Sono molto irritato con Piero Comandini per la sua pretesa di risolvere i problemi con la furbizia e non con l’intelligenza, per cui fate la tara alle mie parole che magari non saranno equilibratissime ma solo razionali.
Ieri Soru ha parlato a Sanluri. Questo il video del passaggio chiave dell’evento. Ascoltatelo.
Vorrei chiedere al callidissimo Comandini se c’è qualcosa che non gli è chiaro. Nel caso, glielo spiego.
Soru continua a dire che mette la sua candidatura a disposizione degli elettori del centrosinistra e contesta al Pd, in cui lui milita, di ignorare la sua disponibilità, nonostante il partito non ne disponga di altre.
Soru non impone la sua candidatura; chiede di misurarsi con le altre che fossero presenti nel mondo del centrosinistra. Soru, dunque, esige le primarie.
Soru ha dichiarato l’avvenuta riattivazione di Progetto Sardegna, il movimento con cui accese (per poi spegnerlo con decisione unilaterale in un posto tristissimo quale una chiesa sconsacrata di Oristano) la campagna elettorale della sua prima elezione.
Quindi – continuo a spiegare a Comandini – il Pd ha già un problema: anche qualora si dovesse trovare una composizione tra il Pd e Soru, ci sarà una lista concorrente col Pd. Il muro di gomma di Piero ha ottenuto un risultato straordinario: ha costretto un comandante a richiamare i riservisti. Poco importa, ora, che Progetto Sardegna di oggi è sensibilmente diverso da quello di ieri (gli manca tutta la parte del mondo progressista e indipendentista che ha sostenuto e lavorato con la Giunta Pigliaru, la quale rappresenta un mondo che ancora non si è pronunciato sulle prossime elezioni e che, però, con certezza non ama i populismi, i giustizialismi, e tutti gli ismi di questa tragica terra, come pure non ama le prese in giro di Comandini). L’importante ora è rilevare che Soru ha rimesso in campo Progetto Sardegna, senza pensatori, senza professori, è vero, ma intanto lo ha fatto.
Infine Soru ha detto che se per caso il Pd tira a fottere e continua a negare le primarie, lui si sente legittimato (ascoltate gli ultimi minuti) a presentarsi comunque perché, in quel caso (e ha ragione) non sarebbe stato lui a rompere il centrosinistra, ma il PD a negarne l’unità.
Il quadro si è chiarito.
La prepotenza di Pd e Cinquestelle ha creato lo spazio della ribellione giustificata occupato da Soru.
Soru, oggi, non ha più il problema del posizionamento rispetto al suo partito, ma delle conseguenze dell’essersi proposto come campione della libertà contro la prepotenza. Insomma, Soru ha oggi il problema del linguaggio e degli atti che costruiscono le alleanze.
Gli unici dubbi residui sono: 1) se Soru andrà da solo alle elezioni o se costruirà un’alleanza; 2) se l’iniziativa di Soru è capace di scongelare altre candidature che accettino il rischio delle primarie; 3) se il Movimento Cinque Stelle accetta la democrazia delle designazioni o lascia il campo.
Un consiglio al Pd: azzerate tutto e fate primarie serie. Forse, ci si salva.
La mia idea, quando si convocò il tavolo del 7 luglio, era far maturare tutte le candidature possibili, farle esporre al potenziale elettorato, far maturare il dialogo tra parti e candidati per vedere se poteva emergere una soluzione condivisa, e, a carte perse, indire le primarie di coalizione. Ma io sono un inguaribile sognatore di percorsi unitari per la Nazione Sarda.
in Sardegna c’è molto clientelismo elettorale, molti elettori votano l’ amico o parente che può farli il favore di darli un posto di lavoro nell’ amministrazione pubblica,, o garantirgli la raccomandazione per ottenere un posto letto in ospedale per essere curato perché in Sardegna dopa la giunta Pigliaru che ha chiuso metà degli ospedali, nei pronto soccorso bisogna avere un santo in paradiso per essere curato, o avere dei favori per vincere un processo penale o civile nei tribunali cagliaritani che si riempito di giudici parenti dei vecchi politici della sinistra sardi che hanno avuto molta fortuna a vincere i concorsi.
I o come tanti altri elettori non abbiamo amici o parenti che ci possono raccomandare per avere un posto di lavoro pubblico o farci avere un posto letto per curarsi in caso ne abbiamo bisogno , e non abbiamo neanche parenti o amici magistrati che ci possono favorire per vincere delle cause penali o civili .
E non vi crediamo più alle vostre promesse elettorali che cambierette i disastri che avete combinato neanche se cambiate per ennesima volta nome perché siete sempre voi che avete occupato le poltrone per arricchirvi e aiutare i vostri parenti e amici ,
in Sardegna tutte le istituzioni sono sempre corrotte , i ricchi sono sempre ricchi i poveri sempre poveri questo è il risultato dei governi della sinistra in Sardegna preferisco votare la destra sociale o il M5S ma a voi non voterò mai più avere distrutto la sanità , avete abolito art.18 dello statuto dei lavoratori , avete occupato la magistratura per avere l’ immunità penale.
Antonio, si rilegga e poi si chieda: “Davvero sono stato chiaro”. Lei non è pragmatico, è fatalista. Lei vive di fatti accaduti. Benissimo. E la libertà?
Dopo aver letto i diversi e lunghi interventi, sembrano basarsi ipotesi che non vengono provate dalle tesi, creando una nebbia fitta lasciando sentire due correnti di pensiero distinte tra loro .
Quello che si dovrebbe fare è illuminare lo scenario concettuale col pragmatismo e vedere dall’alto in modo assertivo.
Con un approccio pragmatico mi rifaccio al comportamento del PD 8 mesi fa in Lombardia , indipendentemente di come sono andate le elezioni (M5S Lombardo ha percentuali di un 1/3 se comparato a M5S in Sardegna).
Il PD ha fatto le primarie per Majorino? No
Il PD si è alleata al M5S? SI
La differenza attuale è che in Sardegna si sta continuando a parlare di nomi e non di programmi e temi, che maggiormente interessano ai cittadini sardi.
Mi domando ma l’elezione di Soru in passato è stata la soluzione per i problemi della Sardegna che doveva risolvere? NO
Poi ognuno ha i suoi interessi e i suoi tornaconti e chi si nasconde dietro finti moralismi per far vincere la sua tesi, chiedo di essere pragmatico e uscire dall’ombra con dei fatti concreti fuori dalla logica del politicume.
Ps. Pragmatismo – filosofia angloamericana che basa tutto quello che si dice sui fatti concreti , se i fatti sono concreti “è Vero”, se non sono concreti “Non è Vero”.
…. A me questo PD itaGlianista ( SI, con la G come dicono nei Tg in LitaGlia™ ) mi piace molto ! Mi piace vedere i miei amici Oristanesi che gravitano nella fascia esterna degli asteroidi, lontano dal Sole, mangiarsi le dite per questo nuovo idealismo di sinistra : il Comandinismo® ! E dire che gli piaceva tanto la Shlein, elvetica e yankee allo stesso tempo. Invece Soru, che sono andato ad ascoltare sapendo che avrebbe detto le stesse cose del 2003, continua a ripetere lo stesso SUO errore primigenio : dividere i Sardi in buoni a sinistra e pessimi a destra ! Ora come ora comunque resta l’unica opzione politica innovativa (cesss ) degna di questo nome … E poi vedo che mi dà retta ..l’idea di resuscitare Progetto Sardegna non è una sua idea … La ha dovuta fare sua , A marolla !
Con la cortesia dovuta ai Professori che tutto sanno e, ahinoi, talvolta tutto manipolano a loro piacimento:a volte per proprio conto, altre per compiacenze dovute ad altri.
Professore Maninchedda,
dalle persone istruite, sia di Lettere che di etica morale tanto mi aspetto : sincerità nel manifestare il proprio “orientamento”, le proprie simpatie qualsiasi esse siano.
Non più mi occupo di politica.
Caso mai dovessi rifarlo, ora, sàvio di esperienza per prima cosa mi procurerei un fucile mitragliatore da tenere a portata di mano, una cotta di maglia dal proteggermi dal Marco Giunio Brutto di turno e, per ultimo nello zaino in spalle tante bombe a mano da far deflagare all’occorrenza.
Oltre.
Con ammirazione leggo i Suoi scritti quando racconta e rammenta alle genti sarde le tante discriminazione ancor subìte dallo Stato centrale che risiede a Roma.
Nel seguire Sardegna e Libertà, mia malavoglia, leggo anche il Suo tentennare sulle prossime elezioni Regionali.
Giustamente è contrario ai “tromboni/ai tavoli allargati”
Professore , donde si pone?
Luca Le chiede :Soru non è uno “ziminate” (da Logudorese qual sono, conoscitore della Lingua sarda non ne conosco il significato) e Lei non è da intrallazzi. Ajo.
Antonello Lorica:
Sei con Soru o contro?
Mi farebbe piacere avere una risposta : SI o No?
Grazie e buona giornata.
A tanto nulla ha risposto.
Mia aggiunta :
il signor Soru non è l’anima candida piovuta dal Cielo.
Il giornale l’Unità, Tiscali quotata in Borsa tanti ha fatto piangere, tanti ne ha impoveriti … Docet!
Signor Maninchedda ha dedicato un lungo scritto al 16 di Ottobre del 1943.
(Il mio nemico interno)
Nulla ha risposto al mio intervento sulla mattanza di donne, bambini,anziani, ammalati che si perpetra a Gaza.
Gaza, 21 Ottobre 2023?
Nulla Le sovviene?
Grazie.
Se, come pare probabile, si concretizzerà la candidatura della Todde, penso che non potrò fare altro che votare per Soru, nella speranza che le forze sardiste e di sinistra si emancipino da quello che si configura come un’asse tra (parte?) del PD e Cinquestelle e decidano di appoggiare il suo progetto.
La Sardegna è sull’orlo del baratro. Che fare? La risposta può trovarsi nella politica, non nella nostalgia di operazioni tecnocratiche già vissute e malamente consumate. Però condivido l’inquietudine per la mediocrità a cui assistiamo in vista delle regionali di marzo. E apprezzo ogni generoso e tentativo di indicare una prospettiva all’altezza.
“ occorre non cedere alla tentazione della minoranza che egemonizza tutti giocando sulla logica ferrea della legge elettorale” significa trovare un alternativa a pd e 5stelle? Anche perché se l’area Cabras non rompe gli indugi le primarie non si faranno mai? Pensa che un area con leader Milia appoggiata da una parte del pd, progressisti, centristi, sardisti come Lei e immagino civici Andrea Soddu ecc… possa avere qualche chance di vittoria? Inoltre le chiedo secondo lei l’area Cabras è ormai consapevole di subire la scelta sulla Todde o aspetta il momento giusto o qualche errore per supportare Milia ma non forzerebbe mai la mano per questa candidatura? Che senza dubbio ritengo la migliore come garanzia di vittoria sul centro destra e come risultato post elettorali.
No, l’area Cabras sta facendo correttamente la sua parte. Non spetta a lei, soprattutto dopo aver subito la caccia all’uomo del congresso, fare il gioco. Il gioco è responsabilità di Comandini. L’Area Cabras sta prendendo atto delle comunicazioni di Comandini che afferma che senza la Todde non c’è il Movimento Cinque Stelle. Io, a differenza della loro disciplina di partito, penso che per salvare la coalizione bisogna non subire il diktat Cinquestelle (peraltro, non piovuto dal cielo, ma negoziato per la Schlein da Baruffi e per Conte dalla Taverna, sentito Comandini, in totale dispregio dei sardi) e consentire a tutti quelli che vogliono candidarsi, di misurarsi e di sottoporsi al giudizio degli elettori. Infine, io cercherei un’alleanza costituente sarda. Con questi sentimenti mi ero avvicinato al tavolo del 7 luglio: se davvero si vuole vincere insieme, occorre non cedere alla tentazione della minoranza che egemonizza tutti giocando sulla logica ferrea della legge elettorale (“o ciò che proponiamo noi o i puzzoni della destra affaristica sarda”).
In Soru, in su mundhu de is Sardos a orrodas irgónfias, disanimaos, avilios, morendhosi de su sonnu e ispimpirallaos in totu is divisionismos, dhue at «Energhia» iat a nàrrere Prof. P. G. Mura (cussu de sa Chistioni mundiali de s’Energhia, si mai aus iscobertu sa chi teneus, ibertandho is afaristas a carragiare sa Sardigna de campos fotovoltàicos e “mulini a vento”).
Soru est de su PD? Lassaus sa pregonta. Ma arregodo chi su 2004, si “L’ulivo” no iat candhidau a issu, de eletziones no ndhe iat bintu e connosco gente chi s’at pagau su viàgiu po torrare in Sardigna po dhu votare. Cun totu s’ammiru meu, geo no dh’ia votau. Potzo solu nàrrere chi candho seo ‘naschiu’ a sa ‘política’ seo naschiu indipendhentista ca ia “iscobertu” su chi is Sardos portaus asuta de is peis de millénnios: sa Sardigna e sa limba nosta, su chi seus noso in su bene e in su male, e ca sa chistione de is Sardos est sa chi mancu oe boleus bìere po su chi est.
Ma candho unu de is “siglas” indipendhentistas est andhau a foedhare a Soru (no isco cun cale proposta ma a dónnia de “idipendhentista”) issu no ndhe at bófiu mancu intèndhere. E tantu est bastau po mi fàere votare is indipendhentistas po su pagu chi podiant, che is brebès niedhas in d-unu tàgiu mannu de biancas. Dh’apo votau candho fut in alternativa a Cappellacci-Forza Italia. E in d-una assemblea luego apustis chi iat convocau in Sedhori furint issu e totus po sighire cun Progetto Sardegna. Chi apustis at “isconsacrau”. A dónnia modu iat fatu un’efetu interessante chi no si natzo (ma geo no seo alchimista). E però issu dh’at firmau.
Ma sa chistione de is Sardos est sèmpere e propriamente cussa, ca fintzes a candho noso no isconciaus s’incantésimu/brusceria de sa dipendhéntzia sa prospetiva nosta est de moltiplicare is dificurtades de oe e isparèssere puru coment’e pópulu, no cun dignidade comente est umanamente possíbbile a totus, ma coment’e tàgiu de pegos e solu ca seus a orrodas irgónfias, avilios, chentza fide e ne fidùcia in noso etotu, no ca seus managos o castigaos ma ca sa “Energhia” chi aus tentu e teneus dh’aus fuliada e seus fuliandho iscudendho sa conca a su muru ibertandho e isperandho sèmpere in s’agiudu de is ladros de Pisa.
E mancu ca dha depeus impreare cun ís gherras e ‘rivolutziones’ de is istùdios chi aus fatu, ma ca no seus faendho nudha prus de prànghere, pedire, pregare (fintzes is barones isparéssios) e pistare abba ispimpirallaos a orrughedhos no po su malu cabu de is indipendhentistas (ma is àteros, cussos de is balentias chi binchent ite tenent de nàrrere si no de si cuare po sa bregùngia miseràbile?): is partios italianos àter’e che indipendhentistas funt fratzionistas po meda prus pagu dignidade e bonu contu po sa Sardigna e is Sardos!
Ca sa chistione de is Sardos e de sa Natzione Sarda est ancora sa matessi de su passau seculare.
No est chi ibertaus unu Soru Giommaria o Marianu IV de Arborea. Ma paret chi no connoscheus o teneus idea de unu Gandhi (e fintzes de medas Italianos) ma mancu unu pagu a Gesugristu cun totu chi nosi naraus cristianos chentza mancu batiaos.
Podeus isperare chi Soru e is chi at a candhidare apat e apant imparau prus de una cosa de sa ‘polìtica’ e politicantes de sa dipendhéntzia ca sa Sardigna e is Sardos de guvernare seus sèmpere sa Sardigna e is Sardos dipendhentes de un’Istadu istràngiu.
De parte mia apo arrefudau de giurare fedeltade a sa Costituzione italiana po intrare in ruolu in su trebballu miu e mai prus apo votau po mandhare unu Sardu a su Parlamentu italianu e si est po su pagu de “giudìtziu” si paret chi ofendho chi apo cunsiderau is intelletuales sardos (foras calecunu) majarzos e manorbas de s’istadu italianu e is polìticos de sa dipendhéntzia “scarabei stercorari” (nau in sardu fragat tropu e dh’iscrio deosi mancari siant de oro). Apo a bòllere bìere si (e geo si dh’àuguro cun su coro in manu) sa “Energhia” de Soru e de is àteros impare faet prus logu po cambiare prus de calecuna pàgina de un’istória infame, dannosa e bregungiosa po is Sardos pregontandho e faendho a manera chi is Sardos totus siaus no “spettatori” ma personalmente e responsabilmente ativos, proponendho unu votu de impegnu e no de promissa po promissa (ca no seus mancu andhandho a votare santos po unu meràculu).
Caro professore, difficile non darti ragione.
Aggiungo un’altra cosa, a mio avviso molto importante. Occhio ai sondaggi che circolano in questo momento: siamo ancora in una fase di voto d’opinione ma cambierà tutto quando ci saranno le liste, perchè la Sardegna è piccola e tantissime persone che voterebbero per il partito X si troveranno a votare per l’amico o il parente candidato in un’altra lista. Ora come ora, i numeri attribuiti a certi partiti mi sembrano molto molto ottimistici
Sono grato al prof. Maninchedda per lo spazio di dibattito che ci offre in questo Blog, specie adesso in prossimità delle prossime elezioni regionali, ma allo stesso tempo non comprendo proprio la finalità pratica delle pur giuste analisi e riflessioni di quest’ultimo post.
Mi spiego meglio: dall’analisi svolta sembra che, in prospettiva, da un lato tutto dipenda dagli umori e dalle scelte interessate che farà Comandini (affiancato da tutti gli altri “ciondoli” territoriali del PD. Ve li raccomando!), dall’altro sembra che tutto dipenda dalle scelte fatte, o che farà Renato Soru.
È davvero così? Non si può fare proprio nient’altro che possa smuovere gli animi di chi vuole in modo disinteressato il bene della nostra terra?
La lecita aspirazione a “una soluzione condivisa” all’interno di una “Coalizione” allargata all’infinito (ossia comprendente tutto e il contrario di tutto), sinceramente, nella migliore delle ipotesi potrà servire a vincere le elezioni, di certo non a cambiare le sorti della Sardegna. Su questo punto non mi pare il caso di esemplificare meglio quanto accadrebbe a detta Coalizione già l’indomani della sua eventuale vittoria elettorale.
Nella mia ingenuità, o meglio, nella mia visione ideale, ispirandomi all’idea vincente di “partecipazione dal basso” del popolo (vedasi l’epoca aurea dei 5S o delle “Sardine”), rilancio più semplicemente un metodo: coinvolgere l’opinione pubblica in un ampio dibattito attorno a 4 o 5 idee forti di rilancio e sviluppo della Sardegna, facendo particolare attenzione ai giovani, a quelli che messi ai margini di questa “melma politica” lasceranno con certezza la nostra isola.
La leadership e la possibile guida, anche in prospettiva elettorale, emergerà naturalmente nel dibattito pubblico che si attiverà.
Con quali strumenti promuovere la partecipazione del popolo?
Inizialmente sarebbe sufficiente anche una “piazza virtuale”, come lo è questo Blog, sinergicamente promossa da tutti quelli che hanno realmente a cuore il cambiamento della Sardegna. Tuttavia andrebbe prevista quanto prima la realizzazione di una idonea piattaforma online per favorire la massima partecipazione dal basso di chiunque voglia esprimere la sua opinione, esprimendo un voto reale sulle proposte avanzate. Una piattaforma affidabile con sistemi e tecnologie Blockchain che assicurino la reale partecipazione diretta dei cittadini tutelandone diritti e riservatezza (per intenderci, non una piattaforma farlocca – condannata infatti dal Garante per la Privacy – come quella utilizzata proprio negli anni d’oro dai 5S e ingannevolmente ispirata alla democrazia diretta di Rousseau, nome dato appunto a quella piattaforma).
Se questo accadesse, ponendo a tema i problemi reali, quelli che addentano la quotidianità di tutti sardi, , non problemi astratti o sui massimi sistemi, questo sì che innescherebbe una RIVOLUZIONE. Tutti infatti avrebbero interesse a partecipare al dibattito, specie quelli che oggi stanno ai margini della politica e che domani non andranno a votare i camaleonti di diverso colore abituati a navigare nella melma.
Caro Prof. Manchedda, abbia davvero più fede nel popolo e meno aspettative in Comandini & Co. Lei sa molto meglio di me che le rivoluzioni si fanno con il popolo e non con i “tromboni” nei “tavoli allargati”.
A chi dice che bisogna mantenere a tutti i costi l’unitá del csx se no vince la destra, chiedo:
1) vi rendete conto che la teoria del voto utile ha distrutto il centrosinistra a tutti i livelli, perchè a forza di accontentarsi del meno peggio si è arrivati al peggio?
2) il PD sbandiera in ogni occasione le primarie come modus operandi: come mai stavolta non vengono attuate? Se fosse valido il discorso di Comandini, le primarie non dovrebbero essere attuate mai
3) A me sembra che qualcuno stia sopravvalutando il peso elettorale dei 5S in Sardegna
4) Ho ascoltato alcuni dei recenti interventi di Soru, non parla mai di tattiche o alleanze ma solo di programmi, nel merito: la proposta di Comandini e company, invece, quale sarebbe? Perchè finora hanno parlato solo di metodi per scegliere il candidato ma dietro mi sembra che ci sia il nulla cosmico
5) Chiedo al Prof. Maninchedda: perchè non dissoterrate le varie asce di guerra e non provate a costruire una coalizione sardista e di sinistra con Soru candidato presidente, coinvolgendo gli indipendentisti, lasciando finalmente da parte i partiti nazionali e i loro diktat? Parlando con le persone, mi accordo che in tantissimi vorrebbero una soluzione di questo tipo e forse, anzichè l’unità del centrosinistra, sarebbe ora di costruire l’unitá sardista (che riporterebbe al voto i tantissimi che ormai si astengono). Saluti
Caro Prof.,è tutto chiaro,il tempo è giusto,maturo,Lei,deve assolutamente parlare con Soru,voi potreste essere la svolta di cui ha necessità questa terra.Soru,non è uno da “ziminate”,e lei non è uno da intrallazzi.Ajo.
Professore, credo sia chiaro che Lei non abbia un accordo con Soru, ma è altrettanto chiaro che gli unici che possano far saltare il piano di Roma avvallato da Comandini siano Milia e i dem della corrente di Cabras (50% del pd sardo). A questo punto mi chiedo quale sia la loro strategia, mi sembra di capire che Lei cerchi di spronarli per cavalcare l’onda di Soru e giocarsi le primarie, loro invece non vogliono far saltare il tavolo di coalizione perché convinti (insieme ai progressisti) di far saltare il banco quando si dovrà per forza trovare l’intesa sul nome del candidato. Cosa pensa? può essere questa l’analisi di questo momento?
Che Soru faccia sul serio è chiaro almeno da un mese. L’uomo non è abituato a stare fermo in attesa degli eventi e c’è da essere certi che abbia definito varie alternative per arrivare al suo obiettivo.
Il rilancio di Progetto Sardegna è evidentemente parte della sua strategia.
Progetto Sardegna è un brand ancora attraente che evoca sentimenti positivi ed ha una certa notorietà. In questa fase può presentarlo come un contributo all’allargamento di una coalizione identitaria di centrosinistra, ma rimane un potenziale perno per una coalizione alternativa. Le carte sono sul tavolo e tutto è abbastanza chiaro. Callido o meno, Comandini non sembra aver capito il gioco né le mosse che possono fare gli altri giocatori.
Tra l’altro gli antichi paladini delle primarie che si accordano a Roma con gli antichi paladini della democrazia e del voto degli iscritti e negano il coinvolgimento degli elettori per la scelta del candidato offrono il fianco ad argomenti utilissimi per la campagna elettorale.
A me paiono tutte analisi frettolose, manca persino la pazienza di ascoltare e prendersi il tempo di capire cosa dice esattamente Soru, cosa chiede soprattutto so per certo che non vi è nulla di programmato da lungo tempo, ma solamente la lettura capace di rigenerare a fattore positivo kil tragico immobilismo del PD che pare sperare nel candidato peggiore possibile nello schieramento di destra…non si spiega se no la teoria malsana di candidare il candidato in relazione ai sondaggi. Interventi di retrospettiva sul Soru di due decenni fa, come se uno con le sia capacità non fosse in grado di capire errori farne tesoro e proporsi in una veste politica nuova.
Rispetto all’inconsistenza politica dei possibili candidati del csx, sto con Soru tutta la vita. Per non parlare dell’abbraccio mortale con il partito dell’uno vale uno! Gente che porterebbe la Sardegna in bancarotta (se non lo è già). Ricordiamo i danni del 110% o del RDC indiscriminato. Chi si allea con questi o è come loro o è in malafede.
No Antonello, non ho alcuno accordo con Soru. Condivido l’obiettivo intermedio di non accettare l’accordo imposto sulla Todde. Per il resto, continuo a ritenere che l’area progressista sarda non sia sufficiente per la proposta nazionale sarda che io ho sempre in testa. Insomma, io sono per una coalizione più larga, più inclusiva dell’attuale che trovi nelle forme esplicite del confronto e del dibattito valutabile dagli elettori, la migliore candidatura possibile.
La sua analisi fila professore, ma non è che sta dando troppo peso, anche politico, al progetto di Soru? Mi spiego: l’auto candidatura di Soru l’altro giorno è stata affossata e etichettata come “iniziativa personale” persino dalla figlia Camilla in un lungo post su facebook. Mi domando: se non ci crede nemmeno la figlia, perché dovrebbero farlo Comandini o gli elettori?
Se persino Antonello Cabras stavolta ha capito che uniti c’è la possibilità di vincere, ma divisi c’è la certezza di perdere. Allora Soru cosa sta facendo di preciso? Sta presentando una proposta, sta offrendo spunti di riflessione. Bene. Ma fino a che punto è disposto ad arrivare? E soprattutto: il suo peso e il suo seguito si limitano ad alcuni gruppi/chat whatsapp comparsi di recente ad opera di fedelissimi o c’è un seguito elettorale vero?
Come al solito: LOCOS, POBEROS Y MAL UNIDOS.
Prima arriva, il movimento Sardegna chiama Sardegna, che partecipa e lascia il tavolo del CSX perché non si faranno le primarie, adesso arriva lui che dice le stesse cose e rilancia Progetto Sardegna.
Liberu intanto appoggia la sua candidatura e chiede le primarie senza abbandonare il tavolo.
A proposito il sindaco di Nuoro Soddu chiede anch’esso le primarie e, di fatto, appoggia Soru.
Soru non penso che abbia improvvisato
tutto, in poco tempo……
Due indizi fanno una prova,
ma c’è da dire che
per darsi le pistolettate sui piedi quelli CSX sono maestri.
Ma Soru non era un uomo di partito?
Ma perché il partito dovrebbe fare ciò che vuole fare Soru? Cioè le primarie?
Paolo ma tu se Soru vincesse le elezioni saresti contento? Pensi seriamente che con Soru presidente migliorerebbero i rapporti sociali, li entusiasmi, gli intuiti di sviluppo……
Una sana ombra del dubbio è doverosa.
Sei con Soru o contro?
Mi farebbe piacere avere una risposta : SI o No
Grazie e buona giornata.
Le primarie serie non esistono. Per quel che ho visto. Nel PD nazionale sono serviti a far fuori persone in gamba e a sostituirli con altri ambigui sul piano dei programmi.