Il giornale indipendente Indip, diretto da Pablo Sole, ha pubblicato nei giorni scorsi ampi stralci delle carte che sembrano, da quel che si legge, far parte dei fascicoli del recente dibattimento svoltosi di fronte al Gip di Cagliari sul sequestro dei cellulari al presidente Solinas.
Personalmente sono contrarissimo a queste fughe di notizie, per cui non valorizzerò i documenti pubblicati, a parte ciò che mi pare politicamente rilevante.
Il dato più significativo è la mail, di cui la stampa sarda aveva già dato notizia senza svelarne il contenuto, con la quale il presidente ringrazia un’università albanese per l’annunciato conferimento della laurea in medicina.
Ecco, il punto è che la laurea è in medicina.
Come diavolo sia possibile pensare di farsi conferire una laurea in medicina non avendo mai sostenuto un solo esame in questa nobile materia, per me resta un mistero pari al sorriso sguaiato (che cosa ci sia da ridere lo sa solo lui) che oggi campeggia sulla prima pagina della Nuova Sardegna sul volto di un ermellinato rettore.
Per quel che vale, io avrei paura, se non terrore, di essere allorato in medicina e di poter conseguentemente predisporre una diagnosi o firmare una ricetta.
Il presidente non ha questi pudori (e lo si vede anche nei titoli che precedono la sua firma: on. sen. dott., tutti legittimi, ma che sanno d’antico: oggi ci si firma con nome e col cognome e basta) e addirittura mette in mostra i suoi meriti: “Abbiamo attraversato a causa della Pandemia [maiuscolo di Solinas] anni difficili che hanno disorientato anche le menti più illuminate”. Sembra l’esordio di un discorso epico, solenne, non un’incipriatura, qual è, di una confusa e discutibilissima politica di contrasto a una malattia che per definizione si faceva finire d’estate per l’apertura delle discoteche.
E continua: “L’umanità intera ha dovuto misurarsi con un virus nuovo e sconosciuto, che ha modificato l’agenda politica di tutti i governi, modificato radicalmente abitudini e conquiste sociali e di libertà consolidate in secoli, costretto i sistemi sanitari ad una riorganizzazione funzionale alle impellenti, mutate esigenze di assistenza e cura. Personalmente, come Presidente della regione Autonoma della Sardegna – ed in quanto tale, massima Autorità Sanitaria territoriale – pur nell’umile consapevolezza dei miei tanti limiti [amen], mi sono dedicato incessantemente e con tutte le mie forze per fronteggiare l’emergenza ed offrire risposte tempestive e rassicuranti alla cittadinanza. Ho assunto anche decisioni radicali ed impegnative: sono stato il primo a chiudere porti e aeroporti della Sardegna per limitare la circolazione virale; il primo a pretendere controlli rinforzati agli accessi nell’Isola ed il primo a proporre e codificare – tra tante critiche strumentali ed estemporanee – quello che di lì a poco sarebbe stato il c.d. “passaporto sanitario” grazie al quale si è restituita ai cittadini la graduale possibilità di spostarsi e avviare la costruzione di una nuova normalità. Per queste ed altre ragioni (….) tale riconoscimento mi commuove e mi lusinga e non nascondo che, quando tale notizia mi è stata comunicata dal prof. Raimondi, sono rimasto non solo fortemente stupito e sorpreso [e vorrei vedere!], ma sopraffatto [??????] da una grande emozione”.
Questa non è una banale lettera di ringraziamento; ha invece tutta l’aria di una lettera di motivazione e di giustificazione. Questi sono gli argomenti con i quali le università motivano le lauree honoris causa; io non ho mai visto i candidati al titolo autocertificarseli. Ma anche tralasciando questi dettagli, che tali però non sono, non sarebbe stato meno pericoloso per la salute dell’umanità, una laurea in management sanitario o in pianificazione sanitaria che una in medicina a tutto tondo? In Gallura, a chi non ha adeguatamente il senso di sé, si dice: sagumiddjati.
In Gallura si dice “sagumigghjati”….
In Consiglio regionale, non esiste un’opposizione che con titoli accademici o almeno con una buona dose di buonsenso, sappia denunciare pubblicamente il Presidente Cristian Solinas, per la mala gestione amministrativa e politica della RAS, dando un colpo anche all’OMISSIS di titoli che non aveva e dei quali poi ha ottenuto, studiando o OMISSIS, perché la differenza è sostanziale.
Una laurea in medicina non si nega a nessuno!
E, in tempi di magra per il numero di Medici e condotte scoperte, fare il medico di base nel Mandronelisai è comunque un bel piano B nel caso si venisse trombati alle prossime elezioni
È difficile replicare a persone che non hanno il coraggio di metterci la faccia usando dei pseudonimi . Titiro .
Caro Titiro, invece ciò che ha scritto il professore è tutto lecito?????
rivolgo un accorato appello a tutti coloro che fanno parte del mondo della scuola ai vari livelli: si adoperino per introdurre sin dalle prime classi una materia da studiare incessantemente: “senso del ridicolo”
Caro professore, di “incessante” durante la pandemia si ricorda la sua totale assenza da ogni scenario istituzionale, ad eccezione dalle presenze in remoto dal tinello di casa. Certe volte, purtroppo, non si ha la decenza e pudore di tacere.