Molti amici mi hanno raccomandato di andarci con i piedi di piombo con la difesa di Becciu, ma io credo di poter ragionare liberamente su questa vicenda per due motivi: non conosco il cardinale; non ho mai fatto parte della corte di adulatori sardi occasionali e di professione che lo accompagnavano negli anni d’oro.
Il senso dei miei intervento è solo uno: capire come funziona la giustizia vaticana.
Sono sempre più convinto che funzioni malissimo.
Il Papa, il capo dello Stato vaticano è un princeps legibus solutus.
Già questo crea le condizioni per il sospetto di ingiustizia, perché il capo supremo del governo per il quale Becciu lavorava non solo non è giudicabile, ma neanche sfiorabile dal sospetto e dal giudizio.
Perché Becciu potesse essere processato da un tribunale laico, il Papa ha modificato le leggi, ma non fino al punto da sottoporsi alle leggi anche lui.
Ha insomma modificato le leggi per Becciu.
Ha costruito il processo per uno specifico processo. Siamo al tribunale speciale, non al giudice naturale ratione temporis.
C’è puzza di bruciato.
Papa Bergoglio è stato eletto il 13 marzo 2013.
L’investimento di 200 milioni di dollari nel palazzo londinese di Sloane Avenue avviene nel 2014, quando era Segretario di Stato Parolin, scelto e voluto da Bergoglio.
Ovviamente il Papa era informato dell’operazione finanziaria, non credo minimamente che non lo fosse.
E altrettanto ovviamente il Papa è stato gabbato.
Da chi?
Non da Becciu. Questo reato non gli viene contestato dall’accusa.
Ma la cosa più evidente è che il Promotore di Giustizia e la Difesa di Becciu avrebbero dovuto avere la possibilità di interrogare il Papa per scandagliare la buona fede di Becciu.
Invece non lo hanno potuto fare. Berlusconi è stato condannato perché non poteva non sapere. Il Papa non sapeva per principio.
Parte dei reati per i quali il tribunale si è pronunciato vengono commessi nel 2018, quando Becciu non è più alla Segreteria di Stato e durante i quali il Papa interviene dando indirizzi politici sul caso. Ne consegue che anche lui era informato. In uno stato di diritto con sovranità piena delle leggi, il Papa sarebbe stato imputato e condannato in concorso con altri, o per lo meno avrebbe dovuto dimostrare di essere estraneo ai fatti e, con più difficoltà, di essere la parte lesa.
Il testimone chiave dell’accusa è il mons. Perlasca, che non è imputato in ragione del teorema della sua assoluta irresponsabilità, cioè in ragione del suo agire sempre e solo su ordine di Becciu.
Perlasca è fuori dal processo perché accusa Becciu.
Non si tratta di un ‘pentito’ alla vaticana, perché i pentiti nell’ordinamento italiano rimangono colpevoli dei reati loro ascritti, ma hanno dei benefici di pena.
Qui Perlasca è innocente, è fuori dal processo e i conti non tornano.
La sua deposizione in tribunale è stata talmente contrappuntata da “Non ricordo” che il presidente del tribunale ha avuto il coraggio, in questa pantomima che un magistrato italiano con onore avrebbe dovuto avere il piacere di non presiedere, di minacciarlo di arresto. Ce n’è abbastanza per dubitare del principale testimone d’accusa.
In un processo la ricostruzione delle intenzioni è decisiva per distinguere ciò che è colposo da ciò che è doloso. La difesa di Becciu ha individuato una chat telefonica rilevante per capire ciò che si è mosso dietro mons. Perlasca, ma la chat è stata acquisita con una massiccia serie di Omissis. Non è un processo serio quello che si svolge contro un uomo di Stato, legando le mani alla difesa con il segreto di Stato. Gli omissis sono l’anima di questo processo, le carte coperte, le mezze verità. Una cosa di altri tempi, ignobile.
Insomma, troppe cose non tornano. Non torna l’accusa: peculato. Una cosa è certa: neanche un euro dei milioni maneggiati è finita nelle tasche di Becciu.
Becciu non si è appropriato delle finanze vaticane.
Becciu ha preso un clamoroso granchio con la Marogna, ma è un reato diverso, non è peculato.
Becciu ha cercato di difendersi dal processo in modo goffo e discutibile. Vero, ma aveva contro un’istituzione millenaria e tentacolare come il Vaticano. Mica semplice difendersi.
Becciu ha finanziato la sua diocesi, non direttamente il fratello. Può esserci predilezione, ma non peculato.
Becciu può aver gigioneggiato nella carica, ma non è un ladro.
Invece, per ragioni di Stato, è stato fatto passare per ladro e questo fa schifo.
Il Papa sta facendo pulizia nella Curia.
Questo è vero.
Ma lo sta facendo a modo suo, alle spicce, per approssimazioni progressive, sbagliando frequentemente i collaboratori e poi scaricando sugli altri i propri errori. Et respice finem, dicevano i latini, però carità e giustizia vorrebbero che ognuno, anche chi agisce mosso da zelo e necessità, si faccia carico dei propri errori.
Ho difeso Becciu?
Sì, perché il suo processo mi ricorda tanto quelli dei tribunali speciali dei dittatori e quando vedo i preti (sulla cui esenzione dal lavoro mantengo tutto il mio fortissimo dissenso, per quel che vale) fare scherzi da prete, vivere nel sotterfugio e nell’umbratile e cercare di far tornare i conti anche dove non tornano, io difendo anche chi non conosco e a cui non bacerò mai e poi mai l’anello (l’unico che ho baciato è quello di mia moglie, midons, e lo rifarei ogni giorno).
Il dito è il processo, la luna è che la Chiesa utilizzi le offerte dei fedeli per acquistare palazzi a scopo speculativo anzichè destinarle ai bisognosi.
A me delle responsabilità penali poco interessza. Come poco mi in interessa sapere tra i due dove stiano le responsabilità. Mi interessa sapere e constatare per l’ennesima volta che la la struttura della Chiesa e quindi gli uomini che la compongono siano partecipi di simili comportamenti che sono il più lontano possibile dai dettami Evangelici. E non mi si dica che quando salgono sul pulpito o parlano di fede sono ispirati dall Spirito Santo. Questa è una bella finzione per cercare di salvare capra e cavoli. Sono sempre le stesse persone che magari quando stanno consacrando l’Eucarestia pensano a quale affare devono concludere rientrati in curia. Quindi al netto di responsabilità penali si tratta di persone indegne di vestire l’abito che vestono.
@ Roberto Ok, via al massacro, così smettono di tirare le pietre.
@ Maria Grazia. Il Pappa ha cambiato le leggi sul processo a Becciu a processo in corso. Il Papa, per dirla tutta, è intervenuto per dire che il mediatore finanziario che aveva mediato la soluzione del palazzo londinese, avesse la sua ‘giusta mercede’. Il tentativo di registrare la telefonata è stato un gesto slealissimo di Becciu. Dio è per la giustizia, non per la vendetta.
@ Ernesto Che questi siano errori, anche gravi, nessuna difficoltà a constatarlo. Ma non sono reati, non è peculato. Per l’esattezza, Becciu ha fatto dare i soldi alla sua diocesi, non al fratello; sulla Marogna ha proprio preso una solenne cantonata, ma non è peculato.
Professore,
come sempre, tanto mi piace il Suo scrivere; tanto meno condivido quando scrive di “tribunali speciali”.
Professore, sono a chiuderLe: da quando in qua la moderna “democrazia” non è amministrata da tribunali speciali?
Giustifica il Suo intervento non tanto a difendere il prelato Becciu, tanto, posso? Quanto alla Sua bizzarria di comprendere come funziona la giustizia vaticana
Di che meravigliarsi?
Non è tanto la ratione temporis che ne impediscono la lettura del provvedimento adottato dai giudici, semmai è la ratione personae/la ratione materiae. Come più avanti scrive:
” Principes legibus solutus”.
Di che meravigliarsi?
I Capi di Stato godono di immunità e sono sciolti alle Leggi.
(la moglie di Cesare deve essere al dissopra di ogni sospetto)
Scrive dei preti :
(sulla cui esenzione dal lavoro mantengo tutto il mio fortissimo dissenso, per quel che vale)
Non ho simpatia per i preti, ma, per correttezza di informazione, anche loro provvedono a loro modo a quietare le avversità, altrettanto fanno i politici che primeggiano tra loro a chi è più magnanimo nel dare a noi tutti il Paradiso perduto in questa esistenza.
I preti non lavorano,concordo, i politici?
Professore, tanto mi è piaciuto la conclusione del Suo scrivere, dell’Amor cortese, del significato arcano di Midons.
Sempre imparo. Grazie.
P. S.
Professore, ultimamente altri commenti ho inviato, non ne ho visto la pubblicazione, qual è la ragione di tale ostracismo?
O forse, giunto è il tempo di sorridere della mia ingenuità.
I Fatti… Caro Professore, i Fatti. Non le supposizioni e le considerazioni.
I fatti dicono che Becciu , dall’ alto del suo ruolo, ha dato 125 Mila euro delle curia alla coop del fratello. I fatti accettano che Becciu ha dato alla Signora Marina ben 545 Mila euro a suo piacimento. Soldi non suoi. Sul palazzo a Londra è un altra storia. Ma *i Fatti” sono a suo sfavore.. Giusto che Paghi.. saluti
Il Papa è capo della chiesa e dello Stato Vaticano, che ha un proprio ordinamento giuridico.La sua sovranità e indipendenza e riconosciuta dalla nostra Costituzione. I reati ascritti a Becciu sono stati commessi contro la Chiesa, che aveva diritto di giudicarlo. Non conosco le carte, ma ciò che è venuto fuori dai media, da nessuno contestati: le prebende a una mitomane spendacciona accreditata dal cardinale; le prebende a un’associazione diretta dal fratello di Becciu; la telefonata registrata con il Papa nella quale cerca di fargli dire ciò che gli fa comodo; l’investimento a Londra che è costato alle finanze vaticane una perdita di 110 milioni, salvo errore. Per me basta e avanza per ridurre il tizio allo stato laicale, altro che conclave! Soldi sottratti ai,poveri del mondo! Uno scandalo che grida vendetta al cospetto di Dio.
Paolo (con rispetto il tu), mi ricorda la canzone: se non fai i processi (a pedofili e corrotti) ti tirano le pietre, se fai i processi e condanni ti tirano le pietre, qualunque cosa fai, (chiesa) tu sempre pietre in faccia riceverai.
Non conosco le carte ma a me questo cardinale sembra proprio il classico esempio di vellutato perbenismo e di persona dedita ad opere e omissioni tipiche di quei personaggi della Chiesa che da secoli la diffamato e ce ne fanno dire di ogni.
Ci sarà sicuramente a Pattada una chiesetta dove potrà, desiderandolo, fare il mestiere del buon Parroco.
Leggo i commenti, ognuno è libero di esprimere il proprio parere, Da tutto quello che ho sempre letto e seguito sento di dire che il processo svoltosi in Vaticano è anomalo, perché le intercettazioni sono state nascoste previo segreto Vaticano, quando in un processo non ci dovrebbe essere, gli accusatoria non si sono visti e non sono stati interrogati, i responsabili principali idem, il promotore di giustizia ha trattato il cardinale in maniera vergognosa che neanche i cafoni della Marsica come si suol dire si trattavano, mi sembra di poter fare un raffronto con i personaggi della passione,gli accusatoria si defilano e si rivolgono a Pilato, Pilato chiede un catino d:acqua per lavarsi le mani e chiede, chi volete che vi liberi… Barabba, si grida e di Gesù che ne faccio? Cricifiggilo…
Come chiunque abbia seguito i resoconti di ogni singola udienza di questo processo e mi sono convinta della totale innocenza di Becciu che è alla fine vittima di un teorema non supportato da prove. Spero che venga fuori la verità e che venga pienamente riabilitato, visto come i giornali ne hanno letteralmente distrutto la reputazione fin dal primo momento. Mi ricorda il caso Tortora
Qualche giorno prima della sentenza, precisamente il 22/12/2023, sul Corriere della Sera, E. Galli della Loggia ha scritto su questa vicenda, pronunciandosi per la “natura vera, tutta politica di questo processo, Natura politica in gran parte oscura ma almeno per un aspetto clamorosa, dal momento che solo il pieno coinvolgimento della massima autorità dello Stato Vaticano – cioè della persona del Papa – nella preparazione del processo stesso e nel suo svolgimento lo ha di fatto reso possibile così come esso si è svolto….”. Della Loggia nel chiedersi: “Fino a qual punto, infatti, quel coinvolgimento si spingerà? E con quale intenzione?”, escludeva “una sorprendente pronuncia di colpevolezza dell’ imputato secondo le deliranti richieste dell’accusa”, “viste le risultanze del dibattimento” ed “altresì la soluzione ipocrita di una <>….”. Egli auspicava tuttavia anche un’altra possibilità, cioè che ” l’ autorità decisoria si convinca ad intitolarsi l’assoluzione di Becciu” ossia “Che il Papa, assistito dal presidente Pignatone, capisca, anche ricredendosi, che sulla base delle risultanze processuali, è quella l’ unica scelta giusta”.
Dato il papocchio (copyright: dott. Renzo Arbore) mi sento di concludere così: “Egregio dott. Pignatone, che fine triste, quella di concludere una carriera di prestigio al cospetto di un teatro delle marionette di uno stato non di diritto”.
Caro Paolo Maninchedda
Il momento infelice della vita del Cardinale Becciu, oggi è caratterizzato dalla condanna emessa dal Tribunale chiamato a giudicarlo per una serie di reati connessi alla gestione non corretta di risorse economiche. Tribunale speciale? Non pare. È il Tribunale dello Stato Vaticano.
Il Vaticano non è una repubblica né una monarchia. È uno stato confessionale con a capo il leader religioso dei Cattolici.
Chi opera nelle Istituzioni vaticane è sottoposto alla sua giurisdizione. Compreso Becciu.
Il Papà dei cattolici gestisce il suo mandato secondo il dogma dell’infallibilità. Anche la sua elezione avviene secondo il dogma che sancisce sia lo Spirito Santo a caratterizzare la scelta dei cardinali riuniti in Conclave. Chi si professa cattolico deve sottostare a questi ed altri dogmi. Incontestabili. Sarebbe aprire una discussione infinita parlare dei “cattolici fai da te”. L’arte del relativismo. Un’altra volta.
Credo che la sentenza rafforzi Papa Francesco, da troppo tempo sotto attacco di forze che agiscono da tante direzioni. Forze reazionarie verso la spinta innovativa nella Chiesa cattolica impressa dalle politiche del pontefice.
Probabilmente – in tempi anche recenti – la questione Becciu sarebbe stata tenuta riservatissima. Oggi invece, come anche riguardo la questione spinosissima della lotta alla pedofilia, Francesco mostra le “zone d’ombra” presenti anche all’interno del Clero cattolico.
Poi, il Papa sapeva, non sapeva, non poteva non sapere. Gli accadimenti evidenziano che tale affermazione è gratuita, ovvero che sarebbe priva di senso l’affermazione secondo la quale il Papa sarebbe dovuto essere chiamato a testimoniare. Certo che sapeva. Infatti ha agito.
Probabilmente, oltre ad un profondo rinnovamento, la Chiesa cattolica è chiamata ad esercitare un’attrattiva verso uomini moderni, disincantati e pragmatici, che non subiscono più alcun fascino da un mondo religioso costantemente a braccetto con il potere civile di turno. Ecclesiastici che vivono nel lusso si collocano nella parte più alta della piramide sociale. Che messaggio può inviarmi il Cardinale Becciu? Quale morale? È pur vero che personalmente non ha intascato un euro da quelle operazioni; infatti la pena è stata ridotta. Ma la condotta illecita è stata ampiamente provata. Le intercettazioni telefoniche quasi scandalizzano per la loro bassezza umana.
Apprezzo maggiormente il coraggio di Papa Francesco.
A Becciu posso rivolgere solo la pietas dantesca.
Molti saluti
PS) sono assolutamente ateo
Conosco don Angelino e la sua famiglia sin da quando frequentavo le elementari. Una famiglia onesta e stimata da tutti a Pattada e non solo. Don Angelino si è sempre distinto per umiltà e disponibilità verso il prossimo. Credo fermamente nella sua innocenza
Sappiamo così poco. Non giurerei su nessuno, proprio nessuno in questo momento. Il Papa è criticabile pare, non tutti ne condividono prese di posizione, il consenso si è andato assottigliando. Mi chiedo se non sia perché non dà a tutti ciò che diversamente vogliono.
Non conosco mons. Becciu, ma è evidente che la Chiesa non ha la purezza delle origini e questa è una constatazione che si ripete da secoli. Finchè essa si confonderà con il potere, con le ricchezze, con la lussuria non sarà immune da sospetti e accuse.
Di tutta la vicenda colpisce che lo Stato del Vaticano ha investito i soldi dell’obolo di San Pietro in affari, per giunta poi rivelatisi fallimentari. I soldi dell’obolo di San Pietro.
Vedo la salvezza solo in una Chiesa di nuovo povera, cui ci si accosta per conforto spirituale e per riceverne solidale vicinanza. Senza una riforma radicale, non eisterà più la Chiesa, ma gruppi di devoti che in essa non si riconoscono.
Questo mi pare importante. Becciu farà ricorso, se innocente, la legge si sa correggere.