Ieri, nelle televisioni locali, sono passate prevalentemente le immagini della vittoria del Cagliari (e ci siamo rallegrati) e di Elly Schlein in Sardegna (e siamo stati sopraffatti da una botta di profonda tristezza).
Prodi ha criticato giustamente la candidatura della Schlein come capolista nelle circoscrizioni Centro e Isole.
Lo ha fatto con un argomento semplice: “Chiedere il voto e poi non fare l’europarlamentare provoca ferite alla democrazia che scavano un fosso”.
Non serve dire altro.
Ebbene, i Sardi del Pd, come loro recente costume (nel passato non si facevano piallare da Roma in questo modo bieco e ostentato), carenti di identità politica quanto gonfi del solo orgoglio folkloristico dei costumi tradizionali della sagra di sant’Efisio o della Cavalcata Sarda, hanno accettato senza battere ciglio che il capolista alle europee non sia un sardo e che l’unica sarda candidata sia una stimata, quanto sconosciuta ai più, psicologa cagliaritana con ascendenze nuoresi.
Dopo aver imposto la Todde ai Sardi (sperando di preservare il Piemonte per il Pd e non riuscendovi) la Schlein continua a essere radioattiva anche per quel residuo minimo di pensiero autonomistico che villeggia dentro il Pd.
Ma ciò che è peggio, è che ieri ci si è trovati di fronte al Pd menzognero, al Pd manipolatore peggio dell’assessore Cinquetasche del Lavoro, che non potendo fare annunci quotidiani sul proprio operato, fa quello sull’inizio dei lavori del reparto di oncoematologia di Sassari, che evidentemente non è opera sua. Io sono passato nel mondo dell’oncoematologia e mi fanno schifo le azioni propagandistiche condotte su quella disperazione.
La Schlein ha parlato di lotta all’eolico.
Dove?
Da parte di chi?
Ad oggi la Giunta ha varato un disegno di legge scritto così male e così ininfluente che fa venire il sospetto di essere stato scritto per non bloccare nulla.
Sul Tirrenhyan link la Giunta si è svegliata solo quando ha visto la gente scendere in piazza ed ha assunto, e non poteva essere diversamente – perché quel cavo lo volle Giuseppe Conte – una posizione banalmente calmierante, di ascolto, mentre non è più il tempo dell’ascolto, essendo le decisioni assunte in fase esecutiva.
Perché si accetta di essere così spudoratamente presi in giro?
Oggi Il Foglio ospita un articolo di Tommaso Nannicini, già Harvard oggi Bocconi, già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Matteo Renzi, che parla, tra le altre cose, di una patologia del Pd: il cambiamento opportunista: “il cambiamento è vitale nelle organizzazioni collettive. Non cambiare significa non pensare, col rischio di estinguersi. Ma c’è un cambiamento che matura da una riflessione profonda, aperta. E un cambiamento che nasce dal muoversi in modo continuo, schizofrenico, allucinato. Nel Pd, c’è chi incensava Blair quando faceva i convegni con D’Alema e lo demonizzava quando li faceva con Renzi. C’è chi voleva cambiare l’articolo 18 per fare il moderno, ma lo vuole reintrodurre per fare il puro. C’è chi andava in televisione a fare il supporter (sfegatato) di Conte e poi il supporter (altrettanto sfegatato) di Draghi”. Non lo avrei saputo dire meglio.
Ieri è stata anche la giornata della Meloni in Spagna, della Meloni vera, quella di Destra-Destra. Una Meloni che meriterebbe un’opposizione seria, forte, dura, coerente. Un’opposizione che non c’è.
Io mi sento normale, nel senso gallurese del termine, cioè che non mi do un valore superiore a quello che ho e che riconosco agli altri (mi sagummidju), però mi sento profondamente diverso sia dalla Schlein che dalla Meloni. Culturalmente mi sento un cristiano liberal-socialista europeo, con solide radici azioniste e con un programma politico per la Sardegna di indipendenza e federalismo. Vorrei votare un Partito Federalista della Sardegna che non c’è (ho provato a farlo e sono stato battuto dal bipolarismo e dalle toghe rosse – e mi fa rabbia che ci siano riuscite quelle più cieche che non hanno neanche chiesto scusa per le solenni fesserie messe per iscritto sul mio conto, senza mai riuscire anche solo a formulare un’accusa).
Ogni tanto in Italia il mondo laico riformista prova a dar vita a una terza forza realmente liberale, realmente riformista, realmente europeista e federalista, e poi fallisce per liti sulla leadership o se lo fa, lo trasforma in un partito centralista romano che io inevitabilmente leggo come l’ennesimo e nuovo strumento del colonialismo italico.
Sono un sardo normale senza possibilità di voto e mi dispiace.
Unica consolazione: ieri ho dato mandato al mio avvocato di denunciare un pregiudicato che in rete continua a insultarmi secondo il reato per il quale è stato ripetutamente condannato. È la prima volta che lo faccio con questa determinazione. Solo fargli venire un po’ di mal di testa e qualche preoccupazione finanziaria è motivo di grande soddisfazione. Se vincerò, devolverò in beneficienza.
Come ha detto il professore i cinque tasche continuano a dare dimostrazione di pochezza prendendosi i meriti del lavoro altrui.
Per carità 👎
…mi chiedo da dozzine di mesi quando nel CDX si comincerà a fare una seria opposizione ai Giorgia’s Bois …. così come dovrebbero fare una opposizione seria agli Elly’s Bois nel CSX . Anche alla luce dei primi vagiti dei Todd’s Bois in Sardegna.
Gentile professore, sono d’accordo sulla sua analisi: la destra-destra italiana è sempre più pericolosa. A rischio i diritti sul lavoro, sulla salute, sulla scuola. Un problema reso ancora più grave dalla debolezza di un’opposizione divisa, spesso populista e trasformista.
Quanto alla sua denuncia, la condivido da cittadino, pur non sapendo a chi è rivolta. Giusto dare un segnale contro la presunta impunità di chi usa Facebook come fosse il bar, dove lo sbronzo insulta gli altri avventori.
Questa destra nazionalista, falsamente tutta patria e famiglia, mi fa paura.
La sinistra e il PD mi creano un angoscioso sconforto.
Tutta questa confusione è pericolosa. Questo opportunismo. Concordo in pieno. Mi chiedo a che valga ricoprire cariche importanti senza onore.
Sul personale: penso abbia fatto bene a denunciare. Si è molto stanchi di accuse più o meno velate e per di più pubbliche.
Sarebbe meglio farle con denuncia e quando il potente è sullo scranno e, beninteso, se si ha uno straccio di prova.