Un postino fugace mi ha recapitato, anonimamente, un parere legale che l’Avvocatura dello Stato ha rilasciato al Segretario generale della Regione, il Romano che tutto prima bocciava e che ora, evidentemente, tutto dovrebbe far promuovere.
La richiesta di questo parere, di per sé inconsueta, dato che la Regione ha una robusta (pletorica) e ben retribuita Avvocatura, colpisce per il soggetto che pone il quesito e per la tematica.
Il parere non è stato richiesto sull’eolico. Data la conclamata insonnia che accompagna le notti della Presidente, angosciata per non riuscire a fermare le innumerevoli richieste speculative di installare pale e pannelli su tutto il territorio regionale, uno si aspetta che il (mooolto ben retribuito) Segretario generale condivida le angosce (e magari l’insonnia) della sua dante causa, studiando ed elaborando strategie giuridiche e raffinati meccanismi legislativi per produrre concreti atti amministrativi, almeno per fermare le istruttorie delle richieste ancora in corso (invece risulta che siano, appunto, tutt’ora, in pieno svolgimento all’interno delle strutture regionali, senza che giunga nessuna direttiva o indicazione in merito).
Invece, no.
Il Segretario generale, in data 28 maggio, quindi nel pieno del dibattito scaturito dall’approvazione da parte della Giunta Todde del (deboluccio) DdL Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio e dei beni paesaggistici e ambientali, si è rivolto all’Avvocatura dello Stato per chiedere, in sostanza, se sia lecito riconoscere ai Direttori generali soggetti allo spoils system un «trattamento economico supplementare», una mancetta di buonuscita.
Certamente non un problema centrale per le sorti della Sardegna, anche perché, fino ad oggi, è pacificamente accettato da tutti gli interessati che, al cambio del governo regionale, lo spoils system delle direzioni generali sia un fatto scontato e senza costi ulteriori.
In realtà, l’applicazione di questo istituto del nuovo millennio, è stata sempre feroce e ferrigna da parte del Centrodestra trionfante (non ha mai fatto prigionieri), meno da parte del Centrosinistra (più incline a reclutare gli uomini e le donne della terra di mezzo, o che si coricano in mezzo, che dir si voglia), ma in ogni caso mai contestato dagli interessati.
La legge, in materia, è chiarissima e chi “partecipa”, facendo domanda per una Direzione generale, lo fa con scienza e coscienza.
Quindi è difficile capire questa urgente necessità (così viene definita nella nota di richiesta di parere) del Segretario generale di voler riconoscere un «trattamento economico supplementare» ai Direttori Generali uscenti, sostenendo che lo spoils system è un fatto accidentale non prevedibile e quindi da indennizzare.
La risposta dell’Avvocatura dello Stato, tutta in punta di diritto, non solo non lascia spazio all’interpretazione del Segretario generale (lo spoils system non è un fatto “accidentale o imprevisto”, ma è ben noto e ha una scadenza precisa), ma lascia trasparire quasi una ironia di fondo (ma che cosa mi stai chiedendo? La legge è chiarissima….).
Questo quesito, fuori contesto e senza speranza, rende evidente che il Segretario generale, provenendo dal mondo dei dirigenti statali che sono distinti in due categorie (dirigenti di prima fascia e dirigenti di seconda), sta sposando la tesi di qualcuno dei dirigenti regionali, soprattutto tra quelli che riescono a galleggiare con qualunque governo regionale, secondo la quale, una volta nominati direttori generali, non si può tornare ad essere dirigenti “semplici”, ma gli deve essere riconosciuto uno status, soprattutto economico, che li salvaguardi sempre e comunque.
La questione, che veramente di per sé non meriterebbe grande attenzione, in realtà rappresenta il sintomo di un tentativo di creare l’ennesima lobby di quelli che devono essere garantiti sempre e comunque, ovviamente a spese del pubblico erario. Si intravede la volontà di qualcuno di creare un “circolo” limitato di dirigenti, strettamente contiguo al sistema politico, destinatario in via esclusiva degli incarichi di vertice, nel quale il ricambio sia limitatissimo e possibilmente solo per cooptazione.
Questo garantisce anche quel sistema politico che non ama confrontarsi con una dirigenza pubblica poco incline a piegare le norme e le regole ai desiderata del momento. L’ultima tornata di nomine delle direzioni generali degli Assessorati, lascia intravedere qualche pezzetto di questa logica (persone che hanno servito fedelmente con la Giunta Solinas, si ritrovano, senza o con scarse competenze specifiche come richieste nei bandi propinati come innovativi, nelle nomine della Giunta Todde), e in questo contesto si inserisce l’iniziativa, frustrata, del Segretario generale, evidentemente già ben inserito in questi circoli di questuanti e postulanti, magari anche pensando al proprio futuro.
Infine, il parere dell’Avvocatura mette una bella zeppa alla possibilità di sostituire i Direttori amministrativi e Sanitari delle Asl. Questi sono tutelati, dice l’Avvocatura, da due sentenze della Corte Costituzionale, per cui è probabile che li si possa spostare ad altro incarico, ma anche che non li si possa pagare di meno fino alla scadenza del contratto da loro firmato. Uh, che storia lunga! Eh già, questa è filosofia per my Shallow, bisogna essere pratici e veloci, o meglio, praticoni e parassitari, insomma ottimisti e viva sant’Antonio!
Lungi da me difendere il Prof. Maninchedda, non è ha bisogno, e sono certamente poca cosa per farlo, ma mi pare di capire che il nocciolo della questione non stia tanto nel “fatto in sé”: di questo tipo ne abbiamo visto e letto tanti e ne vedremo ancora purtroppo scandalizzandoci spesso poco per averci fatto un po’ l’abitudine. Penso invece che ciò che si voglia far emergere sia che all’interno di in un contesto che predica la distanza dai privilegi di qualsiasi casta, che idealizza insomma un pseudo concetto di equità (non hanno mai letto né Aristotele, Ulpiano o SantìAgostino), ma poi lo stesso contesto (“politico”) induce a salvaguardare qualcuno a discapito di altri. Penso, come ricordato spesso dal Prof. Maninchedda, alla sorte dei poveri giornalisti dell’Ufficio Stampa, che con altro e con questo governo vengono declassati ad un contratto non loro, e magari come fece il buon Solinas vengono cacciati dalla sera alla mattina solo per l’intento improvvido (vedi le cause perse) di farne fuori uno. E questo con la semplice scusa di una riforma dell’Ufficio Stampa divenuto Comunicazione. A loro nessun non è stata concesso nessun paracadute. Anzi, ad oggi, molti di essi, grazie alle schifezze dei consulenti e dirigenti di Solinas, non viene neanche corrisposta la disoccupazione per errori commessi dall’Ufficio del Personale della Regione Sardegna, ad oggi la nuova Presidentessa non ha un ufficio stampa perché, oltre ad aver clamorosamente superato i suoi limiti di assunzione, nei fatti, non ha un contratto da offrirgli, se non quello da quattro bicchi che i candidati della penisola scelti ovviamente per somma “competenza” rifiutano con una risata come fece il lombardo Leghista con Solinas quando provò a sostituire il Capo Ufficio o Direttore Rai. Che dire se non chiedere la carità di Dio.
Caro Paolo,
un tempo c’era un attore comico di origine cagliaritana le cui frasi iniziavano sempre con un “pare che, si dice”, et similia. Anche in questo caso si dicono tante cose.
Una di queste racconta che l’istituto degli emolumenti supplementari, una sorta di cassa integrazione ordinaria per garantire il mantenimento del livello retributivo dei poveri DG della RAS (gente che naviga attorno ai 6- 7000 mila euro al mese), trovi fondamento in un articolo di legge o nel loro contratto.
Si dice pure che in passato il supplemento fosse garantito ai DG retrocessi per anni cinque, ossia per l’intera legislatura.
In tal modo, chi avesse vinto alla lotteria della nomina (eminentemente fiduciaria) per una volta in realtà avrebbe mantenuto lo status per anni dieci.
Recentemente, poverini, il paracadute è stato ristretto ad un anno solo con l’evidente effetto che la velocità di atterraggio su terra e sassi ha provocato graffi e contusioni varie. Ma il nostro cinque occhi ci vede lontano e ha trovato il modo rovinare le vacanze ai defenestrati (pochi, la metà sono gli stessi dello scorso giro) prevedendo per loro un atterraggio a velocità pari a circa 200 km/h (caduta libera senza paracadute). Insomma, uno schianto mortale.
Ma data l’usanza di non rimanere con il cerino in mano, il segretario generale ha ritenuto chiedere un parere all’avvocatura dello Stato (l’ufficio legale della RAS sarebbe stato in evidente conflitto di interessi).
Per chiedere se per caso la Regione dovesse ancora pagare il supplemento agli sfortunati che non sono stati confermati.
Ciò detto, se fossero fondate le voci di chi dice che si tratti di uno specifico articoletto mi sa proprio che il supplemento dovrà essere pagato.
Con buona pace di tutti: contribuenti, cinque grilli e avvocature varie.
Amen
I direttori generali si dividono in due categorie, gli interni (dipendenti dell’amministrazione regionale e degli enti) e gli esterni. I primi, quando non confermati al cambio della giunta regionale, ricevono lo stesso trattamento economico per i successivi 12 mesi. I secondi invece possono ricevere all’atto della nomina una integrazione del trattamento economico che tenga conto della temporaneità dell’impiego e delle condizioni di mercato relative alle particolari professionalità possedute.
La legge regionale 31/1998 – disciplina del personale e del l’organizzazione degli uffici della regione -è sufficientemente chiara sull’argomento.
Purtroppo non vedo miglioramenti tra una legislatura e l’altra, ieri finalmente una una proposta in cui si cerca di ragionare su eolico e ambiente, ma vedo che si fa anche appello a una classe intellettuale che non esiste il sardo aspetta la voce del padrone, ma se delle persone che hanno preso quasi il dieci per cento stanno fuori perché promuovere tanti referendum e non uno sulla legge elettorale……… A scusate siamo in una democrazia!!!!!!!!!!!!! Casareccia
Egregio Max, la stizza ti acceca. Ti sfugge che a dire ciò che ho riassunto sia l’Avvocatura dello Stato. Ma tu certamente sei più competente dell’Avvocato dello Stato, si vede!
Volevo solo ricordare alla Todde che la Baronia stà.morendo di sete ! Tra una pala eolica e un comizio per l’autonomia forse un piano acqua d’em.ergenza ci starebbe bene!
Ajo’ Sardegna, ma non c’è nessuno magari “sopra le parti” che dia un contributo alla questione? Dove sono finiti gli intellettuali che contano,i tanti scrittori,gli esperti in materia, boh c’è un brutto silenzio,la premio Nobel Grazia si sta rivoltando nella tomba insieme alle sue donne.Si non commo cando?
Non mi stupisco più di nulla !!!! Da questa amministrazione e dai tecnici ” importati” ci si può aspettare di tutto e persino il contrario ..dopo il risultato elettorale pensavo e forse l’ho anche scritto che occorreva dotarsi di pop-vorn e di un balcone per assistere alle probabili inefficienze grillo/contiene : mi sono sbagliato ,!!!! Occorre uscire dall’,osservatorio ed andare in piazza a protestare prima che l’arroganza,la supponenza, l’incapacità e l’,inettitudine facciano danni irrimediabili !!!!!
Siamo davvero vicini al punto di “non ritorno “.
Poche volte ho letto un’accozzaglia di fesserie come in questo articolo. Secondo voi tutto è aleatorio… tutto è opinabile. Invece no, lo spoil system non è legittimo ed i compensi sono legati a contratti con clausole previste da leggi nazionali. I contratti non si applicano in qualche paese del terzo mondo… forse metitereste di andare li a saggiare quella qualità giuridica.
Faccio veramente tanta fatica a immaginare che un organo di vertice dell’amministrazione, scelto evidentemente per la sua (presunta) competenza, possa aver richiesto un simile parere. Oltre al fatto che le richieste di parere sono spesso frutto del raffinato ragionamento vai avanti tu che a me vien da ridere.
Direi alla Todde: “la Politica È Filosofia; ovviamente la polichetta NO”
Direi alla Todde: ” la Politica È Filosofia; ovviamente la politichetta NO”