Hamas ha ucciso Shani Louk, la ragazza portata via inerme e seminuda dall’attacco al rave del 7 ottobre.
Prima si è pensato che fosse stata uccisa con un colpo alla testa.
Poi si è scoperto che è stata torturata, esibita nuda per le strade di Gaza e decapitata.
Niente e nessuno mi toglie dalla testa che dietro queste barbare esecuzioni ci sia una antropologica paura del corpo delle donne. L’Islam fondamentalista ha tantissimi lati oscuri, ma questo è certamente uno dei peggiori.
Niente e nessuno mi toglierà mai dalla testa che spesso la politica è un pretesto, una maschera per celare e legittimare ancestrali forme di violenza e di sadismo.
La guerra è il luogo dove i sadici vedono legittimate le loro pulsioni.
Un grande poeta catalano, Ausiàs March, chiamava la sua amata Lir entre cards, ‘Giglio tra i cardi’.
Shani è stata uccisa dai cardi.
Quando in Katanga vidi la vasca nella quale venne sciolto Patrice Lumumba sentii un brivido nitido su tutta la pelle, come se un gigantesco e immateriale sanguinario mi avesse odorato il collo.
Ieri, quando ho letto di Shani, mi ha fatto visita di nuovo.
Comments on “Hamas ha torturato e decapitato Shani Louk”
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No professore. No bi semus.
Si finas si appreziat so coerenzia ca at sempre nadu chi est in difesa de sos israelianos, ispero chi no de sos sionistas, su fattu chi faeddet de cussa povera pisedda e no usede e no at mai nadu una peraula sola pro sas mizas de mortos palestinesos, compresos sos piseddos leados a sa miria a fusiladas dae sos colonos, no est a meritu pro una persona istimada comente a isse.
SAN MARTINO SUL CARSO
Valloncello dell’albero isolato il 27 agosto 1916
Di queste case
Non è rimasto
Che qualche
Brandello di muro
Di tanti
Che mi corrispondevano
Non è rimasto
Neppure tanto
Ma nel cuore
Nessuna croce manca
È il mio cuore
Il paese più straziato
Giuseppe Ungaretti
Caro Paolo, che differenza possiamo trovare tra il dolore e la morte esposte crudamente con il corpo martoriato della ragazza oppure il dolore e la morte dei civili palestinesi che non hanno neppure il diritto di esistere e quindi esser contati come morti?
Schifosamente uguali.
Questa narrazione occidentale dei fatti è ormai ampiamente sputtanata.
Non siamo i buoni del mondo. E il mondo non è quello che raccontiamo noi.
Chi osa parlare di pace finisce nelle liste di proscrizione, alla gogna. Persino il Papa dei cattolici.
Già durante il primo ed il secondo conflitto mondiale, i crimini contro l’umanità si verificarono in tutti gli schieramenti coinvolti. E hanno continuato ad esser compiuti, e continuano, oggi, con noi occidentali a decidere chi deve esserne imputato.
Ma è la guerra il crimine.
Ignazio s’Antigu
Ciò che dice Enrico è vero, dalla nostra prospettiva. Non da quella palestinese. Ecco, è questo il problema. I palestinesi abitavano, anche loro da sempre, gli ebrei tornavano su decisione di altri Stati, che molto avevano da farsi perdonare per l’irrazionale, scellerata, criminale persecuzione perpetrata dai nazisti con partecipazione di molti altri (l’antisemitismo era un fenomeno europeo ben conosciuto e, mitemente, contrastato). Gli Stati Europei, dunque, colpevoli dello sfruttamento di tutta l’Africa, della sua arbitraria suddivisione in stati, sovrapponendo un concetto tutto nostro, sopra culture diversamente organizzate.
Ora, per questi motivi, dopo settantacinque anni dalla nascita di Israele, azioni terribili da una e l’altra parte, penso che si debba arrivare ad una negoziazione. Il terrorismo svanirebbe, a meno che qualcuno non continui nascostamente a foraggiarlo ed ispirarlo.
Certo che non approvo Hamas. Ma le nostre democrazie vivono una crisi terribile, al punto che mi pare difficile dire che siamo liberi, ci autodeterminiamo, scegliamo i nostri governanti, ecc. ecc. L’antisemitismo è fra noi, perché vi sono persone che seguono leader e cercano il capro espiatorio … Quando risolveremo i nostri problemi, forse, riusciremo a dare lezioni agli altri.
La questione come tutti sappiamo ha origini estremamente lontane. La notte dei tempi, o meglio l’inizio delle Religioni monoteiste. Nascono li. In quella terra che per gli Ebrei è sempre stata la Terra Santa, Li nasce la loro religione e li dal loro Dio gli viene detto di accasarsi. Gerusalemme è sempre stata e sempre sarà la loro città sacra, col suo tempio, ben antecedente alle moschee, con la loro arca. Quindi a mio modesto parere dire che quella terra è dei Palestinesi non tiene conto di questi dati di fatto. Perchè parliamoci chiaro lo scontro è scontro tra Religioni, poi trasformatosi in scontro di culture e oggi tra occidente e Islam . Le rivendicazioni dei Palestinesi circa il fatto che anche per loro Gerusalemme sarebbe Città Santa, perchè Maometto ci sarebbe passato, non hanno ragion d’essere. La Terra è Santa per gli Ebrei. Su questa come su altre ragioni vi fu il rifiuto da parte Palestinese degli accordi di Camp David. Rifiuto inspiegabile viste le proposte in campo, che forse avrebbe scongiurato quanto accaduto il 7 ottobre scorso. Io mio sono sempre chiesto perchè quel rifiuto, a parte le cose di facciata dette e non dette. Come mai non si giunse a quel trattato quando il 91% della Cisgiordania veniva dato ai Palestinesi oltre la striscia di Gaza e la parte est di Gerusalemme quale capitale del nascente nuovo stato. La mia idea su questo me la sono formata anche alla luce di quanto accaduto prima.
Per non voler tornare troppo indietro partiamo dal protettorato Britannico. Anche in quel periodo non vi era uno stato Palestinese. Nessun riconoscimento di sovranità per quel popolo su quei territori. Nessun altro Stato Musulmano della regione avrebbe mai ammesso la presenza di uno Stato Palestinese, Si pensava sempre e soltanto a eliminare la presenza ebraica nella regione (massacro di Hebron) ma nessuno aveva in mente di far nascere lo stato Palestinese. Per non dire della grande rivolta araba la cui finalità era solo quella di cacciare gli Ebrei dalla regione, nonostante millenari insediamenti, e di impedirne l’immigrazione. Il supremo comitato Arabo capeggiò la rivolta e a conclusione di questa vi fu il rifiuto sempre da parte araba di far nascere due stati, (commissione Peel) Uno arabo , non palestinese, ma arabo e uno ebraico. Possiamo forse dire che quindi se è vero che i Palestinesi oggi non trovano il riconoscimento delle loro richieste è anche vero che anche gli Ebrei per giungere a quello che sono hanno visto scatenarsi contro di loro l’ostilità dei paesi arabi, Nessuno vuole uno stato ebraico; Quello che successe dopo lo conferma. Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1947, le Nazioni Unite adottarono un Piano di partizione della Palestina che prevedeva la creazione di uno Stato arabo ed uno Stato ebraico indipendenti ed una Gerusalemme internazionalizzata. Il piano fu accettato dalla leadership ebraica ma rifiutato dai leader arabi, e la Gran Bretagna si rifiutò di metterlo in atto. Alla vigilia del definitivo ritiro britannico, il 14 maggio 1948 l’Agenzia ebraica proclamò lo Stato di Israele . Il Supremo Comitato Arabo non dichiarò uno stato a sé stante e invece, insieme a Transgiordania, Egitto e altri membri della Lega araba, iniziò un’azione militare, dando il via alla guerra arabo-israeliana del 1948. Con la fine della guerra, Israele ottenne il controllo su ulteriori territori inizialmente destinati a far parte dello stato arabo in base al piano delle Nazioni Unite. L’Egitto occupò la striscia di Gaza e la Transgiordania occupò e poi annesse la Cisgiordania, formando così il Regno di Giordania. L’annessione fu ratificata nel 1950 ma mai riconosciuta dalla comunità internazionale. Il problema che gli stati Arabi volevano spartirsi quel territorio. Nessuno di loro pensava ad uno stato palestinese,
Un governo di tutta la Palestina fu quindi istituito dalla Lega Araba il 22 settembre 1948 per governare l’enclave controllata dagli egiziani a Gaza. Tale governo fu presto riconosciuto da tutti i membri della Lega Araba ad eccezione della Transgiordania. Sebbene tale governo reclamasse sovranità sull’intero territorio dell’ex mandato britannico, la sua giurisdizione effettiva era limitata alla striscia di Gaza. L’Egitto favorì lo scioglimento di tale governo pan-palestinese nel 1959. E sino al 1967 l’unico pensiero degli arabi e dei palestinesi fu la guerra contro il neo nato stato di Israele. Dal 1967 in poi la vicenda è abbastanza nota Israele ha compiuto l’occupazione di territori della Cisgiordania, che dovrebbe logicamente lasciare, e ha iniziato ad esercitare sulla Regione quel controllo diretto ed indiretto ed anche militare. Uno stato con un decimo degli abitanti rispetto ai paesi arabi circostanti ha nel corso del tempo fatto capire che non aveva nessuna intenzione di abbandonare la loro Terra Santa. Ha creato una democrazia di stampo occidentale e ad oggi è l’unica realtà nella regione a non essere retta da uno stato teocratico o da una dittatura, In tutto questo i Palestinesi hanno continuato a combattere la loro guerra. Loro perchè soltanto loro pensano e credono che questa guerra li porterà ad avere un loro stato Non ci credono tutte le agli altri stati presenti nella regione. Questo li usano (come avvenuto dopo il 47, quando la lega araba non permise la creazione dello stato palestinese e fino al 67) per muovere guerra agli ebrei ma mai hanno pensato e mai penseranno di dar loro uno stato indipendente li situato, Purtroppo in questo come in altri casi la Religione. l ‘Islam, anche se non si potrebbe dire, impedisce la possibilità di poter mettere fine a questa situazione. Il problema è che nessuno degli stati Arabi, palestinesi o no, accetterà mai la presenza di uno stato diciamo occidentalizzato e meno che mai Ebraico. O meglio qualcuno ci stava arrivando con gli accordi di Abramo, anche perchè nei fatti occidentalizzato, ma gli estremisti hanno pensato bene di far fallire tutto. Perchè avevano a cuore la causa palestinese? Per me no. Poi torti ce ne sono da tutte le parti ma ad oggi se io dovessi scegliere non avrei dubbi su con chi stare. Sto con chi consente libere elezioni. Sto con chi da dignità alla donna. agli omosessuali ai diversi Sto con chi nel bene o nel male da la possibilità di contestare il governo in carica ( mai visti sei mesi di manifestazioni contro Hamas, o anche contro altri stati interessati al conflitto). Insomma sto con chi nel corso del tempo ha fatto dei passi avanti e dei progressi in termini di civiltà, con tutti i torti che anche questi ultimi hanno. Si vedrà mai la fine di tutto questo Allo stato per me molto molto difficile.
Ora: l’errore che si sta commettendo è polarizzare la discussione fra israeliani e palestinesi. In questo modo non si arriverà ad una soluzione se non quella della forza e violenza.
Bisogna conoscere la Storia e agire politicamente, cioè razionalmente.
L’azione di Hamas e i suoi metodi sono riprorevoli. Israele non poteva non rispondere. Come, è lì il nodo. Può ancora trovarlo ed interrompere la carneficina. Hamas lo farà? Dovrebbe farlo fosse una forza democratica, ma che cos’è Hamas? Fuori dalla propaganda sua e di altri? Per chi e cosa agisce?
Con Netaniahou non si avrà, ma un ritiro dai territori occupati toglierebbe molti motivi ad Hamas di esistere.
Professore,
col rispetto che sempre ho avuto alla Sua persona :
l’argomento non è tanto aver timore a manifestare dissonanza su argomenti “spinosi “ e di diversa interpretazione o meglio,come scrive;
difendo la verità che capisco –
Non mi rivolgo al signor Maninchedda,
ma al Professore.
Da persona istruita qual è di certo sa che non c’è una verità assoluta, da sempre la verità sta nelle verità.
Mi rammenta ad impegnarmi per la mia (verità)? Ho inteso bene?
Sin da ragazzo in cuor mio sempre mi sono attenuto alla mia verità /libertà.
Tanto mi ha portato soggiornare per brevi periodi nelle galere.
Di tanto non mi pento, di tanto non mi dò vanto. È il mio lontano Samsara che si manifesta.
Lì, in carcere ho imparato a conoscere la Verità, non la spocchiosa verità propalata allo sciocco perbenismo di lontana memoria di voler mettere i fiori sulle bocche dei cannoni.
Lì, nel silenzio delle mura a tratti interrotte da gride sofferenti, altre da bisbigli che l’uno a l’altro chiedevano conforto, altre, quelle più forti a rivendicare la supremazia malivitosa nel controllarne la struttura interna del carcere, quale la cucina, la distribuzione del cibo,gli “spazzini” quali portatori di messaggi tra celle diverse.
Li, in compagnia di disodorne mura ho conosciuto e fatto amicizia con la mia intima libertà, la Libertà ch’è in me e non devo giustificarla a chicchessia.
Tanto meno a Lei. Grazie.
Leggo della gioventù di Erasmus.
Che tutto dovrebbe sedare, pacificare e sanare le controversie tra Popoli diversi.
Ridere o piangere?
Democrito avrebbe riso.
Eraclito avrebbe pianto.
Nella mia amata Budapest quali dirimpettai vè un alloggio adibito a studenti Erasmus.
Mio malgrado mi tengono compagnia sino a notte inoltrata.
Credetemi: poco gli importa dell’Avvenire.
Campa cavallo finché l’hashish cresce.
Per tornare all’argomento iniziale. Professore, nulla risponde all’immane lutto che arreca ad entrambi popoli, madri addolorate per la perdita di figli, di neonati privi del latte del seno materno resi orfani dall’albagìa di controverse ” Verità ”
Professore, non vorrei essere tededioso, anche noi abbiamo avuto la nostra Shani Louk,
scrivo della povera ragazza Pamela Mastropietro, “sezionata” e posta in una valigia qual ingombrante ed inutile masserizia da disfare nelle discarica più vicina.
A tanto ci siamo adattati nel rincorrere le cosiddette libertà, le cosiddette democrazie che tutto concedono ma nulla permettono.
È mai possibile che non ci sia una nuova Yalta per porre fine al sanguinoso conflitto che da decenni riverbera in medio Oriente?
Nessuno se ne fa promotore.
Cui prodest?
Professore,
in questo Suo ultimo scritto nulla concordo.
Tranne:
La Libertà è il conflitto delle interpretazioni.
Grazie.
.
Alberto, ciò che dici è vero. Infatti, il più grande errore di Netanyahu è stato allearsi con l’estrema destra dei coloni e con la loro politica di colonizzazione a oltranza. Bisognerà vedere cosa sarà il dopo Netanyahu in Israele. Certo, uno stato palestinese che non abbia sbocchi a mare non è pensabile.
Si continua sempre a parlare di due stati, Israele e Palestina, ma vorrei porre a tutti una domanda molto semplice. Dove sarebbe collocato gepgraficamente uno stato chiamato Palestina e quali sarebbero i suoi confini ? Vorrei proprio saperlo perché l’entità geografica chiamata Palestina mi risulta occupata interamente da Israele (che non ha intenzione di rinunciare neanche a metro quadrato). Ci sarebbe la Cisgiordania, che comunque non è Palestina ed è anch’essa inondata da coloni israeliani. E allora dove sarebbe questo stato Palestinese? Anche a volerlo collocare in Cisgiordania, sarebbe come se qualcuno ipoteticamente invadesse la Sardegna e noi sardi creassimo il nostro stato in Corsica o nelle Baleari. Se la geografia conta ancora qualcosa e non si fa sottomettere dalla politica, la Palestina è solo quella dell’attuale Israele. Come la mettiamo?
No, guardi, il kippah non lo metto, ma non ho paura a dire cose contrarie a quelle che dicono tutti. Difendo la verità che capisco. Lei si impegni per la sua. La libertà è il conflitto delle interpretazioni.
In quella che è definita epopea western, i lakota, i nasi forati, i piedi neri, gli apache e tutti gli altri nativi erano quelli che scalpavano, bruciavano case e violentavano donne. Oggi li avrebbero chiamato terroristi……
Non so predire quel che sarà. Mi piacerebbe che non si usassero parole a caso. La generazione Erasmus… non è migliore delle altre. Come le altre ha un compito davanti, essendo molto meno preparata… Abbiamo un disperato bisogno di fatti…
Professore,
premetto che non ho nessuna simpatia per gli arabi, sono come i sardi;invidiosi e divisi tra loro, con la sola differenza che loro sono 400 milioni i sardi poco più di un milione.
Signor Maninchedda,
da sempre non perde occasione di calarsi in testa il kippah per indignarsi per la sorte riservata ad Armita Garavan, a Shani Louk. Mai leggo uno Suo scritto ove manifesta esacrazione per gli 8000 (sono troppi? Arrondiamo a 4000) i palestinesi massacrati nelle loro case.
– torturata, esibita nuda – questa è la versione del “democratico” governo israeliano, poi, c’è tanta differenza tra la povera ragazza Shani e i bambini palestinesi
(qual è la loro colpa)? sminuzzati dalle bombe di Tel Aviv?
Sono quarant’anni e più che Israele occupa e continua a rubare le terre ai contadini palestinesi in Cisgiordania, di tutto questo, da parte Sua nessuna deplorazione?
Se gli ucraini difendono la loro terra sono considerati eroi, gli si dànno armi e quant’altro, se i palestinesi giustamente si ribellano ai soprusi di Tel Aviv sono etticchetati qual sorta di terroristi.
È questa la Democrazia?
Da sempre, il sostantivo democrazia ciascuno lo acconcia e se lo imbelletta a proprio tornaconto.
Grazie.
Ho condannato in modo inequivocabile gli orribili e inauditi atti di terrore compiuti da Hamas il 7 ottobre in Israele. Nulla può giustificare l’uccisione, il ferimento e il rapimento deliberato di civili o il lancio di razzi contro obiettivi civili.
Gli attacchi di Hamas non sono avvenuti nel vuoto.
Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione.
Ma le rimostranze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas”.
Ignazio s’Antigu
Egregio (Geno)Cidio, chi può negare l’esistenza di un ebraismo cieco e razzista? Nessuno. Esiste. Per l’appunto ho parlato di ‘estremismi’. È strano: un mio collega mi definisce un pessimista militante. Io non credo nella razionalità della storia. Non ci credo per nulla e non sono uno storicista. Spero, spero molto nell’impegno per il bene.
Lei Professore ha un ottimismo cristiano.
Ci sono stato anche io in Palestina e tra i tanti libri in merito ho letto quelli di uno storico israeliano, Ilan Pappe: non risulta che Israele sia esente, nel proprio DNA sin dalle origini, di un cieco estremismo antiarabo.
Non ci sarà alcuna terra, due popoli, due stati: c’è e ci sarà Israele e tutti gli arabi non integrabili saranno “caldamente” invitati ad evacuare in Egitto, Libano e Giordania
come si può resistere allo sconforto di fronte a questa cosa che sarebbe potuta succedere a mia figlia, o a mio figlio?
spero col cuore che se davvero esiste questa “generazione Erasmus” prenda in mano le sorti di queste civiltà e di questo pianeta che la mia generazione sta portando al disastro
Donzi peus peràula e mancu totugantas postas paris tiant bastare pro cundennare custa barbaridade e fàghere disumanu e assurdu: tiant èssere solu ‘boghes’ nadas a s’iscùsia! Bi cheret meda àteru!
Est «antropologica paura», sunt «ancestrali forme di violenza»? Custu fàghere terrorista arrajoladu, de cudhos cussiderados terroristas pro “definizione” a mandronia e ad uso e consumo de chie no cheret fàghere contos mannos chi pertocat sos “definidores”, si tiat cussiderare mancari arrevesa, «vendetta» pro si ndhe pagare de… ite dépidu? Ite ofesa?, ite dannu?, e fàghere prus efetu e impressionare e fàghere arrajolare e airare peus e ancora de prus «nemigos» e «amigos».
Ma proite su “mundhu civilizadu” o “cultura civilizada” est ammandronada fintzas a dellùbbiu, allagamentu e “bombas” de peràulas contr’a sa “violenza contro le donne”?
Proite, totu su chi amus connotu e connoschimus a masellu e terrorismu de milliones de ómines, de ómines “mascros” (ma mancari fizos de fémina fintzas morindhe de fàmine) in gherra e in ‘paghe’ ite àtera cosa est?
Nois no cherimus bìdere su terrorismu de custa ‘economia’ e tzivilia de domíniu e de gherra, a gherra e gherras sempre preparendhe, addestrendhe e faghindhe, in d-unu mundhu de totu nemigos, armados e sempre armendhe a bìnchere e dominare s’àteru in sa peus idea irbariada maca de irrichimentu illimitadu definitivu chi faghet a merce no solu sas cosas ma totu sa zente, donzi cristianu batizadu e ne batizadu, faghet totu a merce de bèndhere e comporare e fàghere a dinari e propriedade privada e esclusiva
Su terrorismu de una parte manna de sos mussulmanos (e mai a fàghere di ogni erba un fascio!!!), lu tio comprèndere che a totu s’àtera violéntzia: farta de seguresa e pagu cunsideru de s’ómine in su sensu chi no est seguru de isse etotu e timet de pèrdere sa PROPRIEDADE sua, sa e sas féminas, idea domìniu, “terrorizados” a timoria maca chi si sas féminas, in cunditziones de efetiva demogratzia e matessi diritos, tiant mancari èssere sas féminas, o de prus sas féminas, a guvernare fintzas su bene pùbbricu, sas amministratziones e meda de prus s’economia, si sas féminas puru (chentza mai fàghere di ogni erba un fascio, ca comente b’at ómines e ómines bi at fèminas e fèminas e de seguru medas prus féminas de idea prus umana), si sas puru no ant “incorpodau” su fàghere prepotente aprofitadore e assurdu de sos mascros a libbertade iscussiderada (e a dannu issoro etotu), ca s’ómine… su mascru faghet de ‘modellu’ e paret bonu a li assemizare.
No Cidio, via nessuno. Io sono stato in Palestina e il clima politico è maturo per emarginare gli estremismi e far nascere due stati. Il problema sono gli estremismi e dire “Via Israele dalla Palestina” è un estremismo.
Vi è disprezzo dietro tutto ciò, istinti creati tanto quanto ereditati.
Si avessero presa la pena di conoscere Shani non avrebbero fatto ciò che hanno fatto.
Dobbiamo trovare il modo di dire forte che non si deve agire brutalmente contro inermi, che l’umiliazione, la morte portano altra morte.
Se desideriamo la fine di questa crudeltà dobbiamo trovare un modo.
Povera ragazza, che bestie.
Ad ogni modo via Israele dalla Palestina.