa palese disinformazione? Che interessi ci sono dietro questa campagna di stampa? Grazie