Mi sono chiesto perché la Giunta Todde non abbia, tra i primi suoi atti, approvato un Disegno di legge che abroghi la legge regionale 10/2021 voluta da Solinas, quella dei superstaff del Presidente e degli assessori (70 persone in più rispetto alla norma precedente).
Era stata definita giustamente un poltronificio, ma ora che chi era all’opposizione (si fa per dire) di Solinas è al governo, la stessa legge risulta improvvisamente intoccabile e immediatamente e incoercibilmente utilizzata.
Ho capito la ragione ieri, quando un consigliere regionale pentito (uno dei pochissimi cui rivolgo ancora la parola, dopo il tradimento della ragione operato con la genuflessione grillina) mi ha inviato la tabella dei compensi.
I soldi e il lavoro Premetto che non sono un pauperista e che penso che chi ha ruoli e responsabilità pubblici debba essere remunerato molto bene. Però, ci deve essere sempre una proporzione tra le responsabilità che il lavoro comporta o rappresenta e il compenso ricevuto.
Per esempio: oggi il compenso di un consigliere regionale è molto trasparente ed è disciplinato da un’intesa della Conferenza delle Regioni (costruita su base comparativa della retribuzione dei consiglieri regionali di tutte le Regioni e con specifiche voci di costruzione della retribuzione) e accuratamente descritto in questa pagina del sito del Consiglio regionale. Ammonta a 10.450 euro lordi al mese, cui possono aggiungersi o 600 o 300 euro a seconda della distanza del luogo di residenza. In totale, più o meno, 125.400 euro lordi all’anno.
Il Presidente della Regione, invece, guadagna 156.000 euro lordi all’anno.
Un Direttore generale della Regione Sardegna, dopo l’ultimo contratto, guadagna 166.000 euro all’anno (e già ci sarebbe da discutere che chi ha la responsabilità dell’indirizzo politico guadagni meno di chi lo gestisce, ma questo ci porterebbe lontano). Molto o poco che sia, un DG si assume comunque molte responsabilità (o almeno, dovrebbe saperlo fare), come e più di un Direttore di Servizio.
Adesso andiamo agli staff.
Un Capo di Gabinetto, che ha responsabilità amministrative minimissime, è responsabile dell’Ufficio di Gabinetto (cioè è un capoufficio), nel quale nessun componente pone visti di legittimità né si assume responsabilità di atti, alla luce della legge 10/2021 prende 153.700 euro lordi l’anno più 700 euro di buonipasto.
Un Capo di Gabinetto guadagna, dunque, più di un Consigliere regionale e più del suo assessore, il quale guadagna 125.940 euro lordi all’anno.
Credo che si possa affermare senza timore di essere smentiti che è sommamente ingiusto che il Capo di Gabinetto guadagni più dell’assessore e abbia il suo stipendio parametrato a quello del Direttore generale. Ma forse l’assurdo è più evidente se si tiene conto che i Capi di Gabinetto prendono circa 3.000 euro in meno all’anno del Presidente della Regione, senza condividere neanche un millesimo delle responsabilità del Presidente.
L’altra enormità è la retribuzione dei consulenti, i quali ricevono una remunerazione pari a 122.900 euro lordi l’anno più 700 euro di buoni pasto. In fin dei conti, un consulente, che può cumulare questo reddito con gli altri della sua professione, va a prendere 2000 euro in meno all’anno di un consigliere regionale e 3000 di un assessore, cioè 180 euro in meno al mese rispetto al primo e 250 in meno rispetto al secondo, in ragione di quali e gravose responsabilità? Nessuna.
Ho capito perché durante la campagna elettorale molti rifuggivano dal candidarsi e invece correvano a spinte e sgambetti a riempire i comitati elettorali. Adesso ho capito.
Trasporti L’assessore ai Trasporti, dopo aver copiato il bando di Solinas, cioè aver fatto l’ologramma dell’ex assessore Moro, ha diffuso un lungo comunicato in cui cerca di rimediare alla terribile figuraccia fatta e al disastro annunciato della prossima estate.
Il guaio è che il comunicato diramato, anziché diminuire la figuraccia, l’ha aumentata e ha fatto apparire l’ex assessore Moro un gigante rispetto al governo attuale.
Infatti l’assessora dice con chiarezza che ha diminuito la contribuzione per la continuità territoriale in ragione del numero dei passeggeri trasportati e quindi di un numero maggiore di voli nei quali le compagnie sono andate in pareggio.
Poi però ammette che il numero maggiore di passeggeri trasportati è stato frutto di un maggior numero di voli, che era quello ottenuto da Moro e Solinas con la mediazione del 2023 a Bruxelles.
Se il numero dei passeggeri è aumentato in ragione di un maggior numero di voli, di cui alcuni in continuità territoriale, non vi era alcun motivo di ridurre la contribuzione della Continuità territoriale. L’Assessore deve dire alla sua struttura di smetterla di spostare i soldi dalle voci di bilancio della Continuità territoriale a quelle del Trasporto Pubblico Locale, perché in questo modo non si troverebbero poi a dover tirare il collo agli aerei per far procedere i pulmann.
Solenne figuraccia agricola Avantieri, su input dell’assessorato all’Agricoltura, i giornali titolavano che ieri la Giunta avrebbe commissariato le Agenzie agricole. Ieri la Giunta non ha fatto un bel nulla.
Già l’annullamento delle nomine dei revisori dei conti delel Agenzie ha rimesso in alto mare l’approvazione dei bilanci arretrati; ieri poi l’assessore è arrivato in Giunta con nomi non concordati con nessuno (il vicepresidente Meloni se n’è lamentato, per così dire) e soprattutto con delibere illegittime, perché se c’è una cosa che la Giunta non può fare senza una copertura di legge è commissariare. Più semplicemente può sostituire gli attuali vertici, ma per saperlo bisogna studiare e pensare prima di agire. Invece, gli assessori sembrano ‘sempre tesi’ (come direbbe Verdone) a apparire piuttosto che a capire e governare. Risultato: assessore in ritirata a coda infracchiappale inserita.
La prima Presidente donna con uno staff di 8 uomini. Non c’e’ davvero speranza per noi donne. Era partita bene, ma sono sempre e solo parole. Quante donne in Sardegna esperte di industria, innovazione e tanto altro. C’era davvero bisogno di uno staff tutto al maschile? Addio alle nostre lotte. Quel primato Presidente, mi dispiace ma non ci rende onore.
Tutto come previsto !!!! I grillo/piddini hanno dato la stura alle proprie capacità propagandate nei fam9di curricula !!!! …..e siamo appena sll’inizio
caro prof, senza scordarsi il nuovo Segretario Generale della Regione da 285mila euro l’anno (quasi 24.000 euro mensili).
Ok, questa nuova figura di vertice della Regione era stata introdotta da Solinas con la legge 107, ma ciò non toglie che l’attuale Giunta Todde avrebbe ben potuto – un attimo prima di procedere alla nomina del nuovo Segretario Generale – legiferare prevedendo diverse condizioni economiche, magari anche un pelino sotto l’emolumento del Capo dello Stato (240.000 euro annui).
Non ci libereremo mai da questo schifo…io sono del parere che se una persona lavora bene e trova le giuste soluzioni ai problemi che assillano i Sardi debba essere ben retribuito , ma qui stiamo parlano di personaggi che non sono in grado di fare granché e allora dovete spiegarci il perché buttare decine di.milioni di Euro che potrebbero servire per ben altro.
È risaputo che Capigabinetto e consulenti vari sono frutto di “indicazioni partitiche”, ovvero spesso e volentieri con scarse/nulle competenze. I risultati sono che gli Assessori collezionano figure barbine. Così da tempo immemore e rarissime eccezioni.
Il Triste Spettacolo della Poltrona Dorata
In un mondo idealmente guidato dalla competenza e dall’integrità, la politica rappresenterebbe il palcoscenico delle menti più brillanti, impegnate a scolpire il destino collettivo con dedizione quasi sacerdotale. Tuttavia, osservando il panorama attuale, siamo costretti a concludere che la politica è diventata il rifugio dorato di chi, privo di competenze e scarsamente incline allo studio, cerca non tanto di servire il pubblico, quanto di servirsi del pubblico.
Si assiste a un’esibizione grottesca in cui gli attori -incapaci di articolare un discorso coerente o di formulare politiche efficaci – trovano nella politica non una vocazione, ma un comodo trampolino verso stipendi opulenti e benefici a vita. La scena è popolata da figure che, lontane dall’essere pilastri di saggezza e dedizione, sembrano piuttosto dilettanti allo sbaraglio, il cui unico talento risiede nell’arte di arrampicarsi sugli specchi della retorica vuota e delle promesse evaporate al primo contatto con la realtà.
La vera tragedia di questa farsa è l’esclusione quasi sistematica di quelle menti illuminate e quei professionisti qualificati che guardano alla politica come a un campo minato. Questi potenziali leader, che nella vita civile accumulano successi e riconoscimenti, si tengono saggiamente a distanza dal circo politico, consapevoli che l’ingresso in tale arena potrebbe costar loro non solo denaro, ma anche e soprattutto quella dignità così faticosamente guadagnata.
Il risultato è un ciclo vizioso in cui la mediocrità chiama mediocrità, e le aule dei parlamenti si trasformano in sale d’attesa per pensioni d’oro e immunità dubbia, piuttosto che in laboratori di progresso e innovazione.
In questo teatro dell’assurdo, non importa quanti scandali macchino le cronache o quante volte la corruzione faccia capolino tra le pieghe di leggi fatte più per convenienza che per giustizia; l’importante è mantenere lo status quo, proteggendo quei vitalizi tanto criticati quanto desiderati.
Ormai, la vergogna e il pudore sono concetti obsoleti, gettati alle ortiche come inutili orpelli di un’epoca più ingenua. I nostri politici, senza alcun imbarazzo, si pavoneggiano nelle loro impunità come nobili decaduti in un ballo in maschera, dove l’unico tabù è l’autenticità. La sfacciataggine con cui si affrontano scandali e accuse è tanto sorprendente quanto sconcertante, rivelando un cinismo che supera ogni aspettativa.
In un’epoca in cui la capacità di governare dovrebbe essere misurata con parametri di trasparenza, responsabilità e competenza, ci troviamo invece a navigare in un mare di incompetenza, dove l’abilità di navigare nel sistema è inversamente proporzionale alla capacità di governare con saggezza. Quanto lungo dovrà essere ancora il nostro viaggio prima di poter ammirare un cambiamento vero? Quanto tempo dovremo ancora ascoltare le stesse vecchie promesse riformulate in discorsi sempre più vacui?
Mentre la commedia continua, la platea, ormai stufa, si chiede: fino a quando dovremo assistere a questo deprimente spettacolo di mediocrità remunerata? In attesa di una risposta, il sipario non cala mai, e il teatro politico rimane tragicomicamente aperto a ogni nuovo aspirante attore non qualificato, pronto a recitare in questo dramma senza fine della politica moderna.
oggettivamente e storicamente capi di gabinetto, consulenti ecc fanno bottega, salvo si tratti di figure di grande competenza che supportano l’assessore, per questo è necessaria la trasparenza, conoscere nomi e cv
… àter’e che «magna magna» comente naraiat sa bonànima de Cicitu Masala chimbant’annos como!!!
Custu paret unu “ingrassificio”, mancus chi siant pegos de masellu!!!
Ma sa pregonta est: A chie tenent de ‘masellare’ o lassai mòrriri a finigonis?
…..lasciate ogni speranza, oh voi che entrate!