Ci ha irritato, nei giorni scorsi, la supponenza con cui da Viale Trento, non sappiamo bene chi, ma sospettiamo sia stato il responsabile della comunicazione, è stata tacciata di falsità la notizia, che noi, invece, abbiamo dato con ottimo grado di approssimazione alla verità, delle imminenti dimissioni di un’assessora, ennesimo sintomo di crisi sbriciolante della compagine toddiana. L’Unione Sarda, con frettolosa e posticcia soddisfazione, ha citato genericamente un blog come fonte della presunta ‘cantonata’ (termine usato sempre dall’emittente di Viale Trento).
Una cosa è certa: questo sito non ha mai mentito, se sfidato sul terreno della verità (e mi immagino cosa succederà quando Inde Licata Speciale comincerà la sua rubrica su Sesso -etero-omo-trans – e potere a Cagliari) accetta la sfida.
Era forse una tarda mattinata di novembre, la settimana volgeva al termine, quando il gabinetto di un’assessora (se nuovamente smentito, pubblicherò la foto) inviò a tutto il personale la seguente Mail:
“Gentilissimi, l’assessora Tal dei Tali ha il piacere di informarvi che martedì 19 p.v. dalle ore 9 farà un giro degli uffici per un saluto. Sarebbe gradita la presenza, qualora fosse possibile, anche di coloro che beneficiano del lavoro agile. Cordiali saluti”.
Adesso ragioniamo.
Un’assessora che è in carica da nove mesi, non fa un giro di saluti per presentarsi. Su questo credo si possa essere tutti d’accordo.
È troppo presto per fare gli auguri di Natale e comunque è tradizione non farli in pellegrinaggio itinerante per gli uffici.
Si può sempre ipotizzare che l’assessora volesse fare un giro per richiamare tutti a efficienza e presenza, ma allora non avrebbe avvertito gli uffici, piuttosto si sarebbe presentata d’improvviso e avrebbe verificato de visu il grado di efficienza della struttura dinanzi a uno stimolo inatteso.
I fatti successivi sono i seguenti: la visita non ci risulta ci sia stata o, questo è l’unico dubbio, è stata ‘girata’ a saluto fine a se stsso).
Se ne ricava che la Todde deve aver ravvisato che il momento non era propizio per le dimissioni e abbia chiesto all’assessora di soprassedere. Tutto legittimo e anche ragionevole, ma non si dica che qui si diffondono balle.
La verità è che l’amichettismo clientelare della Todde non sta riuscendo a governare né la macchina amministrativa (Sanità, Trasporti, Agricoltura e Industria sono al rigor mortis), né quella politica.
Funziona solo il consenso, diciamo così, compensato a cariche o stanziamenti.
È evidente che la legge sulle aree idonee, alla quale la Todde si è vincolata eccessivamente, sta ingessando il Consiglio regionale in una spirale di inconcludenza. La legge è ormai priva di robusti fondamenti giuridici, può forse normare il superfluo, ma non la materia – le aree idonee – per la quale è entrata in Aula. Nel frattempo, però, ha bloccato l’ingresso in Consiglio della finanziaria, la prima della legislatura, la più importante, quella accompagnata dal principale strumento di pianificazione, il Piano generale di sviluppo.
Il famoso assestamento da 600 milioni, che avrebbe dovuto liberare spesa prima della chiusura contabile di fine anno, è stato pubblicato sul Buras il 22 u.s. e quindi ha determinato promesse, ma non ancora spesa. Nel frattempo, per fare solo un esempio, la Regione ha fatto il riparto dei fondi per le scuole paritarie dell’infanzia con quasi due milioni di euro in meno rispetto all’anno scorso, costringendo non poche di loro a uno sbilanciamento finanziario assolutamente immotivato e rischioso. Nella Sardegna della Todde, le scuole non ricevono i fondi previsti per legge, le associazioni degli amici, quelle per le feste di Capodanno, diventano ricche.
Le ricche promesse dell’assestamento sono servite a ammorbidire un’opposizione acefala che, dinanzi al crollo giuridico della norma sulle aree idonee, anziché contrapporsi e stare ferma, si è messa a trattare su aspetti marginali del dispositivo (Deriu ha guardato in faccia gli oppositori in crisi di vocazione e li ha ipnotizzati a ragionamenti a spirale, come Kaa con Mowgli). Il ventre molle dell’opposizione è Fratelli d’Italia. Come sempre, la Destra italiana, intransigentissima e durissima nelle piazze, è caduta sulla cotica assestamentaria. In realtà le lobbies dell’energia sono in piena attività a 360 gradi e tutti i tecnici dei diversi partiti hanno pressioni perché nella legge ci sia qualche codicillo che le avvantaggi; insomma, un mercatino delle pulci indecoroso.
Neanche il femminismo jihadista che presidiava uno dei fronti di propaganda della Giunta sta più funzionando a dovere. Parrebbe che la Giunta delle donne al potere stia valorizzando, ma non lo sa, figure che hanno pendenze imbarazzanti proprio sotto il profilo dei diritti fondamentali all’integrità del corpo e alla dignità delle persone. Tutto è noto a chi si occupa di queste cose, ma non lo è a chi, accecato dal potere e dalla promiscuità civica cui il potere espone, si affianca a figure con profili di discutibilità a dir poco alti.
È in questo clima di inconcludenza inconsapevole che sta maturando lo sfarinamento di una maggioranza che ha già perso lo slancio, che è troppo presenzialista a feste, sagre, benedizioni, aperitivi, convegni, ma che non governa perché non sa farlo; noi vogliamo documentare questa decadenza da eau de toilette sulle gote e pipì tra i piedi.
Professore buon giorno.
Sono fuori tema, lo so, ma la mia è solo una gentile segnalazione per un articolo apparso sulla Gazzetta Sarda riguardante un divertente florilegio adulatorio alla viceré Todde per la sua performance alla assemblea Costituente del defunto movimento cinque stelle.
Le assicuro : BELLISSIMO. Involontaria comicità linguistica di prim’ordine.
La saluto, buona giornata.