Ogni anno, faccio una lezione sui pittogrammi. Oggi vorrei provare a declinarne una più o meno simile, ma in salsa elettorale.
Faccio notare che i Cinquestelle hanno iniziato la campagna elettorale copiando lo slogan di Pili del 2004.
Nessuno con un po’ di conoscenza della politica sarda lo avrebbe fatto.
È stato il primo segnale di estraneità e superficialità culturale e politica dell’entourage della Todde, che è visibilmente romano (come tanti sostenitori on line con residenza fuori della Sardegna. I gruppi di sostenitori passano da un candidato 5 Stelle all’altro, dalla Taverna alla Todde).
Uno scivolone iniziale può essere perdonato, ma se poi il metodo, copiare con superficialità, presupponendo che nessuno ricordi, che nessuno abbia letto, che nessuno ragioni, diventa un brand dell’intera alleanza, allora corre l’obbligo di svelarlo.
Evidentemente il Pd, in crisi di identità, si è fatto contagiare dal metodo Todde e che cosa ha fatto ? Ha copiato lo slogan da Solinas. Sardegna riparte è stato coniato dall’ufficio stampa di Solinas per la ripartenza del 2020, come si può verificare facilmente:
Ma non basta che si rubacchino le formule alla Destra affermando a parole di esserle alternativi, in questa crisi di pensiero e di simboli che sta annichilendo il Pd sardo sottovuoto Todde, si procede anche a rubacchiare, con restyling, la grafica della campagna elettorale di Pigliaru, il presidente che Comandini ha condannato all’oblio, ma che noi ricordiamo benissimo.
Come si può notare, il simboletto del forward è stato inventato dai grafici di Pigliaru. Il Pd lo ha stilizzato, ma avendolo sottratto a lui che guardava in avanti, contro il parere di molti di loro, avrebbero dovuto prendere per coerenza quello del rewind, se non fosse che io mi sarei offeso, perché mi avrebbero sporcato il brano di Vasco Rossi e tutti i magnifici seni scultorei che ho potuto ammirare ai suoi concerti. Il segno giusto per il Pd sarebbe stato questo:
I mullah della Todde ieri si sono stracciati vesti e turbante affermando solennemente che Soru, poiché non è d’accordo con la superficialità romana della Todde, è matematicamente alleato con la Destra.
Brutta storia non avere specchi in casa.
Quanti sono i candidati della Todde che erano candidati con Solinas? Quanta Destra ha in pancia la Todde? Offro una piccola esemplificazione per immagini che non commento perché io sono fermamente convinto che le persone intelligenti cambino idea, non sopporto quelli che aggrediscono coloro che non la cambiano come vogliono loro:
Un programma scopiazzato da articoli trovati in rete.
Ad esempio:
PROGRAMMA TODDE: L’istruzione e la formazione hanno un ruolo fondamentale da svolgere nel plasmare il futuro della NOSTRA ISOLA, in un momento in cui è imperativo che la sua società e la sua economia diventino più coese, inclusive, digitali, sostenibili, verdi e resilienti, e che i cittadini trovino la realizzazione personale e il benessere, siano pronti ad adattarsi, ad operare in un mercato del lavoro in evoluzione e ad impegnarsi in una cittadinanza attiva e responsabile.
RISOLUZIONE CONSIGLIO UE 2021-2030: L’istruzione e la formazione hanno un ruolo fondamentale da svolgere nel plasmare il futuro DELL’EUROPA, in un momento in cui è imperativo che la sua società e la sua economia diventino più coese, inclusive, digitali, sostenibili, verdi e resilienti, e che i cittadini trovino la realizzazione personale e il benessere, siano pronti ad adattarsi e a operare in un mercato del lavoro in evoluzione e a impegnarsi in una cittadinanza attiva e responsabile.
Basta cambiare Europa in “nostra isola” e il gioco è fatto
La carenza di fantasia si vede anche dal programma raffazzonato in circolazione. Per quanto utopista, Casaleggio era capace di indicare novità, prospettive, strumenti e metodi alternativi, come solo gli innovatori (e i devianti) sono in grado di immaginare.
Casaleggio è scomparso prematuramente e la sua utopia è stata scardinata dalla sete di potere e dal lobbismo di piccoli Talleyrand buoni per tutte le stagioni e privi di idee e ideali che hanno preso in mano il Movimento (compresi Todde e Licheri ). Senza utopia, riferimenti culturali e classe dirigente, pressati dalla responsabilità di governare e attratti dalla sete di potere, il passaggio dalle stelle alle stalle è stato breve.
Il vaffa delle origini ora veste abiti fini e pochette ma è l’unica cosa rimasta. Manca la visione per la Sardegna nel mondo e nel futuro e mancano simboli e argomenti. Sulle questioni più operative appaiono spesso come degli improvvisati. La purezza ingenua delle origini è stata persa con i rapporti morbosi avuti a destra e a sinistra e sulle gare di purezza è meglio che ricordino la frase di Nenni e non facciano le verginelle. Con la presentazione delle liste ne vedremo delle belle.
soru alleato con la destra…poi quel genio di licheri ha affermato che alcune liste che appoggiano soru sono in campo grazie alla certificazione di qualche partito di dx…roba gravissima…ma qualcuno che ha voce glielo può ricordare a licheri e alla todde che hanno governato con salvini? che nei comuni dove sono presenti governano con dx e sx (vedi sassari, dove hanno cercato di ripulirsi con un colpo di spugna finito male) non che sia importante, ma giusto per rinfrescargli la memoria…bisogna rinfrescare la memoria anche a molti sardi che hanno già dimenticato la giunta solinas tutta intera e che adesso si apprestano a premiare perchè c’è un volto nuovo e con un curriculum di tutto rispetto: TRUZZU. ne incontro parecchi per strada…viva i sardi, viva la sardegna, forse sono io che non ho capito nulla fino ad oggi.
Alba, sii più precisa, di grazia.
Non solo questo. Alla sua prima uscita a Santu Lussurgiu, la Todde utilizzò lo slogan “Est ora”, da almeno un anno prima impiegato per iniziative comuni dai gruppi indipendentisti ProgReS, IRS e Torra. Dopo una diffida del segretario di ProgReS (ottimo avvocato penalista), non sembra che tale prodezza si sia ripetuta.
Poche idee, ma confuse o obsolete, e all’occorrenza si copiano quelle degli altri. Soru era utilissimo come “risorsa”, ossia come portatore d’acqua per i futuri capi di gabinetto e addetti stampa da strappare alla disoccupazione. Troppo comodo. Non è andata bene e svelenano, come ha fatto poco dignitosamente Licheri, sugli appoggi tecnici di consiglieri del centrodestra, peraltro richiesti espressamente da Rifondazione Comunista e Sardegna R-Esiste nel nome del diritto democratico a partecipare alle elezioni. E andati anche a quest’ultima aggregazione, capitanata da Lucia Chessa dei RossoMori, che in teoria potrebbe essere di disturbo alla Coalizione Sarda.
Invece va tutto bene se le liste del cosiddetto campo largo ricevono appoggi tecnici da esponenti politici un tempo detestati, vedasi Gianfranco Ganau per certi candidati del PSI.
Ma non c’è nulla da stupirsi, la doppiezza è antico vizio della sinistra. Il cui sardista ideale è sempre stato Lussu, uno che sostanzialmente aveva smesso fin dal primo dopoguerra di esserlo, rompendo l’unità autonomista per appoggiare lo stalinista Fronte Popolare. Ma all’occorrenza è stato anche Solinas, ex assessore ai trasporti della giunta Cappellacci, quando diede all’incommentabile Massimo Zedda l’appoggio decisivo per essere rieletto sindaco di Cagliari nel 2016 e così strappato alla disoccupazione.
“ non sopporto quelli che aggrediscono coloro che non la cambiano come vogliono loro:”……. Da che pulpito! Non commento altro