Non è mai bene generalizzare, ma è da tempo che registro come fonti dei giornali sardi due luoghi che sono invece luoghi di disinformazione permanente: la cosiddetta bouvette del Consiglio (un comunissimo bar inserito all’interno del Palazzo del Consiglio regionale, ricco di chiacchiere e vanità) e le veline dei partiti o dei singoli consiglieri regionali. Non si trovano più, o sono rarissimi, cronisti politici che facciano verifiche incrociate, che cerchino nuove fonti, che sappiamo distinguere una dichiarazione da un fatto, posto che il più delle volte le dichiarazioni sono così vuote da non essere assimilabili a fatti.
Vorrei dimostrare tutto questo con un esempio.
Avant’ieri Salvini è venuto in Sardegna con al seguito tre giornalisti di testate nazionali: il Corriere della Sera, il Messaggero, il Tirreno (quest’ultimo, peraltro, dello stesso gruppo della Nuova Sardegna).
Ebbene, i giornali sardi hanno titolato entrambi con la notizia di Salvini che abbandona Solinas.
L’Unione ha usato una litote, una negazione per affermare, e in sostanza ha detto che Salvini avrebbe scaricato Solinas.
La Nuova, invece, ha dipinto un Salvini tattico, con un po’ di savoir faire verso l’alleato, ma sostanzialmente orientato a abbandonarlo.
Vediamo invece i servizi dei giornalisti al seguito del ministro delle infrastrutture.
Il Corriere della sera titola “Salvini insiste su Solinas“.
Il Messaggero: “In Sardegna tocca ancora a Solinas”
Il Tirreno: “Ok di Salvini al bis di Solinas”.
Se forse è eccessivo chiedersi chi mente, è legittimo chiedersi chi manipola.
La risposta è semplice: manipolano i giornali sardi, all’unisono, perché sulla notizia, evidente anche nei fatti (un ministro non viene a trovare un suo alleato per scaricarlo, lo scarica da Roma, se è necessario), ha prevalso la linea politica delle due testate, più convergente di quanto non sembri. L’Unione ha una proprietà attendista sulle regionali e una direzione occultamente grillina, o meglio, coldigrillina. La Nuova vorrebbe astenersi, ma non può, sostiene i grillini obtorto collo, ma vorrebbe che vincesse la Destra e quindi vorrebbe che Solinas non fosse candidato.
A Solinas tutto questo sta bene; sta sperimentando che non bastano politiche di sostegno all’editoria per conquistare i cuori neri del mondo del mercato.
Per la qualità dell’informazione, però, questo è il sintomo della sua drammatica decadenza da servizio essenziale al formarsi della pubblica opinione democratica, a esercizio manipolatorio in concorrenza con quello dichiarato degli influencer.
Per noi è uno stimolo in più a aiutare chi sente la responsabilità di voler capire che cosa sta accadendo, a tenere il cervello desto, gli occhi aperti e a coltivare una certa capacità di resistere e di rimanere liberi.
È uno stimolo a cercare e rafforzare la compagnia dei liberi che non si fanno fottere da due magheggi giornalistici.
E anche oggi abbiamo imparato una cosa nuova. La stampa sarda è filogrillina. Buono a sapersi.
Se il centrodestra non candida Solinas, va unito e vince comodo le elezioni regionali perchè la sinistra è divisa e non sarà certo il voto disgiunto a ribaltare gli scenari. Pertanto ora l’unica questione aperta è la contropartita per Solinas che in questi tavoli è maestro a trattare e, almeno fino a marzo, ha lui il mazzo in mano e da lui le carte.
Purtroppo,la stampa sarda brancola nel buio ,cerca risposte in aruspici che non esistono ; i partiti e derivazioni varie in campo o negli spalti in attesa ,traggono conclusioni e idee facilmente superabili !!!! Purtroppo il futuro ormai prossimo è quanto mai nebbioso e non aiutano i vari proclami di coloro che bene o male sono o si sentono in campo !!!! L’unico che parla una lingua comprensibile ,concreta,basata su prospettive reali illustrate in tutti gli angoli della nostra Regione è Renato Soru che incurante delle balle contrabbandate dalla stampa pseudo grillina e dalla loro rappresentante ,illustra un programma sardo per i sardi all’avanguardia e con l’,occhio attento a tutte le possibili occasioni che il futuro prossimo possono favorire l’amministrazione regionale .
A Salvini scaricare Solinas non conviene, infatti ha ribadito di puntare su di lui come candidato presidente e si appoggerà al Psd’Az come alleato privilegiato per le candidature della Lega. Tra mazoni si intendono a meraviglia.
In Sardegna la Lega è in crisi di consensi, tanto da avere difficoltà nel completare le liste. Della Sardegna alla Lega interessa quanto basta, ma le europee sono alle porte. Lette in un quadro di equilibri più ampio, le regionali potrebbero servire per una resa dei conti in una coalizione cannibalizzata da FdI. Non è detto che tutti vogliano trovare la quadra per un candidato unitario. Salvini potrebbe cercare utilità in una rottura, potrebbe essere più interessato a perdere portando a casa un buon risultato per il suo partito che a farsi schiacciare da Meloni.
L’alleanza con Solinas consentirà a Salvini di vendersi i voti del Psd’Az come voti della Lega. Con liste unitarie Lega e Psd’Az potrebbero arrivare in doppia cifra. Salvini potrebbe vendere come della Lega i voti del duo mazonino, almeno nella narrazione per i TG e le testate della penisola. Rompendo la coalizione in Sardegna l’uomo del Papete potrebbe rafforzarsi a Roma. Servirebbe per dire a Meloni e ai suoi che senza la Lega FdI non arriva lontano. Se davvero i sondaggi danno perdenti sia Solinas che Truzzu uno scenario di questo tipo potrebbe avere un senso. Magari è fantapolitica, vedremo.
Al di la delle cialtronerie scritte, abbiamo sentito tutti le dichiarazioni del sior Ministro alla tellevisionne”. Mi pare che Salvini non si sia affatto sperticato per Solinas. Anzi … se quello era un endorsement mi sa che è stato fatto con il manico di una zappa . Poi è vero che ciascuno cerca di aggiustare la coperta come meglio gli fa comodo.. anche in questo Spettabile spazio.
Grazie.
Sappiamo benissimo il potere di dei giornali. Influenzare quindi indirizzare l’opinione pubblica porta sicuramente voti.
Professore.. volevo rimarcare un fatto che forse a molti è sfuggito. Dopo la visita di Salvini appunto, sull’unione online esce un articolo nel quale Solinas si prende i meriti sul fatto ( fasullo) che gli stipendi dei sardi sono cresciuti del 10%. Ovviamente alcuni lettori come accade anche qui, hanno commentato. Nel giro di mezz’ora o forse meno, l’articolo è stato tolto. La domanda è: il giornale l’ha tolto perché si è accorto della falsità della notizia, o Solinas l’ha fatto togliere perché si è accorto di averla sparata grossa?
Va bene Paolo, questi comportamenti li hai evidenziati più e più volte. Ma io desidero chiederti se tu hai capito cosa faranno davvero, alla fin fine, i Progressisti? Anche qui, i giornali più che informazione fanno confusione, spesso con toni illusori, altre volte con ricostruzioni falsamente assertie.Ieri i Progressisti hanno fatto un comunicato che sembra scritto da Forlani….