Non è ancora nata la nuova Giunta regionale, ma un fronte è già caldo ed è quello dell’urbanistica. Lo è lungo l’asse che unisce Cagliari all’aeroporto. Lo è con le truppe già schierate durante la campagna elettorale.
Sulle aree ex Fas, che L’Unione Sarda da settimane iscrive tra le aree inquinate non adeguatamente bonificate (ma su questo è difficile capire come stiano realmente le cose, al di là delle foto stratigrafiche del terreno che parrebbero documentare una situazione a dir poco difficile o comunque singolare rispetto ad altre aree) vi è in primo luogo uno scontro tra imprenditori di grosso calibro: da un lato il patron dell’Unione Sergio Zuncheddu, dall’altro l’editore della Nuova Sardegna Maurizio De Pascale, uno dei più solidi e capitalizzati imprenditori immobiliari sardi, forse al momento il più forte in termini di capitali, relazioni e poteri.
È proprio la presenza di entrambi nel campo dell’editoria che dà la misura della determinazione nello scontro.
Le scelte che si faranno sul futuro di Cagliari incomberanno sia sulle elezioni imminenti nel Comune capoluogo, sia sulla stabilità del prossimo governo regionale.
A ovest di Cagliari è in atto una delle più grandi trasformazioni urbanistiche della città: da un lato l’Autorità portuale sta dando gambe alla sistemazione delle aree interessate dalla Zes e da quelle ormai inglobate nel tessuto urbano, dall’altro è in corso la battaglia sul destino delle aree Fas, dove si vuole costruire un grandissimo centro commerciale collegato con passerella tapis roullant all’aeroporto, e sulla cosiddetta privatizzazione dell’aeroporto, fortemente voluta dalla Camera di Commercio governata da De Pascale (della quale si capisce bene la pars destruens della politica regionale, meno quella costruens, entrambe funestate da un comportamento a dir poco sprezzante di F2i che, pur essendo un’articolazione dello Stato – Cassa Depositi e Prestiti – ha affidato i colloqui istituzionali a interpreti con lessico sociale più sprezzante che convincente). Sia detto per inciso, F2i, se non si troverà un accorodo, prima o poi mollerà Alghero che prese per impegno sociale verso gli investitori sardi non per interesse economico.
Lungo lo stesso asse Ovest sono attivi il Centro Commerciale di Santa Gilla, di proprietà di Zuncheddu e il Bricoman di Assemini, intorno al quale è attiva la famiglia Floris, cioè la famiglia dell’ex senatore di Forza Italia e ex sindaco di Cagliari Emilio, nonché del fratello Alberto, notaio e imprenditore nel campo immobiliare e sanitario, come d’altronde tutto quel ramo della famiglia. Non a caso, proprio L’Unione dava notizia, qualche giorno fa, della presentazione di un esposto all’assessorato dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna che denuncerebbe una disparità di trattamento nell’iter per le autorizzazioni all’area Fas rispetto a quello richiesto per altre aree.
Quando iniziano questi scontri, significa che il conflitto degli interessi non ha trovato composizione politica legittima. Si va allo scontro e si contano gli alleati e gli avversari. Lo schieramento dei due quotidiani nella campagna elettorale è una cartina di tornasole affidabile dello schieramento politico.
La Nuova è stata dichiaratamente pro Todde e pro Pd, L’Unione più attendista. Sembrerebbe concludersi che il Pd stia con De Pascale, l’Unione da sola.
Ma L’Unione da sola, incattivita, è una brutta bestia per le prossime elezioni comunali, tanto più che il Pd sta perdendo un po’ di pudore se davvero ha messo su la tenaglia di cui si racconta contro i Progressisti, e cioè l’alternativa tra la candidatura a sindaco di Cagliari o l’assessorato.
Personalmente mi sento ancora il coltello elettorale dei Progressisti tra le scapole (ma sono amico di molti di loro e il dolore col tempo passa, pur non essendo mai dimenticabile), ma questa operazione dell’alternativa tra le due posizioni – o Sindaco o Assessore – è una chiara porcheria che mira a portare un Pd alla carica di sindaco di Cagliari.
Se così fosse, l’insieme degli interessi legittimi contrapposti a De Pascale (che controlla già di suo Camera di Commercio e Aeroporto, La Nuova Sardegna, le aree pregiate verso Est e, sempre attraverso la Camera di Commercio, quelle verso est, cioè le aree della ex Fiera), e cioè Zuncheddu e Floris e più, sarebbero costretti, anche loro malgrado, alla guerra, perché si troverebbero il partito più forte e coeso della maggioranza di centrosinistra, egemone nelle istituzioni principali, alleato dell’imprenditore più forte della Sardegna e più istituzionalmente innervato e pervasivo. Nella battaglia verrebbero inevitabilmente coinvolti anche il Comune di Elmas e la Regione.
Credo che questo quadro sia sufficiente per capire che l’Assessorato dell’Urbanistica, nonché quello dell’Ambiente, richiedono di essere guidati non solo con intelligenza, competenza e cultura, tutti contenuti assenti nel cursus honorum apprezzato dai grillini, sempre a caccia di corrotti da impiccare e sempre impiccanti solo onesti dissidenti dalla loro foia gognante, e abbastanza rarefatti anche in quello di altri partiti (a parte i nomi di gerontocrati mai sazi e di bocciati dall’elettorato che i giornali candidano a questo o a quel ruolo), ma anche e soprattutto di estraneità al conflitto degli interessi in corso e di capacità di identificare nello scontro una via di uscita nell’interesse generale.
Non semplice, tanto più se si considera che quel geniaccio della lampada di Kim ha messo anche Abbanoa sotto il potere dell’Assessore dell’urbanistica e Enti Locali, e Abbanoa sta in affitto in un palazzo della famiglia Floris, oltre ad essere la bomba a orologeria che tutti sappiamo in vista della gara del 2025 (e niente mi toglie dall’idea che i fatti corrano verso una privatizzazione strisciante della gestione dell’acqua).
Questa volta le elezioni di Cagliari si svolgeranno nel mezzo di una guerra civile nella quale i deboli, i cittadini senza doppi o tripli interessi, saranno disarmati, perché hanno già votato quasi senza saper nulla di tutto questo e di tanto altro.
Buon articolo questa e vera informazione.Ischidafi Astore
…….e noi per sessant’anni abbiamo pensato che l’urbanistica regionale si giocasse fra il nord-est gallurese e la giunta regionale? Come cambia la geo-cubatura del mattone!
“Fu sempre il destino di Karale. Ricca, corrotta, malata.”
(Sergio Atzeni)
L’importante che candidato sindaco non sia Johnny Cash…