Le notizie sulle donne israeliane rapite, stuprate e mutilate da Hamas sono diventate notizie secondarie, quasi nascoste.
Sono gravi.
L’integralismo ha l’ossessione dei genitali e li taglia, li trapassa con i proiettili, li butta per strada.
Guardate il video pubblicato da Repubblica.
Guardatelo e chiedetevi perché su questo le grida e le proteste sono di tono inferiore rispetto a quelle elevate per altre atrocità. Se questo non è crimine di guerra, cos’altro può esserlo?
Non si può pensare di essere partigiani sull’orrore.
Hamas non fa politica, fa macelleria e la fa sostenuto da un regime, quello iraniano, che uccide le donne che mostrano i capelli.
La questione palestinese non ha niente a che fare con le patologie ossessive delle forme religiose segnate dal sessismo, impaurite dalla vulva e dai capelli, spacciate per dottrine politico- religiose che promettono salvezza distribuendo inibizione, segregazione, orrore.
Comments on “Donne violentate e mutilate, ma pochi in piazza. Video”
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Concordo in tutto e per tutto, nn mi piace questo mondo/un certo mondo ipocrita, arrogante, prepotente e violento, pieno di religiosità che nulla ha a che fare con la vera religione, qualunque essa sia, perché poi tutto torna come le regole del Karma hanno stabilito, tutto quello che fai, nel bene o nel male ritorna a Te, non si scampa da lì… guerre per nulla, omicidi per nulla, violenze per nulla… Non se ne può più … 🤔
Giulia, le tue giustissime parole fanno riflettere sul fatto che lo stupro (si) sia (fatto) arma ”convenzionale”, in nome di una consuetudine tanto esecrabile quanto ”accettata” in innumerevoli popoli e territori. È terribile, lo so. Peraltro, in un periodo storico nel quale si gioca a far gli antimilitaristi del linguaggio – contro chi farebbe la guerra alle parole (una maniera subdola per giustificare ogni odiosa discriminazione, diciamolo) -, sarebbe bene interrogarsi maggiormente sul linguaggio intorno alle guerre, spesso così elegante ma utile a dissimulare orrori quotidiani.
Gli stupri di guerra sono antichi quanto la guerra stessa, i corpi delle donne, che sono intesi come merce in possesso degli uomini, sono dagli uomini di opposta fazione oltraggiati proprio per colpire i nemici. È uno strumento di guerra “non convenzionale” che tutti i maschi in guerra conoscono bene e, all’occorrenza, usano. Non c’è stata guerra sulla terra che non abbia visto stupri di donne e bambini, come bottino e come premio per le truppe. Il corpo delle donne è sempre stato merce e strumento, ora come allora, in tempi di pace e in tempi di guerra.
Bravo! E grazie
Pazzesco, cosas de irbariaos de isserrare in galera, cosas de una ‘ci-viltade’ de gherra po domìniu prus mascrinu maschilista de leones dominantes, solu in nùmene de su domìniu e de s’aprofitamentu de dinare e de podere, personas, Spa e istados, fintzes cun guvernos “democràticos”, a proprietà privata fintzes de is personas “giuridicamente” lìbberas e oguales. Mischinos totus is (sas e sos) prus pòberas/pòberos de fortza animale e prus impoberios de trebballu e benes necessàrios e dinari po campare.
Ma ‘normale’ ‘educazione’ de una ‘ci-viltade’ a bìnchere e fàere pèrdere “i nemici”, “gli avversari”, is “competitors” fintzes in logos e atividades chi custas cosas macas e orrorosas parent iscàndhalu!
Educatzione a foedhos, ma allenamentu ossessionante a cùrrere prus ainnanti binchendho e aterrandho is àteros.
Umanamente assurda, criminale, cretina, istùpida, divisionista cun totu is ‘règulas’ de ingannos e fàulas e furas e crìmines de is gherras, machiore mannu de “TUTTI NEMICI”.
A volte si commettono errori enormi stando zitti di fronte all’ingiustizia. Bisognerebbe esser capaci di dire la verità. Perché porta a soluzioni politiche giuste.