Ieri i giornali hanno dato notizia dell’avvenuta nomina di una ex parlamentare a direttore dei servizi socio-sanitari della Asl gallurese, la quale nel suo curriculum pubblico non annovera competenze specifiche che ne possano aver legittimato la nomina. Qui la sua autodifesa che però mi pare più legittimare a una nomina come legale che come direttore di servizio..
A leggere l’atto pubblicato, si nota poi che mancano le firme del Direttore Amministrativo e del Direttore Sanitario della Asl.
Non solo: vi si legge che la retribuzione prevista è pari al 70% di quella del Direttore generale, ma non viene riportato alcun impegno di spesa.
È una delibera a dir poco strana; sembra fatta per non essere applicata. E allora, a che serve?
La domanda è: da quali motivazioni il Dg è stato spinto a adottare un atto così lacunoso?
Nessun privato cittadino glielo può chiedere, solo un magistrato. I consiglieri regionali hanno fatto il solito accesso agli atti, ai quali non fanno mai seguire gli atti conseguenti. Acqua fresca.
In questo stesso periodo in Gallura, l’opposizione in Consiglio comunale ad Olbia ha depositato un’interpellanza che rivela come sia stato possibile che un incarico di progettazione (e non uno qualunque, ma quello per la difesa idrogeologica di Olbia, che difesa attualmente non è) a trattativa diretta di poco più di 300.000 euro sia passato, senza rispettare le clausole stringenti del bando originario, a un valore di oltre un milione di euro, per di più su un progetto che definire mobile, date le tante versioni prodotte, è dir poco.
In questo stesso periodo in Gallura un sindaco in precedenza arrestato è stato scagionato da ogni accusa senza che alcuno abbia chiesto conto a chi ha condotto le indagini degli errori e dei pregiudizi evidenti con cui l’indagine è stata condotta.
Quando la giustizia è volubile, un giorno occhiuta e l’altro miope, o arbitraria o incomprensibile, le vittime sono i deboli e la certezza è il disordine, il regno dell’homo homini lupus.
E se fosse soltanto per inserire un titolo nel curriculum? Così, per il futuro.
Tocat de arregodare chi in Sardigna e in sa cultura de is Sardos (a dolu e dannu mannu mannu!) sa “zustìssia“ no est su “innominato” o “innominabile”, ma tenet Nùmene e Sambenau de is “Giustizieri” cun totu is “funtziones” e ruolos chi si podent elencare, funt cudhos de sa “zustìssia” chi «pregonat, curret, iscazat, abbruxat». Cosa de homo homini lupus, de ienas, de unturzos, chentza mai fare di ogni erba un fascio, ma però, lampu!…
Is Sardos narànt SA RESONE: lìgere unu nùmeru de Officina Linguistica de su glottologo Professor G. Paulis.
Calecuna cosa at cambiau in s’istória nosta ma noso nosi crieus civilizaos, mancari sigant a pregonare, cùrrere, iscagiare e abbruxare prus de cantu podent ibballiare che a totus. Ma sa “zustìssia” tenet sa responsabbilidade de “i giustizieri” puru.
Articolo 323 Codice Penale
(R.D. 19 ottobre 1930, n. 1398)
[Aggiornato al 11/08/2023]
Abuso d’ufficio
Dispositivo dell’art. 323 Codice Penale
Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato(1), il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio(2) che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio(3), in violazione di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali non residuino margini di discrezionalità(4), ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale(5) ovvero arreca ad altri un danno ingiusto, è punito con la reclusione da uno a quattro anni(6).
La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno carattere di rilevante gravità(7).
È un ginepraio ed anche peggio. Piacerebbe credere ci sia un lembo di terra sano. Non c’ è. Il livello di arrogante ingiustizia è tale che la voce più non esce. Il potere è gestito senza grazia, manovrando gruppi, richiedendo la delazione, mettendo l’uno contro l’altro. Le nomine, i concorsi, sono un assegnazione di favori a chi poi ti sarà schiavo. Dovendoti molto, non muoverà un dito senza chiederti come deve fare. Tuo emulo si comporterà allo stesso modo con gli altri: mentendo, facendoti credere di esserti amico, ed insieme raccogliendo le tue confidenze da propalare. Come lo chiamerete? Sono poche le persone libere in Italia, in Sardegna, a Cagliari.