Dal consiglio regionale a Cambridge via Einstein Con grande piacere ho visto apparire sul sito dell’Università di Cambridge un saggio di fisica scritto da Pier Sandro Scano, già consigliere regionale, assessore e sindaco della Regione Sardegna.
Il saggio (On the velocities addition relativistic equation) è un preprint che adesso andrà in revisione. È un lavoro di straordinaria complessità per un profano come me (sebbene io mi interessi da tempo, e un po’ segretamente, di questa maledetta condanna che è il tempo) ed ha il merito – forse utile a qualche insegnante – di fare lo status quaestionis su alcune teorie di Einstein e di farlo non in modo divulgativo, ma proprio nella forma e nella direzione della verifica delle conquiste della ricerca. Vedere un uomo politico che aveva accantonato per anni la propria laurea in filosofia, rimettersi sui libri su argomenti molto complessi – i maestri medievali dicevano che non si migliora, se non ci si cimenta in opere difficili – e farlo senza clamori, senza cercare applausi, affrancato dal narcisismo che ammorba la vita politica (e accademica), è per me motivo di speranza: l’intelligenza non è acqua e il valore supera il consenso, che invece è volubile.
Servitù militari Giovanni Sistu e Elisabetta Strazzera, docenti rispettivamente di geografia e economia nell’Università di Cagliari, hanno pubblicato, in open access (come dovrebbe essere pubblicata ogni ricerca), un libro intelligente e profondo sull’impatto delle servitù militari in Sardegna (molto curioso il capitolo Abitare un luogo “fuori dal comune”. Sentirsi a casa in Piazza S. Bartolomeo). La valutazione degli impatti è sempre difficile, ma certamente il libro concorre a sfatare il fatto che le servitù militari siano in Sardegna un fatto che riguardi solo Teulada e Capo Frasca e non, anche, precisi e abitati ambiti urbani. È l’intelligenza delle analisi che colpisce. Il libro è una buona palestra contro i luoghi comuni e a favore della precisa comprensione delle cose. Questo il sommario:
PARTE PRIMA
INFRASTRUTTURE MILITARI, ISTITUZIONI, COMUNITÀ LOCALI
Istituzioni e Comunità nei poligoni di Teulada e Capo Frasca, Giovanni Sistu, Elisabetta Strazzera; La valutazione dell’impatto socioeconomico sul territorio dei poligoni di Capo Teulada e Capo Frasca, Rossella Atzori, Elisabetta Strazzera; Arcipelago de La Maddalena: la ricerca di una nuova identità, Elisabetta Strazzera, Giovanni Sistu, Simone Lilliu, Rossella Atzori; Abitare un luogo “fuori dal comune”. Sentirsi a casa in Piazza S. Bartolomeo (Cagliari), Barbara Cadeddu, Luca Manunza, Maurizio Memoli, Giovanni Sistu, Giacomo Spanu.
PARTE SECONDA:
DEMANIO MILITARE: DISMISSIONI, RIQUALIFICAZIONE, PIANIFICAZIONE
Patrimonio militare come bene comune. Questioni rilevanti per la territorializzazione e la conoscenza dei beni militari in Sardegna
Anna Maria Colavitti, Alessio Floris, Sergio Serra; Gli insediamenti militari urbani nella città di Cagliari. La complessa “geografia” del patrimonio militare tra spazio pubblico e privato, Anna Maria Colavitti, Alessio Floris, Sergio Serra; Pianificare la demilitarizzazione dei territori. Questioni urbanistiche sulla rigenerazione del patrimonio militare dismesso di La Maddalena, Anna Maria Colavitti, Alessio Floris, Virginia Onnis, Sergio Serra; Cagliari e La Maddalena. Metodologie integrate di rilievo e rappresentazione del patrimonio militare. Caratteristiche, consistenza e spazialità dei beni, Andrea Pirinu, Nicola Paba, Giancarlo Sanna
Vescovi È stato pubblicato il secondo volume di Per una storia della Conferenza Episcopale Sarda (1850-1950) di Tonino Cabizzosu, il cui primo volume era uscito nel 2022 (purtroppo è pubblicato da Delfino e, quindi, chi lo vuole leggere, lo deve comprare). È un’opera molto importante, non tanto e solo per la chiesa sarda, quanto per la storia sarda. Il primo volume aveva goduto di una segnalazione di Gianfranco Murtas. Io mi astengo da qualsiasi commento perché ho preso l’impegno con me stesso di non parlare più di chiesa.
Ti rispondo: perché ogni volta che parlo di Chiesa c’è qualcosa che non mi torna interiormente. Senso di colpa? Non so. Nel dubbio, mi tengo gli incazzi.
Ciao Paolo,
grazie di questi preziosi suggerimenti di lettura.
Per quanto riguarda lo scritto di Tonino Cabizzosu, ovvero il secondo volume sulla storia della Conferenza Episcopale Sarda 1850 – 1950 devo dire che mi sorprendi un po’.
Prima dici che più che la storia della chiesa sarda è un’opera sulla storia sarda… poi dici che ti astieni dal parlarne perchè ti sei riproposto di non parlare più di chiesa.
Non ti so pensare, non ti appartiene, essere qualcuno che si astiene. Anzi, penso che nel nostro dibattito collettivo si abbia tanto bisogno di voci e di pensieri improntati alla critica costruttiva , anche se spesso caustica e sferzante. Personalmente ho ammirato ed ammiro quel Paolo che scriveva che “non vogliamo una chiesa alla melassa” o che argomentava come nella cifra antropologica dei sardi fosse presente una componente pagana. Detto semplicemente….sei sicuro che non ci sia più melassa? o, voglio aggiungere, non pensi che perduri ancora una diffusa forma, molto molto light, di simonia….? Non smettere di parlarne farebbe tanto bene a tutti, soprattutto alla chiesa, sia alla chiesa – istituzione che alla chiesa – comunità.
Sei tanto mordace, sei “castigat mores” verso i riti e le incoerenti liturgie del tavolo del centrosinistra che ogni tuo silenzio è motivo di rammarico.
Un abbraccio.
Antonio
Perchè hai tanto coraggio nel dissacrare il centrosinistra ed il PD e sei riluttante e mutacico verso la realtà ecclesiale.?